Garza lasciata nell'addome di una donna: rinvio del processo a medici e infermieri fasanesi

FASANO - La lentezza della giustizia italiana non la scopriamo certo oggi. E se ne sta ulteriormente accorgendo la giovane donna rimasta vittima, nel 2011, di un presunto caso di malasanità all'ospedale di Fasano. Il 14 maggio scorso avrebbe dovuto tenersi l'ultima udienza del processo che vede alla sbarra alcuni medici e infermieri dell'Umberto I di Fasano che, come detto, nel 2011, si dimenticarono una garza nell'addome di una giovane donna sottoipostasi alla rimozione di un polipo vaginale. Dopo l'intervento cominciò una vera e propria odissea per la sfortunata paziente. Dopo qualche giorno dall'intervento la donna cominciò ad avere forti dolori all'addome e si reca nuovamente in ospedale. I medici la visitano ma non riscontrano problemi. Solo dopo ulteriori esami, nei giorni successivi è venuta fuori la garza.

La donna denuncia il presunto caso di malasanità e il giudice rinvia a giudizio alcuni medici e infermieri del nosocomio fasanese per concorso in lesioni personali colpose in quanto "avrebbero, in cooperazione colposa tra loro, per colpa dovuta a negligenza, imprudenza ed inosservanza di norme che disciplinano l'attività medico-chirurgica, causato lesioni ad una paziente che si era sottoposta ad intervento chirurgico per via vaginale di polipectomia cervicale". Secondo l'accusa i sanitari avrebbero omesso "di adottare le cautele preoperatorie e operatorie, cioè mantenere un estremo della garza introdotta in cavità dall'esterno e successivamente verificare che la stessa venisse rimossa, mediante una revisione del campo operatorio e la conta sistematica di tutti gli strumenti, garze comprese". In riferimento al secondo controllo in cui alla paziente non venne rinvenuto nulla nonostante i dolori il giudice scrive che la ginecologa "ometteva di effettuare adeguati riscontri diagnostici mediante esami clinici nonostante la donna lamentasse dolori". La presunta superficialità di alcuni medici e infermieri, quindi, ha provocato danni alla paziente ed ecco che il processo, come detto molto lento, che dovrebbe vedere la sua conclusione il 15 luglio prossimo con la sentenza.