FATTO NON SUSSISTE
Asfalto con il trucco a Fasano: assolti quattro tecnici comunali
Gli ingegneri Leonardo D'Adamo e Francesco Leone insieme ai geometri Dino Angelini e Vito Lapadula erano accusati di frode
FASANO – Assolti perché il fatto non sussiste. Questa la decisione presa ieri (martedì 10 febbraio) dal gup del Tribunale di Brindisi Maurizio Saso nei confronti dei quattro tecnici impiegati nell'ufficio tecnico comunale di Fasano accusati di frode nelle forniture pubbliche. Gli ingegneri Leonardo D'Adamo (attuale dirigente comunale al settore urbanistico) e Francesco Leone e i geometri Dino Angelini e Vito Lapadula (difesi dagli avvocati Angelo Loizzi, Carlino Carrieri, Luigi Leonardo Covella, Danilo Claudio Leo e Orazio Ferrara) insieme a due imprenditori, anch'essi assolti, che avevano effettuato lavori per conto del Comune di Fasano (il leccese Nicola Oronzo Delle Donne e il tarantino Guerino De Pascalis) erano stati rinviati a giudizio dopo una specifica indagine, iniziata nel gennaio del 2009, in materia di appalti pubblici compiuta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Fasano, comandata allora dal capitano Francesco Calimero sotto la direzione del pubblico ministero Valeria Farina Valaori che però, a conclusione del processo, dopo aver ascoltato i consulenti, ha chiesto l'assoluzione per tutti gli imputati.
Sotto il mirino delle Fiamme Gialle erano finiti soprattutto i lavori di manutenzione delle strade comunali esterne eseguiti nel 2008. Secondo la Procura brindisina le ditte incaricate dal Comune di Fasano non eseguivano “a regola d'arte” i lavori previsti nel capitolato e nel computo metrico, ed, inoltre, fornivano e utilizzavano materiali difformi, per quantità e qualità, da quelli previsti nel progetto esecutivo delle opere relative alla sistemazione della viabilità esterna. I tecnici comunali, sempre secondo le accuse, avrebbero omesso di effettuare, nel corso dei lavori, le dovute verifiche e di aver consentito, con la loro condotta omissiva, alle imprese un guadagno extra eseguendo meno rattoppi di quanti ne erano necessari al manto bituminoso. Scattarono così prima gli avvisi di garanzia e il successivo rinvio a giudizio nei confronti di due legali rappresentanti di altrettante ditte appaltatrici e dei quattro tecnici comunali, per “inadempimento di contratti di pubbliche forniture”. Secondo le Fiamme Gialle il Comune di Fasano era anche rimasto danneggiato, a seguito di tali “inadempimenti”, per oltre 150 mila euro. Danno che venne segnalato, nel 2013, alla Corte dei Conti di Bari. Ma ieri il giudice ha assolto tutti perché, come detto, il fatto non sussiste.
di Redazione
11/02/2015 alle 00:30:00
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