Contrabbando e traffico di droga: indagati tre fasanesi

FASANO - Ci sono voluti anni di indagini ma alla fine la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha chiuso il cerchio inviando l'avviso di conclusione delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessio Coccioli, a 22 persone coinvolte in un traffico di sigarette di contrabbando e droga tra Italia, Albania e Turchia. Dei 22 indagati tre sono di Fasano: il 48enne Francesco Calamo, il 54enne Mario Cofano e il 52enne Antonio Natola.

Due, come detto, i filoni su cui si sono sviluppate le indagini. Il primo, quello del contrabbando di sigarette, ha permesso di fare chiarezza sul traffico sviluppatosi con un andirivieni di scafi dall'altra parte dell'Adriatico. Il secondo sul traffico di droga sviluppatosi tra le nostre coste e l'Albania e la Turchia, che andava ad alimentare i mercati di Brindisi e Fasano sfruttando vecchi contatti risalenti a quando il contrabbando di sigarette era un'attività florida nel Brindisino tanto che tra gli indagati ci sono già persone imputate e condannate in passato con l'accusa di contrabbando di tabacchi lavorati esteri. I 22 indagati, compresi i tre fasanesi, rischiano ora un nuovo processo ma restano tutti a piede libero. Nei confronti di Calamo, Cofano e Natola il pm della Dda contesta il tentativo legato al contrabbando di “ingenti quantitativi da introdurre nel territorio dello Stato italiano”  anche se un tentatitvo non è andato a buon fine per via di un naufragio che provocò la morte degli scafisti Vittorio Danese e Teodoraq Rexhepaj il 18 marzo 2013, mentre si recavano a Valona.

Per quanto riguarda il traffico di droga questo è contestato solo a Calamo e Natola. Secondo gli inquirenti c'era una vera e propria associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga tra Brindisi, Albania e Turchia. Nell'avviso di conclusione delle indagini, per quanto concerne questo filone, si legge di diversi contatti avvenuti (uno anche a Speziale nel 2013) tra i due fasanesi e un gruppo di brindisini per la cessione dello stupefacente. In alcuni casi la cessione non è andata a buon fine per l'intervento della Guardia di Finanza.