GIUDICI IN AZIONE
Tecnico comunale fasanese condannato in appello per tentata concussione: rischia la sospensione
Nei giorni scorsi il professionista è stato ascoltato anche dalla commissione disciplinare che potrebbe sollevarlo temporaneamente dal suo incarico
FASANO - Rischia grosso un tecnico del Comune di Fasano condannato anche in appello per tentata concussione. Il professionista, in primo grado, si era visto comminare la pena a due anni di reclusione oltre all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. In appello, invece, i giudici gli hanno ridotto la pena ad un anno di reclusione e l'interdizione per un anno dai pubblici uffici. D'accordo con i suoi avvocati il tecnico fasanese ha deciso di ricorrere in Cassazione.
In attesa del terzo e ultimo grado di giudizio, però, lo stesso tecnico rischia la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Infatti nei giorni scorsi la commissione disciplinare del Comune di Fasano lo ha ascoltato in merito alla questione. Il professionista si professa innocente e ha presentato anche incartamenti in sua difesa ma la stessa commissione valuterà ora se sospenderlo dal servizio e dallo stipendio per un periodo che va dai 10 giorni ai 3 mesi.
I fatti che hanno portato il tecnico-funzionario alla sbarra di un tribunale risalgono a quasi 10 anni fa. Il tecnico era progettista e direttore dei lavori di potenziamento ed adeguamento dell'impianto di riuso a scopi irrigui delle acque reflue del depuratore di Forcatella. I lavori erano stati aggiudicati all'impresa di Martina Franca “Cmc di Carrieri Michele” per l'importo di 629.048,72 euro. Stando alle accuse mosse dal titolare della ditta di Martina Franca, il tecnico comunale avrebbe chiesto, perché venissero superati in breve tempo alcuni ostacoli burocratici, che gli venisse affidato dalla “Cmc” un incarico di consulente. Incarico che alla ditta appaltatrice sarebbe venuto a costare 14mila euro. Al titolare della “Cmc” sembrò una vera e propria richiesta di mazzetta. E immediatamente si rivolse alla Procura di Brindisi. Il caso fu affidato al sostituto procuratore Pierpaolo Montanaro che delegò la Guardia di Finanza. Sulla base delle indagini il pm, poi, optò per il rinvio a giudizio per tentata concussione del tecnico che, come detto, oltre alla giustizia ordinaria (che lo ha condannato in primo e secondo grado) deve far fronte all'eventuale procedimento disciplinare.
di Redazione
21/02/2016 alle 05:44:52
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