OPERAZIONE GUARDIA COSTIERA
Sequestrati ricci in un ristorante sulla costa fasanese
I militari della Capitaneria di Porto hanno controllato i locali per far osservare il rispetto del periodo di fermo pesca per i ricci
FASANO - Nel corso del fine settimana il Comando della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi ha predisposto un mirato servizio di controllo finalizzato, principalmente, alla verifica del rispetto del periodo di fermo pesca del “riccio di mare”. Tale periodo di fermo è disposto con decreto ministeriale 12 gennaio 1995, che prevede un periodo di fermo, dal 1 maggio al 30 giugno di ogni anno, necessario ai fini della riproduzione della specie. I controlli sono stati implementati sia a terra che in mare su tutto il territorio di competenza del Compartimento marittimo. Nel corso dei controlli svolti, nella giornata di domenica, presso gli esercizi di ristorazione lungo la litoranea da Savelletri a Torre Canne, il personale della Sezione Polizia Marittima e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi ha individuato e sottoposto a sequestro circa 500 esemplari di riccio, già pronti per essere serviti a tavola ad ignari consumatori, ma privi di qualsiasi documento che ne attestasse la provenienza. Il titolare dell'esercizio è stato sanzionato in via amministrativa per la violazione del decreto ministeriale citato, con una sanzione prevista nell'importo massimo di 12.000 euro. Non potendo essere destinato al consumo umano, il prodotto ittico è stato distrutto.
L'attività dei militari a terra ha sortito ancora un sequestro di mitili, questa volta presso il porticciolo di Villanova, Marina di Ostuni, dove un venditore abusivo di cozze nere, anche queste di dubbia provenienza, aveva improvvisato un banchetto di vendita. Il prodotto, oltre mezzo quintale, è stato sottoposto a sequestro e subito rigettato in mare, al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa prevista nell'importo massimo di 4.500 euro. L'attività a mare, espletata dalla dipendente motovedetta d'altura veloce CP 263, ha sortito il sequestro del pescato a carico di un pescatore sportivo per aver catturato un quantitativo superiore ai 5 chilogrammi consentiti. Anche in questo caso è scattata una sanzione amministrativa, proporzionale al peso eccedente e che, in applicazione delle norme sanzionatorie, è prevista nell'importo massimo fino a 50.000 euro. Per qualsiasi segnalazione si ricorda che sono attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 il numero di centralino della Sala Operativa 0831521022 e la casella di posta elettronica so.cpbrindisi@mit.gov.it mentre, per le sole emergenze in mare, il numero blu 1530.
di Redazione
12/06/2017 alle 14:05:51
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