INCREDIBILE SITUAZIONE
Abusivi occupano alloggio popolare regolarmente abitato a Fasano: coppia d'anziani finisce per strada
Ha dell'inverosimile quanto accaduto qualche giorno fa in via Virgilio: due anziani in precarie condizioni di salute sbattuti fuori dalla loro casa
FASANO - Una situazione assurda, una “guerra tra poveri”, che rischia, comunque, di finire nelle aule di tribunale, ma soprattutto che mette a repentaglio la vita di due anziani fasanesi, ritrovatisi, nel giro di qualche ora, senza casa. La loro abitazione, un alloggio popolare in via Virgilio, è stata occupata abusivamente da altri due nuclei familiari entrati nei locali approfittando del fatto che fossero a cena da parenti. Una storia per certi versi incredibile, che neppure l'intervento delle forze dell'ordine ha, al momento, risolto. Ma è giusto raccontarla per capirla meglio, anche perché pare che a Fasano fenomeni di occupazione abusiva di alloggi popolari sfitti fossero già accaduti, ma che questo sia il primo caso di un'occupazione di appartamento regolarmente assegnato e abitato da più di trent'anni.
Tutto è cominciato qualche sera fa, quando la coppia di anziani coniugi, come detto, legittimi assegnatari di un alloggio popolare in via Virgilio, ed ivi residenti sin dal 1984, è andata a cena da parenti. Ma mentre erano a tavola arriva la telefonata da parte di uno dei condomini che segnala alla coppia che estranei erano entrati nel loro appartamento. Tornati a casa ecco l'amara sorpresa di trovare la porta d'ingresso forzata, la serratura rotta, e una decina di persone già belle e sistemate all'interno con tanto di divani e passeggini. Un'occupazione abusiva a tutti gli effetti. I carabinieri, allertati, si sono recati sul posto invitando i due nuclei familiari entrati abusivamente nell'abitazione a lasciarla immediatamente, ma questi non ne hanno voluto sapere, rifiutandosi di abbandonare i locali. A questo punto è scattata la denuncia per gli abusivi che sono anche stati querelati dalla coppia di anziani, che però, letteralmente e paradossalmente, è stata sbattuta fuori da quella che è la loro casa, finendo, di fatto, sulla strada.
Una situazione gravissima, anche perché l'uomo è invalido al 100% e handicappato in situazione di gravità, con necessità, quindi, di assistenza continua, non essendo in grado di compiere atti quotidiani, mentre la moglie, è affetta, fra le altre patologie, da pregresso arresto cardiorespiratorio. Una coppia di fascia debole, dunque, a cui il Comune di Fasano (che, ricordiamo, assegna gli alloggi popolari di proprietà dello I.A.C.P.) dovrebbe garantire una tutela molto più incisiva ed efficiente. La coppia ha riscontrato seri danni all'interno dell'abitazione, tutte le stanze messe a soqqadro, gli armadi completamente svuotati di vestiti, il frigorifero e la dispensa anch'essi svuotati di ogni genere alimentare, con la mobilia e le suppellettili distrutte, ed effetti personali sparsi dappertutto. Probabilmente gli occupanti abusivi hanno tentato di simulare che l'appartamento fosse disabitato.
A margine di questa vicenda, e qui entriamo nell'ottica iniziale della “guerra tra poveri”, c'è da dire che i due nuclei familiari che hanno occupato abusivamente l'abitazione della coppia di anziani hanno diritto anche loro ad un alloggio popolare, essendo in testa alla graduatoria provvisoria pubblicata, nell'ottobre del 2013, dal Responsabile del Servizio E.R.P. del Comune di Fasano, ing. Antonio Mansueto, e vivendo anch'essi in condizioni disagiate. C'è da chiedersi come mai il Comune di Fasano non renda ancora definitiva questa graduatoria e soprattutto se ci sono alloggi popolari liberi. E' bene sottolineare nuovamente, come già fatto in precedenza, che il Comune assegna gli alloggi, ma non è il proprietario, che resta l'Istituto Autonomo Case Popolari.
Torniamo alla vicenda. Di fronte a tutto questo ora cosa sta accadendo? Intanto ci sarà il procedimento penale che seguirà il suo corso dopo la denuncia fatta dai carabinieri per occupazione abusiva, mentre, l'avvocato della coppia di anziani, Giuseppe Galeota, sta chiedendo un provvedimento contingibile ed urgente al Commissario Prefettizio (e al Prefetto, se il Commissario non dovesse agire, e per conoscenza alla Questura e all'ente proprietario dell'alloggio) con cui si attivi uno sgombero forzato degli abusivi e la riconsegna immediata dei locali ai legittimi assegnatari, in quanto i due coniugi, da questa situazione, viste le loro precarie condizioni di salute, potrebbero ricevere un danno grave e irreparabile a livello psicofisico. Tra l'altro, se le istituzioni non interverranno, in una situazione come questa, si andrebbero a legittimare azioni simili anche in futuro, con chiunque che potrebbe occupare alloggi popolari pur se regolarmente assegnati e abitati. Un clamoroso precedente, che andrebbe a inficiare la sicurezza e l'ordine pubblico della nostra città.
Gli anziani coinvolti stavano appena uscendo da un'altra situazione paradossale, un vero e proprio calvario burocratico, venutosi a creare due anni fa e che potrebbe, in qualche modo, essere stato il quid per l'attuale vicenda. Nel gennaio del 2014, infatti, il dirigente comunale, ing. Leonardo D'Adamo, emise un'ordinanza di decadenza all'assegnazione di alloggio popolare nei confronti di queste due persone sul presupposto della “non abitabilità”. Cioè, secondo l'istruttoria condotta dal Comune, i due anziani non risiedevano in quei locali. Ma si è scoperto in seguito che l'istruttoria è consistita in un solo ed unico accesso dei vigili urbani presso l'abitazione. Recatisi all'indirizzo segnalato, i due agenti di Polizia municipale suonarono il campanello e non avendo ricevuto risposta (in quel momento i proprietari erano fuori, ndr) redassero un verbale in cui si sottolineava come l'appartamento fosse vuoto. Senza passarvi una seconda, terza o magari quarta volta per accertarsi meglio. Questo risulta agli atti. Dopo l'ordinanza di decadenza, nonostante il Comune fosse in possesso delle documentazioni attestanti le gravi condizioni fisiche di salute dei due anziani, partirono le operazioni di acquisizione forzata dell'alloggio, addirittura nel giorno dell'antivigilia di Natale del 2014. Allora l'avvocato Giuseppe Galeota propose ricorso d'urgenza al Tribunale di Brindisi con il Giudice che diede ragione ai due anziani e sospese l'esecuzione della decadenza.
Il Comune, successivamente, resosi evidentemente conto della gaffe ha inteso definire bonariamente la vicenda, riconoscendo sostanzialmente l'errore. Ma, nonostante questo, l'ordinanza di decadenza non è stata ancora annullata anche a fronte delle continue istanze scritte dell'avvocato difensore della coppia. I soliti tentennamenti, le solite lentezze amministrative degli uffici comunali, ai quali, però, ora il legale chiederà conto. A rimetterci, infatti, sono, sempre e comunque, i più deboli, i più indifesi.
di Redazione
11/01/2016 alle 06:42:49
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