TRIBUNALI A RILENTO
Maestra manesca a Pezze di Greco: rinviato il processo
La decisione del giudice è scattata in quanto il maresciallo dei carabinieri che doveva essere presente in aula per la visione del video accusatorio non era stato avvisato
FASANO - Un vizio di notifica ha rallentato il processo alla presunta maestra manesca di una scuola di Pezze di Greco. Infatti il giudice ha rinviato il dibattimento dopo che ha scoperto che il graduato dell'Arma dei Carabinieri che doveva essere presente in aula durante la visione del video che di fatto accusa la donna non era stato avvisato. L'udienza, la seconda per l'esattezza, si è tenuta a Brindisi la scorsa settimana. Alla sbarra la maestra d'asilo di Pezze di greco accusata di abuso di mezzi di correzione o disciplina.
Il programma prevedeva la visione del video, registrato da una telecamera nascosta nella scuola dai Carabinieri, in cui si documentava il comportamento della maestra in aula. Ma il comandante della Stazione di Pezze di Greco, il maresciallo Salvatore Rubbino, non aveva ricevuto alcuna citazione e pertanto non era i aula. Così il giudice Orazio Attolini ha disposto il rinvio del processo al prossimo 16 luglio e in questa data saranno visionate le immagini. Secondo le accuse l'insegnante aveva metodi educativi non proprio ortodossi dato che quando i bambini non le ubbidavano tirava loro i capelli, le orecchie e li strattonava. Nella prima udienza il giudice aveva ammesso la costituzione in giudizio di due genitori di bambini che sarebbero stati vittime dei metodi utilizzati dalla maestra.
La maestra era stata citata in giudizio nel luglio del 2013. Il provvedimento era scaturito dalle indagini avviate, sempre nel 2013, dai Carabinieri della Compagnia di Fasano nei confronti della donna che, in qualità di insegnante presso una scuola materna di Pezze di Greco, nel corso dell'anno scolastico 2012-2013, avrebbe abusato dei mezzi di correzione e di disciplina nei confronti di sette minori a lei affidati per ragione di educazione e istruzione, attuando atteggiamenti eccessivamente severi e violenti per i bambini di quella tenera età. In particolare, come detto, "tirando con violenza i capelli, tirando violentemente le orecchie, strattonandoli con violenza e trascinandoli in giro per l'aula, tirandoli con violenza da un braccio fino a sollevarli di peso, sferrando calci, tirando schiaffi in testa, rivolgendosi ai bambini in maniera violenta e aggressiva, torcendo la testa con forza e sferrando sculaccioni ai minori".
Le indagini partirono quando diversi bambini del plesso di scuola materna sito in via Eroi dello Spazio mostrarono cenni di insofferenza verso la scuola a tal punto da non volerci più andare. I casi furono diversi tanto che alcuni genitori si rivolsero ai carabinieri che installarono delle telecamere all'interno delle aule. Poi la scoperta dei presunti modi barbari dell'insegnante e la decisione del pubblico ministero di rinviare a giudizio la donna e l'inizio del processo il 10 novembre dello scorso anno.
di Redazione
29/03/2015 alle 07:37:43
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