VICENDA DA CHIARIRE
Ex economa del Comune di Fasano dovrà risarcire l'ente: la condanna arriva dalla Corte dei Conti
La ex dipendente dovrà rimborsare le casse comunali con 388mila euro: la vicenda non si è ancora conclusa del tutto
FASANO - La ex economa comunale dovrà restituire 388mila euro al Comune di Fasano. Lo ha deciso la Corte dei Conti della Puglia che ha condannato, quindi, la ex impiegata riconoscendle il dolo commesso ai danni delle casse dell'ente. I giudici della sezione giurisdizionale (presidente Mauro Orefice, componenti Alfio Vecchio e Roberto D'Alessandro) hanno sottolineato, nella sentenza, come "le accuse mosse dalla Procura trovano conferma nella loro interezza in una considerevole molteplicità di episodi tutti caratterizzati dall'utilizzo della funzione di economo all'evidente scopo di sottrarre risorse finanziarie al Comune. La condotta illegittima posta in essere dall'economa risulta provata oltre ogni ragionevole dubbio sia per i numerosi riscontri trovati negli ammanchi, sia per la natura delle irregolarità rilevate tutte tese a consentire la sottrazione delle risorse affidate all'economo e gestite dalla convenuta. Le irregolarità riscontrate, tutte univocamente facenti capo all'odierna imputata, costituiscono tra di esse la conferma della presenza di un medesimo disegno criminoso volto al suo arricchimento".
Ecco quindi che la vicenda fa registrare una nuova tappa. Ad accorgersi che i conti dell'ente non quadravano sono stati, all'inizio dell'estate del 2014, gli allora revisori dei conti comunali, che misero subito al corrente della cosa il segretario generale, i dirigenti e gli amministratori. Immediatamente scattò un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica per il tramite dei carabinieri. Dall'analisi delle contabilità dell'Economato di Palazzo di città venne fuori che dalle casse comunali erano usciti, attraverso il meccanismo delle fatture pagate due volte, oltre 350mila euro. Il lavoro di ricognizione si rivelò, e lo sperimentarono sulla propria pelle dirigente, funzionari e impiegati a cui toccò spulciare gli ultimi cinque anni di contabilità dell'Economato comunale, particolarmente complesso. Si trattò di mettere a raffronto due contabilità, quella dell'Economato e quella della Ragioneria comunale, per individuare le fatture erano state pagate due volte. Il meccanismo truffaldino era più o meno sempre lo stesso: il pagamento al fornitore avveniva attraverso la banca che svolgeva il servizio di tesoreria per conto del Comune, il pagamento “cabriolet” avveniva per cassa in un momento successivo e i soldi finivano nelle tasche dell'impiegata infedele. Nel settembre del 2014 per la dipendente arrivò il licenziamento senza preavviso e con effetto immediato, decisione presa dal Comune di Fasano con un atto firmato dallo stesso avvocato Carparelli. Per la cronaca l'accusata non si era neppure presentata, per ben tre volte, dinanzi alla commissione disciplinare. Nel novembre del 2015, poi, ecco arrivare il sequestro preventivo per equivalente della Guardia di Finanza di un'abitazione a Fasano, un'autovettura e un conto corrente bancario per un valore pari al profitto del peculato.
di Redazione
10/02/2017 alle 09:30:01
Galleria di immagini: Ex economa del Comune di Fasano dovrà risarcire l'ente: la condanna arriva dalla Corte dei Conti
Leggi anche:
Attualità
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela