OPERAZIONE POLIZIA
La banda dell'Audi arrestata a Ostuni potrebbe aver agito anche a Torre Canne
Nel lungo elenco di colpi messi a segno compare proprio quello recentissimo avvenuto al 'Punto', nella frazione marinara fasanese
FASANO - Potrebbero essere gli autori della spaccata avvenuta nella notte tra il 16 e 17 dicembre scorso a Torre Canne, ai danni del bar-tabaccheria "Il Punto", in via Eroi del mare, i cinque brindisini arrestati ieri (venerdì 18 dicembre) dagli agenti del commissariato di Ostuni. A finire in manette Sebastiano Manni, Rocco Roma, Roberto Sgura e Marco Vitale perché sorpresi nella flagranza del reato di furto e ricettazione di 50 kg. di tabacchi lavorati esteri e nazionali provento di furto, associazione per delinquere finalizzata ai furti in danno di esercizi commerciali (spaccate a rivendite di tabacchi e distributori di carburante), falsità materiale commessa dal privato e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso, compresa una efficiente fiamma ossidrica, nonché all'arresto nella flagranza del reato di Lorenzo Zurlo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (hashish) del peso complessivo di 500 grammi circa, suddivisa in 5 panetti, detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione di un fucile da caccia e di una carabina ad aria compressa.
L'arresto di dei primi quattro scaturiva all'esito di un articolata attività d'indagine che gli agenti del Commissariato di Ostuni aveva avviato già da alcuni giorni nell'ambito della quale si era riusciti ad individuare un potenziale sito nel quale era nascosta, all'interno di un capannone in disuso, un'Audi S6 station wagon di colore nero, "stesso modello di autovettura - si legge nel comunicato - più volte segnalato quale mezzo con cui i malviventi perpetravano azioni delittuose nottetempo in danno di distributori di carburanti, bar tabacchi ed esercizi commerciali in genere. In particolare, nell'ambito di un servizio di appostamento ed osservazione, predisposto nei pressi di più fabbricati in stato di abbandono ubicati in contrada Iannuzzo, agro di Brindisi, delimitati da recinzione, intorno alle mezzanotte del 17 dicembre, i poliziotti notavano sopraggiungere due autovetture con quattro persone a bordo che dopo aver percorso l'antistante viale della lunghezza di circa 200 metri, si erano fermate proprio nei pressi dei citati fabbricati, ove insiste anche il capannone all'interno del quale si riteneva potesse essere occultata la potente autovettura Audi A6; gli agenti notavano scendere dalle autovetture i quattro della banda che entravano all'interno del capannone; dopo circa mezz'ora dal loro arrivo, dall'interno del capannone si notava fuoriuscire un'autovettura Audi s6 SW nera. A questo punto si monitoravano a distanza gli spostamenti dell'autovettura intercettata a bordo di autovetture civetta fino a quando si apprendeva che l'autovettura dei malviventi era stata intercettata da personale dell'Arma dei Carabinieri all'altezza di San Donaci e che ne scaturiva un inseguimento che si ultimava con la perdita delle tracce dell'autovettura in fuga verso Brindisi.
Gli accertamenti nel frattempo condotti sul documento d'identità rinvenuto all'interno di una delle due auto lasciata dai malfattori parcata nel piazzale antistante il capannone nascondiglio dell'autovettura Audi SW s6, permetteva di risalire all'abitazione di uno di loro, posta nel rione S. Elia di Brindisi, dove gli agenti si recavano avendo il fondato sospetto che lì potesse essere avvistata l'autovettura fuggita. Infatti, intorno alle ore 4.20 circa, veniva intercettata un'autovettura che per modello e colore poteva essere compatibile con l'Audi s6 ricercata. Si provava ad approntare servizio di pedinamento ma lo stesso risultava vano dal momento che la stessa riusciva a far perdere le sue tracce venendo parcheggiata in uno dei numerosi garage esistenti nei pressi.
