OPERAZIONE CC
Traffico di droga: arrestato 24enne albanese residente a Pezze di Greco
L'operazione è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Urbino e ha interessato diverse province italiane
FASANO - Un 24enne albanese ma residente a Pezze di Greco è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Nove persone le persone finite in manette. L'operazione, condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Urbino, ha interessato la provincia di Pesaro e Urbino e i Comuni di Savona, Tortoreto, Taranto e Fasano, dove all'alba di ieri (mercoledì 22 aprile) i Carabinieri di Urbino, coadiuvati dai comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare, sette in carcere e due agli arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Urbino, Vito Savino, nei confronti di soggetti responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
L'operazione rappresenta l'epilogo di una complessa attività di indagine iniziata nel febbraio del 2014 in seguito alla segnalazione dello scambio di un sospetto “involucro” avvenuto in un Bar di Urbania, nelle Marche, tra un giovane albanese e un ragazzo del posto. Le indagini, eseguite tramite pedinamenti, appostamenti e con il supporto di sofisticate tecnologie, hanno permesso di individuare e smantellare un considerevole traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana) messo in piedi da un gruppo di persone di etnia balcanica, che gestivano il traffico di droga nei Comuni di Urbania, Cagli, Fossombrone e Fermignano. Solidi erano i rapporti che gli arrestati avevano mantenuto con la propria terra d'origine e con altri connazionali presenti sul territorio nazionale, dai quali facevano rifornimento di droga da immettere poi sui mercati marchigiani.
Tra gli arrestati anche Murat Spaneshi, 24enne albanese, residente a Pezze di Greco, che pare rifornisse un altro connazionale della stessa età, Xhevair Domi, detto Xheva, proveniente da Savona e stabilitosi a Cagli (PU). Spaneshi, però, non era nuovo alla cronaca locale. Nel gennaio 2015, infatti, fu arrestato in flagranza di reato perché sorpreso con 50 grammi di polvere bianca nascosta nel suo appartamento di Cagli. Vero punto di forza della rete di spaccio era Martin Merolli, 23enne albanese, giocatore dell'Urbania calcio e punto di raccordo tra i protagonisti della vicenda. Suo punto di riferimento era il cugino Erandi Cano, 26enne albanese, che gestiva una fiorente attività di spaccio a Cagli, avvalendosi di due canali per l'approvvigionamento della droga: l'asse Roma-Cagli e quello Cesenatico-Cagli. A collaborare con Merolli anche Ali Izieri, 25enne macedone, e custode della sostanza stupefacente.
Nella vicenda sono, inoltre, implicati Giuseppe Baratto, detto il Calvo, 36enne nato a Taranto e residente a Fermignano (PU), che si proponeva come autista nei rifornimenti di droga; Giovanni Olimpio, detto Giovi, 27enne residente a Fermignano, che si riforniva servendosi di un altro canale di spaccio: l'asse Fossombrone-Fermignano; Mykhaylo Bazyuk, 21enne ucraino, non nuovo alla cronaca marchigiana per aver effettuato un accoltellamento; Bruno Xhahysa, 26enne albanese, residente a Mondavio, fornitore di Izieri, Baratto e Olimpio. Gli spacciatori, che trattavano ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, contavano su di una vasta clientela, che andava da imprenditori, ad operai, studenti universitari o addirittura ragazzi minorenni. Gli arrestati tendevano a creare veri e propri rapporti di fidelizzazione con i tossicodipendenti attraverso la cessione a credito della droga. Non mancavano situazioni di furti o estorsioni, quando gli acquirenti contraevano debiti.
di Redazione
23/04/2015 alle 19:43:06
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