PRIMO GRADO
Promette casa popolare dietro compenso: condannato sindacalista fasanese
Il Tribunale di Brindisi ha inflitto la condanna, per millantato credito, ad otto mesi all'uomo che ha carpito la buona fede di un disabile
FASANO - Aveva promesso che sarebbe riuscito a far ottenere un alloggio popolare a un disabile millantando la conoscenza di sindaco e vicesindaco e facendosi consegnare 800 euro. Il Tribunale di Brindisi ha condannato, in primo grado, ad 8 mesi di reclusione e al pagamento di 900 euro di multa oltre alle spese di giustizia un 47enne sindacalista fasanese. La sentenza è stata emessa qualche giorno fa ma i fatti risalgono al febbraio di tre anni fa. Il sindacalista, carpendo la buona fede del disabile, aveva promesso il suo interessamento per fargli ottenere un alloggio popolare e per "oliare" ulteriormente la pratica si era fatto consegnare, oltre al denaro, anche due cestini natalizi dal valore di oltre cento euro che sarebbero dovuti andare al primo cittadino e al suo vice. Cosa mai avvenuta dato che i cestini sono finiti a casa dello stesso sindacalista. Quest'ultimo dovrà risarcire le spese legali del truffato quantificate in 1710 euro. Ed è proprio a questo risarcimento che è legata la sospensione della pena. Se non dovesse farlo, per il fasanese, già protagonista in passato di atti simili, si potrebbero aprire le porte del carcere.
"Dalla ricostruzione dei fatti - si legge nella sentenza emessa dal giudice Giuseppe Lanzillotta - si evince che il 47enne fasanese, approfittando del proprio ruolo (rappresentante di un sindacato-patronato con sede in Fasano) e delle sue conoscenze ed influenze politiche era riuscito a farsi consegnare da un invalido la somma complessiva di 800 euro e due cesti natalizi del valore di 150 euro quale prezzo della propria mediazione presso il sindaco e il vicesindaco di Fasano promettendo di interessarsi per fare ottenere all'invalido l'assegnazione di un alloggio popolare. Appare evidente che il sindaco e vicesindaco mai avrebbero accettato (e mai hanno ricevuto) le somme che il sindacalista proferiva servissero perottenere favori in ordine all'assegnazione dell'alloggio popolare in favore dell'invalido e tanto, sia per la modicità delle stesse e sia per l'evidente inutilità di tale eventuale dazione considerando che la procedura pubblica concorsuale per l'assegnazione di alloggi popolari viene svolta nella massima trasparenza e con criteri predeterminati".
"L'imputato - continua il giudice nella sentenza - si prestava comportamenti ingannevoli tipici di chi vuol creare una situazione ambigua facendo apparire una realtà diversa da quella effettiva (si pensi alla telefonata con il sindaco in presenza dell'invalido, oppure al cestino natalizia acquistato dalla vittima del raggiro ricevuto dal sindacalista perché lo consegnasse al sindaco").
di Redazione
16/06/2017 alle 06:08:59
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