BRUTTA VICENDA
Non più maltrattamenti ma sequestro di persona: due operatrici di una struttura fasanese nei guai
Le due donne incatenarono una paziente fasanese e in più la fotografarono: durante il processo cambiato il capo d'accusa
FASANO - Incatenarono una 40enne paziente fasanese affetta da psicosi atipica con delle catene e poi, per puro divertimento, la fotografarono. Ora, però, ci sarà poco da ridere per due operatrici di una comunità riabilitativa assistenziale e psichiatrica che avevano, nel 2011, in cura la donna. Infatti, durante il processo in fase di svolgimento, l'avvocato difensore della 40enne ha chiesto e ottenuto che il capo d'accusa fosse cambiato: non più maltrattamenti ma sequestro di persona. Reato molto più grave. Il processo stesso si sta ormai concludendo e l'ultima udienza è prevista per ottobre dove parleranno i difensori delle due imputate, il pubblico ministero e l'avvocato della parte civile.
I fatti, come detto, risalgono al 2011. Una 40enne fasanese era ospite di una comunità riabilitativa assistenziale e psichiatrica a Fasano ma che d'estate ha anche una succursale a Torre Canne. Ed è proprio in questa succursale che avvenne lo squallido episodio. Le due assistenti, una di 50 anni e una di 37, incatenarono ai polsi la paziente e poi scattarono delle foto. In quelle immagini compare anche una delle assistenti che venne poi 'ricattata' dalla collega. Ma questa è un'altra storia ancora. Scattò per entrambe il rinvio a giudizio, poi il processo e ora il cambi di capo d'accusa che potrebbe avere gravi ripercussioni sulle due donne.
di Redazione
12/05/2015 alle 06:22:45
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