GIUSTIZIA IN CORSO
Operazione Bunker: interrogatorio di garanzia per i due fasanesi arrestati
Davanti al gip Paola Liaci sono comparsi anche i sette monopolitani finiti ai domiciliari: gli avvocati chiederanno la revoca della misura cautelare
FASANO - Si è tenuto ieri (lunedì 16 maggio) l'interrogatorio di garanzia per i nove arrestati (due fasanesi e sette monopolitani) nell'ambito dell'Operazione Bunker in quanto accusati di aver costituito un'associazione per delinquere finalizzata all'approvvigionamento attraverso forniture fittizie ai pescherecci di gasolio trattato con agevolazioni fiscali. Davanti al gip Paola Liaci sono comparsi il 56enne L. V., di fasano, ritenuto il capo dell'organizzazione; R. C., 63 anni, di Monopoli; A. C., 36 anni, di Monopoli; V. C., 40 anni, di Monopoli; P. D. M., 50 anni, di Monopoli; G. D. M., 32 anni, di Monopoli; A. D. M., 60 anni, di Monopoli; E. L., 60 anni, di Fasano.
Tutti gli arrestati hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari ma hanno respinto ogni accusa. I due fasanesi erano difesi dall'avvocato Pasquale Di Natale mentre gran parte dei monoplitani dall'avvocato Alberto Sardano. Pare che nei prossimi giorni gli avvocati difensori provvederanno a presentare istanza di revoca della misura cautelare (attualmente i nove sono agli arresti domiciliari) con il gip che si esprimerà nel giro di cinque giorni.
In tutto sono 14 gli indagati: in cinque, ritenuti estranei al sodalizio, ma comunque coinvolti, sono rimasti in stato di libertà. Il 56enne fasanese è il titolare della ditta che si occupa di forniture di carburante ed è ritenuto l'organizzatore della presunta associazione. Gli altri sono tutti proprietari o comandanti di pescherecci che, stando alle contestazioni, invece, avrebbero contribuito a realizzare il business e allo stesso tempo ricevuto dei vantaggi. I nove indagati si sarebbero sistematicamente dedicati all'evasione delle imposte sui prodotti petroliferi e all'emissione di fatture false. Attraverso un articolato meccanismo di frode, avrebbero sottratto all'accertamento e al pagamento delle accise tre milioni di litri di gasolio agevolato.
Nel complesso sarebbero state evase accise per un milione e 800mila euro, Iva per 800mila euro ed emesse fatture per operazioni inesistenti per oltre due milioni di euro. Le indagini riguardano un periodo compreso tra il 2011 e il 2014. E' emerso dagli approfondimenti investigativi che circa 197 forniture di gasolio, tramite bunkeraggio, sarebbero state inesistenti, circa il 30 per cento di quelle effettuate in totale, la gran parte delle quali nel porto di Brindisi, Altre nei porti di Savelletri e Monopoli. Oltre alle misure cautelari, è stato anche eseguito un sequestro per equivalente, a carico del gestore dell'impianto, ritenuto il capo e promotore della organizzazione, di sette immobili, cinque automezzi e numerosi conti correnti bancari e postali per un ammontare complessivo di un milione e mezzo di euro.
di Redazione
17/05/2016 alle 05:00:02
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