DECISIONE TRIBUNALE
Rapinarono esattore di slot: una condanna e un'assoluzione per due fasanesi
Gionatan Machisi è stato assolto mentre il giudice per le indagini preliminari Maurizio Saso ha condannato Filomeno Agosto a quattro anni
FASANO - Si è concluso con un'assoluzione e una condanna il processo, con rito abbreviato, ai danni dei due fasanesi accusati di aver rapinato, nel gennaio del 2013, un esattore di slot machine. Ad essere assolto dal gip Maurizio Saso è stato il 34enne fasanese Gionatan Manchisi, difeso dall'avvocato Umberto Sforza, mentre 4 anni di reclusione sono stati comminati a Filomeno Agosto, 25 anni, fasanese anch'esso, difeso dall'avvocato Francesco Saponaro. Per quella stessa rapina il 28enne polignanese Giovanni Giuliani, fu arrestato dai carabinieri dopo poche ore dal colpo, ha già definito la propria posizione con la giustizia. Nel gennaio dell'anno scorso Manchisi e Agosto furono raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare vergata dal gip Valerio Fracassi su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe De Nozza. Agosto finì agli arresti domiciliari, mentre a Manchisi il provvedimento restrittivo fu notificato nel carcere di Brindisi, dove è detenuto per altra causa.
La rapina, come detto, avvenne il 28 gennaio del 2013 in una salumeria di via Roma. Un addetto della società di Galatina, impegnato in un giro di riscossione di soldi da slot piazzate nel Fasanese, decise di acquistare un panino nella salumeria “Del Corso”. Era una cosa abituale per lui solo che quel giorno, neanche il tempo di entrare nel negozio, l'impiegato venne accerchiato da tre individui con il volto coperto da passamontagna che lo fecero stendere a terra e gli portarono via la borsa contenente il denaro. Bottino: 8mila euro. Dopo il colpo i tre banditi fuggirono a bordo di una Toyota Yaris. A distanza di poche ore i carabinieri riuscirono a rintracciare il proprietario dell'utilitaria di fabbricazione giapponese. Giovanni Giuliani, 26 anni, di Polignano a Mare, persona già nota alle forze dell'ordine, fu arrestato e finì in carcere.
Messo alle strette dai militari dell'Arma, Giuliani, scrisse il gip nell'ordinanza di custodia cautelare, “accompagnava i militi in Fasano, presso un casolare abbandonato ubicato in una zona di campagna, ove aiutava gli agenti a rinvenire l'abbigliamento ed il passamontagna utilizzati dai rapinatori per travisarsi il volto durante la rapina”. Il resto, partendo da quegli elementi, lo fecero, con un lavoro da manuale, i detective del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Fasano.
Per quanto concerne la posizione di Filomeno Agosto il gip Fracassi scrive nell'ordinanza di custodia cautelare: “Il coinvolgimento dell'indagato emerge da un dato investigativo insuperabile: l'esito dell'analisi genetica comparativa tra le tracce di Dna repertate sul passamontagna utilizzato per commettere la rapina e il campione di saliva prelevato ed esaminato sull'indagato”. Nella relazione tecnica del Ris di Roma è attestato, “al di là di ogni ragionevole dubbio, che le tracce biologiche evidenziate sul passamontagna appartengono alla persona di Filomeno Agosto”. L'altro ieri, a distanza di due anni dal fatto, è arrivata la sentenza.
di Redazione
30/04/2015 alle 00:00:08
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