ATTIVITà GIUDIZIARIA
Opere non conformi al progetto: avviso di garanzia per dirigenti e tecnici comunali di Fasano
I provvedimenti erano nell'aria da quando, nel novembre 2015, l'immobile sotto osservazione era stato messo sotto sequestro
FASANO - Altra grana per tecnici e dirigenti comunali anche se i provvedimenti erano nell'aria allaluce del sequestro effettuato nel novembre del 2015 da parte della Polizia municipale. Un avviso di garanzia relativo all'ipotesi di reato per abusivismo edilizio e falso ideologico è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Brindisi ad alcuni dirigenti comunali e tecnici oltre che ad un imprenditore fasanese. La vicenda riguarda l'immobile destinato a diventare un centro socio-educativo per minori a Pezze di Greco. La struttura era stata confiscata alla criminalità organizzata e poi affidata in comodato d'uso all'associazione "Casa dei Giovani".
Secondo le indagini effettuate dai vigili urbani i lavori di ristrutturazione non sarebbero stati effettuati come da progetto. Era stato un esposto a far partire l'inchiesta già da qualche anno tanto che nel novembre del 2015, appunto, l'immobile era stato posto sotto sequestro, a lavori già terminati.
A ricevere l'avviso di garanzia sono stati il progettista e direttore dei lavori, l'ingegnere Danilo Fanizzi di Pezze di Greco, il legale rappresentante della ditta esecutrice delle opere, Nicola Carparelli di Fasano, il responsabile unico del procedimento l'ingegnere Leonardo D'Adamo, e la dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Fasano, Rosa Belfiore. Per loro l'accusa sarebbe di abusivismo edilizio per aver realizzato l'opera in difformità con il progetto approvato. Il progettista e direttore dei lavori, l'ingegnere Danilo Fanizzi e il collaudatore dei lavori, l'architetto dell'ufficio tecnico comunale Antonio Carrieri sono invece i destinatari di un avviso di garanzia per falso ideologico. Fanizzi avrebbe sottoscritto che “le opere erano state effettuate in conformità al progetto e alle Norme Tecniche vigenti” mentre per Carrieri “i lavori erano stati eseguiti a regola d'arte secondo le previsioni di progetto”. Invece le indagini avrebbero appurato che i lavori di ristrutturazione dell'immobile sarebbero stati eseguiti “in totale difformità del progetto approvato dal Comune di Fasano” consistente “in un innalzamento della sagoma e della volumetria del fabbricato di circa cm. 40”; e che i “lavori di totale demolizione e ricostruzione del manufatto con affaccio su via Minò” sarebbero stati realizzati in violazione alle norme vigenti.
di Redazione
28/11/2016 alle 07:47:24
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