Pertanto continuava la certosina e paziente attività di appostamento, sia nei pressi dei citati garage sia a ridosso del capannone in contrada Iannuzzo. Infatti, intorno alle ore 15.30, presso il capannone di contrada Iannuzzo, sopraggiungeva altra autovettura di piccola cilindrata, con a bordo i 4 malviventi che la notte precedente erano saliti a bordo dell'Audi A6 SW nera occultata nel capannone. Appena scesi dall'autovettura i quattro prelevavano dall'interno di un fabbricato insistente sullo stesso perimetro del più volte citato capannone, dei consistenti bustoni di colore nero che venivano adagiati sul terreno al fine di eseguirne un conteggio. A quel punto, sfruttando il frangente in cui gli stessi erano intenti nelle operazioni suddette, malgrado le enormi difficoltà operative dovute alla conformazione dello stato dei luoghi (dotato di rete perimetrale di consistente altezza e la presenza di 4 cani di grossa taglia e l'aperta campagna che rendeva difficoltosa il nascondersi degli agenti), nonostante il concreto ed attuale pericolo che i quattro potessero essere armati e resistere quindi agli agenti, quest'ultimi decidevano di intervenire e, con azione fulminea e determinata, procedevano all'irruzione, neutralizzando tutti e quattro i banditi con Vitale che tentava la fuga ma veniva bloccato.
L'immediata perquisizione personale e locale eseguita sul posto, consentiva di rinvenire e sottoporre a sequestro, l'ingente quantitativo sigarette ed un passamontagna. Dal momento che i quattro non erano volutamente giunti in contrada Iannuzzo a bordo dell'autovettura Audi SW A6 e ritenendo che la stessa potesse ancora trovarsi occultata all'interno di uno dei garage in prossimità dei quali altri agenti ne avevano perso le tracce, si decideva di controllarne alcuni e così si notavano delle vistose chiazze di olio in terra e collocate in prossimità della porta d'ingresso di un garage sito nel Rione S. Elia di Brindisi. Quindi si risaliva alla persona che aveva la disponibilità del garage, C. F., classe 1993 di Brindisi, denunciato in stato di libertà per favoreggiamento personale e, aperto lo stesso, a conferma delle intuizioni dei poliziotti, veniva rinvenuta l'Audi SW A6 nera. L'attività di controllo del mezzo sul posto, consentiva di rinvenire tanto sulla targa anteriore quanto su quella posteriore, due targhe diverse sovrapposte alle originale e ulteriormente contraffatte attraverso l'intenzionale apposizione di nastro adesivo di colore nero a modificarne i numeri e le lettere. Inoltre, si rinveniva all'interno dell'abitacolo della stessa Audi SW, materiale solitamente utilizzato dai malviventi per eseguire le spaccate (in particolare, passamontagna, guanti, piedi di porco, fiamma ossidrica ad acetilene munita di annesso cannello ed altro, materiale sottoposto a sequestro). Conclusi gli accertamenti i 4 venivano arrestati. Manni confessava la propria responsabilità e quella di Sgura, in merito al furto di sigarette perpetrato in una tabaccheria di Salice Salentino, riconoscendo anche la paternità di altri tentativi di furti.
Intorno alle ore 16, mentre erano in corso le operazioni di perquisizione a carico dei 4 arrestati all'interno dell'area antistante il capannone di contrada Iannone, sopraggiungeva un'altra autovettura condotta da Zurlo, il quale si fermava all'altezza dei poliziotti in abiti civili e, allorché realizzava di davanti a dei poliziotti, manifestava forte stato di agitazione tanto da destare sospetti che potesse detenere armi o strumenti di effrazione. Immediatamente, quindi, veniva sottoposto a perquisizione personale estesa al veicolo, la cui attività di ricerca consentiva di rinvenire dietro il sedile anteriore lato guida del mezzo, occultata all'interno di una busta di carta, sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisa in 5 panetti del peso complessivo di oltre 500 grammi, droga verosimilmente destinata allo spaccio, sia per le modalità con le quali era confezionata che per l'ingente quantitativo. Inoltre, nel portaoggetti dell'abitacolo dell'auto, si rinveniva il portafogli nl quale vi era la somma di 1895 euro che veniva sottoposta a sequestro penale, unitamente alla droga, in quanto ritenuta provento dell'attività di spaccio. Conseguentemente, venivano eseguite le perquisizioni domicialiari dallo stesso Zurlo, presso l'abitazione rurale ubicata nella stessa Contrada Iannuzzo agro di Brindisi a circa 500 metri dalla zona ove lo stesso era stato fermato, gli agenti rinvenivano e sequestravano il fucile da caccia e la carabina ad aria compressa. In particolare, il fucile ad aria compressa era detenuto in una stanza da letto dell'immobile in parola mentre il fucile semiautomatico cal. 12, era occultato nel terreno circostante la casa sopra indicata, racchiuso in una busta di cellophane di colore nero, occultato in tubo di plastica.
I cinque arrestati sono stati tutti portati nel carcere di Brindisi.
di Redazione
19/12/2015 alle 06:48:55
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