L'insegnante fasanese arrestata in Australia si dichiara estranea ai fatti

FASANO - Sconcerto e stupore: sono questi i sentimenti che in questi giorni si vivono a Fasano, città natale di Elisa Salatino, la 39enne insegnante di sostegno arrestata domenica scorsa a Melbourne in quanto trovata in possesso di quasi cinque chili di cocainae per cui ora rischia l'ergastolo. La droga era in un doppio fondo della valigia della donna creato con del compensato. La famiglia Salatino è molto stimata in città. Padre pensionato, madre molto religiosa e fratello carrozziere non hanno mai avuto problemi con la giustizia. Anzi, la loro vita si è sempre basata sull'onestà e sul lavoro. Intanto si sta cercando di capire cosa sia accaduto realmente. Ieri l'appartamento barese, nel quartiere Japigia, dell'insegnante fasanese, dove abitava insieme ai suoi due amatissimi cani, è stato perquisito dagli agenti della squadra mobile di Bari. I poliziotti non hanno rinvenuto nulla. La Questura si è anche messa in contatto con i colleghi australiani per cercare di capire se il bagaglio fosse proprio della Salatino o fosse riconducibile ad altra persona. Importanti, poi, saranno i tabulati telefonici che riveleranno con chi la 39enne è stata in contatto nei giorni precedenti alla partenza per l'Australia. Elisa Salatino si è imbarcata a Fiumicino e dopo aver fatto scalo a Dubai è giunta a Melbourne dove poi è stata bloccata.

A Fasano si è intanto mosso l'avvocato della famiglia salatino, l'ex assessore Renzo De Leonardis che, insieme al collega Gabriele Contini, sta predisponendo un'eventuale linea di difesa. De Leonardis si è già messo in contatto con il Console generale italiano in Australia. «I familiari di Elisa hanno subito avuto premura di prendere contatti con i rappresentanti consolari italiani a Melbourne – dice De Leonardis -. Il contatto si è concretizzato la scorsa notte, dato il fuso orario, quando personalmente sono riuscito a parlare con il Console in orario d'apertura degli uffici in Australia. La chiacchierata è stata proficua tanto che a distanza di un paio di ore abbiamo avuto notizie della signora Salatino. Elisa ha riferito, tramite il Console, ai familiari che sta bene fisicamente ma che naturalmente è sconvolta da quanto accaduto perché, dalle prime notizie apprese, avrebbe manifestato la propria estraneità ai fatti».

Nelle prossime ore l'avvocato De Leonardis avrà dei colloqui diretti con Elisa Salatino e successivamente sarà contattato il difensore d'ufficio che l'autorità giudiziaria australiana ha nominato. «Proprio il collega australiano – spiega ancora De Leonardis – ci potrà chiarire il capo d'imputazione perché, è bene ricordarlo, al momento ci sono sconosciuti. L'unico dato ufficiale è il comunicato emesso dagli organi di polizia australiani. E' chiaro che vi sono atti d'indagine che la squadra mobile di Bari sta compiendo e quindi saremo vincolati al segreto istruttorio almeno nelle prime fasi. Valuteremo, anche in sintonia con l'autorità consolare, se vi sono altre strade per eventualmente richiedere l'estradizione di Elisa Salatino». Il legale della famiglia parla anche dello sconvolgimento che ha causato la notizia in casa Salatino. «La sorpresa è stata tanta – ribadisce l'avvocato -. Elisa è una ragazza che ha effettuato un percorso di studio e professionale di altissimo livello, ineccepibile e brillante e viveva da tempo per conto suo muovendosi senza dare conto naturalmente alla famiglia. Insomma nessuno si aspettava da lei un qualcosa del genere. Era anche molto stimata dai colleghi di lavoro. E' chiaro che la faccenda è talmente grossolana nella sua fattispecie che potremmo formulare varie ipotesi. Ecco quindi che diventa fondamentale accertarsi direttamente da Elisa e dalle autorità australiane quanto accaduto di preciso».