SENTENZA EMESSA
Erano accusati di avere simulato una malattia per evitare il licenziamento: assolti
Le persone sotto accusa erano dipendenti (l'intero staff di cucina) di una nota struttura turistica sita in contrada Pignata a Fasano:
FASANO - Erano accusati di avere simulato l'esistenza di una malattia per impedire il perfezionarsi del licenziamento intimatogli dal titolare di un noto resort sito in c.da Pignata, a Fasano, presso il quale componevano l'intero staff di cucina. Sono invece stati assolti con la formula del “perché il fatto non sussiste” quattro dei cinque imputati (per un altro si procede innanzi ad altro Giudice a causa di un originario difetto di notifica) che nel 2014 erano stati rinviati a giudizio innanzi al Tribunale monocratico di Brindisi.
All'esito dell'istruttoria dibattimentale il Pm aveva chiesto la condanna dell'intero personale di cucina dell'albergo “Casale del Murgese” alla pena di un anno di reclusione. Il Giudice, invece, dott. Francesco Cacucci, aderendo alle richieste del collegio difensivo (composto dagli avv.ti Domenico Attanasi, Angelo Prete, Ester Sergi e Antonio Maglie), ha ritenuto del tutto insussistente l'ipotesi di reato contestata agli imputati mandandoli assolti con la formula più ampia. Tutti e quattro gli imputati, addetti alle cucine della struttura, erano accusati di aver dichiarato di essere ammalati il 15 luglio 2012 “in esecuzione di un unico disegno criminoso”, inducendo in errore il medico che di conseguenza emetteva il certificato di malattia telematico. Nell'impostazione accusatoria, in tal modo i quattro volevano “impedire il perfezionarsi del licenziamento che era stato anticipato dal datore di lavoro”. La difesa dei quattro dipendenti ha concluso sostenendo che non vi fossero elementi per i quali ritenere sussistente la condotta penalmente rilevante. Il giudice si è pronunciato in tal senso, rinviando le motivazioni a 90 giorni.
Resta sotto processo un quinto dipendente del resort, accusato anche di tentata estorsione ai danni del proprietario della struttura alberghiera perché mediante minaccia del tipo "io di distruggo, ti faccio chiudere, non sai quanti amici abbiamo sia io che gli altri' e ancora “se non vuoi problemi ci devi pagare sino all'ultimo, sennò ti facciamo vedere noi”, secondo il pm compiva atti idonei e diretti a costringere il titolare a pagargli somme non dovute. Il quinto dipendente, è accusato inoltre di aver offeso l'onore e il decoro del titolare. La sua posizione è stata stralciata per difetto di notifica e si procede dinanzi ad altro giudice.
di Redazione
04/04/2017 alle 05:54:19
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