INCHIESTA CONCLUSA
Truffa ai danni di una decina di fasanesi: indagati due baresi
Ad un andriese e un locorotondese notificato l'avviso di conclusione delle indagini: promettevano la realizzazione di impianti di biogas e biomassa
FASANO - Promettevano la realizzazione di impianti fotovoltaici, di biomassa e di biogas e per questo si erano fatti consegnare da alcuni imprenditori fasanesi oltre 140mila euro. Ma, appunto, erano solo promesse, tanto che alla fine sono stati denunciati alla Guardia di Finanza che ha attivato una serie di controlli che si sono conclusi qualche giorno fa quando il sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Milto De Nozza ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a carico di un 42enne di Andria e un 56enne di Locorotondo. L'accusa, per entrambi, è truffa continuata e aggravata.
"In concorso tra loro - si legge nell'avviso del pubblico ministero -, il primo come ideatore, il secondo quale partecipante alla raccolta del denaro e alla predisposizione dei contratti, avrebbero indotto in errore numerosi cittadini di Fasano determinandoli a sottoscrivere scritture private per la realizzazione di impianti a biogas, biomassa e fotovoltaico, impegnandosi falsamente a chiedere le concessioni e le autorizzazioni necessarie a realizzare gli impianti ed a portare a compimento la realizzazione delle strutture entro un anno, contrariamente al vero in quanto i due si impegnavano a far tanto già nella convinzione e consapevolezza di non adempiervi ed in concreto non adempiendovi, in tal modo perseguendo l'ingiusto profitto consistito nel compenso per la consulenza corrisposto al momento della stipula del contratto per un importo complessivo di 141.598,13 euro".
A restare nella rete dei due presunti truffatori tredici fasanesi: c'è chi ci ha rimesso 10mila euro, chi 5mila, chi 8mila, chi 16mila sino anche a 30mila euro. Pagamenti effettuati in contanti se non si arrivava ai mille euro o con bonifico per importi superiori. I due rilasciavano anche fattura. Col trascorrere del tempo e non vedendo alcuna costruzione di centrale ecco che i fasanesi si sono accorti di essere stati gabbati. L'andriese si era spacciato per un esperto nella progettazione, consulenza e realizzazione di impianti per la produzione di energia alternativa, con esperienza pluriennale. Il locorotondese, invece, come un broker finanziario e aveva anche fatto vedere alcuni contratti realizzati.
Alle vittime i presunti truffatori "facevano credere che fosse necessario aprire partite Iva ed istituire società agricole per la realizzazione degli impianti". Giustificavano il ritardo a causa di "un conto energia in corso di modificazione". Avevano anche escogitato un falso congresso ad Ostuni e articoli su alcuni giornali. Ma era tutto falso a quanto appurato dalle indagini.
di Redazione
31/10/2015 alle 09:34:27
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