SENTENZA EMESSA
Truffe alle assicurazioni: condannati diversi fasanesi
Ieri è stata emessa la sentenza di uno dei tronconi dell'inchiesta 'Poncio': pena più alta, quattro anni e quattro mesi, per Antonio Mileti
FASANO - Un accordo, con particolare attenzione alle fatture, tra ortopedico e praticante avvocato. E via certificati “gonfiati” per periodi di malattia debitamente ritoccati (in eccesso) in seguito a incidenti stradali realmente accaduti. Che i sinistri fossero o meno simulati, si tratterebbe pur sempre di truffe alle assicurazioni per il pm Milto Stefano De Nozza che aveva richiesto 20 condanne e 17 proscioglimenti per prescrizione al termine di uno dei quattro tronconi che provengono dall'inchiesta “poncio” sulle messinscene fatte per intascare indebitamente gli indennizzi. Tra le persone coinvolte anche tantissimi fasanesi.
Ebbene ieri (lunedì 3 aprile) è stata emessa la sentenza. La pena più alta era stata invocata dal pm per il legale, Antonio Mileti, di Fasano. Sul suo rapporto con l'ortopedico fasanese Francesco Zizzi che come il collega Giovanni Manfredi (anch'esso di Fasano) ha patteggiato in fase di indagini preliminari, si è incentrata quasi tutto il percorso logico fatto dall'accusa. Mileti è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione. Gli altri imputati erano comparse: persone che avrebbero subito incidenti e lesioni dalle conseguenze ingigantite e che ne avrebbero avuto piena consapevolezza, se si considera che tutti hanno intascato somme sovradimensionate rispetto a quanto dovuto. Secondo il pm vi sarebbe stata una sistematica falsificazione dei certificati ad opera del medico, su richiesta del praticante. Erano state rimarcate, inoltre le discrepanze, le contraddizioni tra quanto era emerso dalle intercettazioni ambientali e quanto da Mileti dichiarato durante l'esame, nel corso del dibattimento.
E così sono arrivate anche le altre condanne: Cosimo Berberi ad un anno e tre mesi di reclusione; Fabio Rodio un anno e tre mesi; Umberto D'Errico un anno e tre mesi; Giuseppe Carbotti un anno; Pietro Mirko Carbotti un anno; Filomena Semeraro un anno e tre mesi; Francesca Cecilia Tortelli un anno e tre mesi; Teresa Ciaccia un anno e tre mesi; Maria Napoletano un anno e tre mesi; Felice Schiavone un anno e tre mesi; Paolo Speciale un anno e tre mesi; Roberto Latartara un anno; Tommaso Zacheo un anno. Il giudice ha concesso la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna nel certificato penale per Cosimo Berberi, Fabio Rodio, Giuseppe Carbotti, Pietro Mirko Carbotti, Francesca Cecilia Tortella, Teresa Ciaccia, Paolo Speciale, Roberto Latartara, Tommaso zacheo e della sola sospensione condizionale della pena per Maria Napoletano, Felice Schiavone e Filomena Semeraro. Gli imputati sono anche stati condannati al pagamento delle spese processuali.
Il giudice ha disposto il non doversi procedere nei confronti di Nikel Daka, Alexander Daka, Saimir Daka, Vincenzo Baldassarre, Vito Sante Baldassarre, Fabrizio Baldassarre, Danilo Giuseppe Baldassarre, Jessica Alò, Valentina Pace, Vito Mansueto, Angelo Albanese, Pietro Ferrante, Paolo Mileti, Giovanni Mileti, Anna Francesca Guranna, Paolo Sisto, Tommaso Albanese, Antonella Maglionico e Giuseppe Semeraro.
di Redazione
04/04/2017 alle 06:49:42
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