BRUTTA STORIA
Minacce al carabiniere sotto inchiesta per la morte di Cucchi: indagato anche un fasanese
La Procura di Brindisi ha emesso 31 avvisi di conclusione delle indagini: il militare venne offeso pesantemente su Facebook
FASANO - La procura di Brindisi ha emesso 31 avvisi di conclusione delle indagini a carico di altrettante persone che avrebbero diffamato e minacciato su Facebook un carabiniere proprio di Brindisi indagato insieme ad altri colleghi nell'ambito dell'inchiesta riguardante la morte di Stefano Cucchi. L'informazione di garanzia, recante la firma del pm Giuseppe De Nozza, è stata notificata, tra gli altri, anche ad un fasanese. Nel complesso le persone indagate sono 23 di Brindisi, cinque di Mesagne e una rispettivamente di Fasano, San Pancrazio Salentino ed Erchie.
I post sotto accusa vennero pubblicati fra il 4 e il 5 gennaio 2016, quando la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria Cucchi, condivise sul suo profilo Facebook una foto in cui il militare brindisino posava in costume da bagno, con lo sfondo di una scogliera. Il legale del militare brindisino, Elio Pini, all'epoca dei fatti annunciò che il suo assistito avrebbe querelato gli utenti del social network che lo avevano sommerso di “minacce di morte rivolte a lui e ai suoi famigliari”.
L'inchiesta sulla morte di Cucchi, intanto, prosegue. Il carabiniere brindisino è stato iscritto sul registro degli indagati nell'ottobre del 2015, insieme ai due colleghi con cui la notte fra il 15 e il 16 ottobre del 2009 prese parte alla perquisizione presso l'abitazione di Cucchi, appena fermato per spaccio di hascisc e cocaina. Fu la procura capitolina ad aprire un nuovo fascicolo sul decesso del geometra romano, dopo l'assoluzione in Appello di tre infermieri, sei medici e tre agenti della polizia penitenziaria a carico dei quali venne istruito un processo. Oltre a partecipare alla perquisizione domiciliare, gli indagati condussero Cucchi dalla casa dei suoi genitori alla caserma Appia, a Roma. Da lì successivamente l'arrestato venne trasferito presso la caserma di Tor Sapienza. Poi venne condotto presso il carcere di Regina Coeli. Sette giorni dopo, Cucchi morì presso l'ospedale Sandro Pertini. Sul suo corpo vennero riscontrate lesioni ed ecchimosi alle gambe, al viso (inclusa una frattura della mascella), all'addome (inclusa un'emorragia alla vescica) e al torace (incluse due fratture alla colonna vertebrale).
di Redazione
04/12/2016 alle 05:42:27
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