BRUTTA VICENDA
Struttura non a norma: canile di Fasano sotto sequestro
In contrada Abaterisi non ci sono stati gli adeguamenti alle norme igieniche previste dalla legge: arrivano anche provvedimenti giudiziari?
FASANO - Mancato adeguamento del canile alle norme igieniche vigenti. Per questo potrebbero presto arrivare provvedimenti nei confronti di dirigenti e funzionari del Comune di Fasano. Giovedì scorso, infatti, i carabinieri dei Nas hanno effettuato un sopralluogo alla struttura di contrada Abaterisi constatando, pare, come in alcune zone i cani vivessero in stato di degrado. Il canile è stato messo sotto sequestro con tanto di sigilli e affidato in custodia all'associazione fasanese che da qualche settimana gestisce la struttura e che con tanta buona volontà, nonostante le scarse risorse, sta cercando di dare agli ospiti a quattro zampe le migliori attenzioni possibili. Che il canile fasanese fosse fatiscente come struttura è cosa ormai nota ma fino ad oggi non ci sono state somme disponibili per metterlo a norma. Un nuovo progetto è pronto e bisognerà vedere se l'attuale amministrazione riuscirà a realizzarlo.
A tal proposito più volte erano giunte dall'ufficio comunale preposto segnalazioni agli amministratori circa la situazione in cui stazionava il canile di conseguenza l'atto dei Nas sembra un atto dovuto e formale più che un'accusa vera propria. Il sindaco, lo scorso ottobre, aveva esortato i dirigenti di competenza a cominciare l'iter per il nuovo canile cosa che è stata fatta tanto che è quasi pronto il progetto esecutivo per una nuova struttura moderna e a norma che attende, però, l'approvazione del bilancio per essere avviata. I Nas, però, sono arrivati prima e questo potrebbe comportare provvedimenti giudiziari nei confronti di dirigenti e funzionari. Se ne saprà di più nelle prossime ore. Il canile di contrada Abaterisi è da anni al centro dell'attenzione proprio per la carenza di alcuni requisiti di legge. Nel 2001 venne concesso parere sanitario favorevole alla Confservice, la società che gestiva la struttura, per l'attivazione del canile sanitario, il luogo, cioè, dove i cani accalappiati vengono tenuti in quarantena prima di essere ospitati nel resto della struttura. Nel 2014, però, alcune normative cambiarono e quello stesso parere venne revocato con un provvedimento dell'Asl che dispose come il numero dei cani ricoverabili presso il canile-rifugio non dovesse superare le trenta unità. Poi subentrò anche la normativa regionale che prevede come il ricovero e la custodia dei cani debbano essere assicurati dai Comuni mediante apposite strutture. La gestione può essere esercitata in proprio o affidata in concessione, previa formale convenzione, alle associazioni protezionistiche o animaliste iscritte all'albo regionale depositato presso l'Assessorato alle politiche della salute. Appunto, associazioni protezionistiche o animaliste, cosa che la Confservice non era.
Ma dall'ottobre scorso lo stesso Comune ha concesso in gestione il canile all'associazione “Quattrozampe nel cuore” che si è ritrovata davanti una situazione critica che in questi mesi ha cercato di far rientrare mettendoci cura e passione. Infatti molti dei cani ospiti sono stati adottati mentre le condizioni di chi è ancora lì sono nettamente migliorate ma il sodalizio nulla può per adeguare tutto il canile alle norme di legge in quanto occorre, come detto, un intervento deciso del Comune e la costruzione di una nuova struttura con tutti i requisiti di legge. Ora è arrivato il sequestro. Domani, chissà, anche provvedimenti giudiziari.
di Redazione
21/01/2017 alle 04:30:29
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