DECISIONE TRIBUNALE
Nessuna archiviazione: l'indagine sul bimbo nato morto va avanti
Il gip del Tribunale di Brindisi Giuseppe Licci ha accolto l'istanza del difensore della coppia fasanese: altri tre mesi per fare chiarezza
FASANO - Nessuna archiviazione: le indagini sulla morte del nascituro fasanese devono proseguire. E' quanto ha stabilito il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Giuseppe Licci accogliendo l'opposizione alla archiviazione dell'inchiesta presentata dal legale difensore per conto dei genitori del bimbo deceduto. Licci ha di fatto accolto l'istanza di opposizione e ha ordinato al pubblico ministero titolare dell'inchiesta di continuare le indagini per appurare la verità dando anche, come termine ultimo, novanta giorni di tempo per eseguire gli accertamenti richiesti dalla difesa. Per la cronaca sono 19 le persone (medici e paramedici dell'ospedale di Ostuni), indagate nella vicenda e accusate di omicidio colposo.
Il tutto risale al settembre del 2013. Il 2 settembre L. C., di Fasano, fu ricoverata nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale ostunese per “ipertensione in gravida trentanovesima settimana”. I tracciati risultarono nella norma sino al 6 settembre. La partoriente fu sotto controllo costante in quanto in precedenza aveva avuto due aborti spontanei. Ma, sempre il 6 settembre, di pomeriggio, qualcosa cominciò a non andare nel verso giusto. Una cardiotocografia del feto fece emergere una “bassa variabilità dell'attività cardiaca, sporadica attività contrattile”. I medici avvertirono i parenti che il battito del bambino non si sentiva più e così alla donna venne subito praticato un parto cesareo. Il neonato, del peso di 3 chili e 600 grammi, però, era già morto.
I genitori del bambino presentarono immediatamente una denuncia e la Procura aprì un fascicolo d'inchiesta. Le indagini furono affidate al sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe De Nozza che conferì incarico a tre medici (Pantaleo Greco, Ermenegildo Colosimo, Antonio Carusi) di accertare le cause del decesso del feto ed eventuali responsabilità. Ma i tre professionisti nono rilevarono elementi tali da addebitare ai medici la colpa della morte del bimbo. Così il pubblico ministero chiese l'archiviazione alla quale si oppose l'avvocato difensore dei genitori che si è vista accogliere ora la sua istanza. Ora ci saranno altri tre mesi di indagini affinché sulla vicenda venga fatta chiarezza.
di Redazione
19/03/2015 alle 07:24:13
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