SENTENZA FAVOREVOLE
Il Comune di Fasano non deve al momento risarcire il Consorzio Trulli e Grotte: la spunta l'avvocatura comunale
Il Tribunale di Taranto ha ritenuto valida l'eccezione di incompetenza territoriale evidenziata dall'avvocato Ottavio Carparelli
FASANO - Pagamento delle quote del Consorzio Interprovinciale del Territorio dei Trulli e delle Grotte: dovrà decidere il Tribunale di Brindisi. E' quanto stabilito dal Tribunale di Taranto con ordinanza del 20 gennaio. I fatti: in data 23 aprile 2013 veniva notificato al Comune di Fasano ricorso per decreto ingiuntivo, emesso dal Tribunale di Taranto, ex sezione distaccata di Martina Franca, con cui veniva ingiunto all'ente locale fasanese il pagamento, in favore del Consorzio Interprovinciale del Territorio dei Trulli e delle Grotte in liquidazione, con sede legale in Martina Franca, della somma di 132.899,95 euro, oltre interessi, nonché spese e competenze del procedimento.
E' utile ricordare che il suddetto Consorzio venne istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 2189 del 7 ottobre del 1978 ed il Comune di Fasano era tra i Comuni (insieme a Cisternino, Martina Franca, Alberobello e Locorotondo), che sin dall'inizio decisero di aderire, in ragione degli interessi pubblici perseguiti, sotto il profilo turistico ed economico. L'adesione del Comune di Fasano avvenne con deliberazione del Consiglio Comunale di Fasano n. 212 del 30 luglio 1982. Lo Statuto costitutivo del Consorzio prevedeva (vedi art. 6) un contributo annuo dei Comuni consorziati pari a 100 lire per abitante sulla base della popolazione accertata al 31 dicembre dell'anno precedente. Dopo alcuni anni di vita la Giunta Regionale con Deliberazione n. 2686 del 1° luglio 1991 prese atto della inattività degli organi istituzionali del Consorzio e nominò un Commissario Liquidatore; detta deliberazione venne quindi seguita dall'emissione da parte del Presidente della Regione del relativo Decreto di esecuzione n.491 del 16 luglio del 1991 con cui si confermava la nomina del Commissario Liquidatore.
Essendo stata rilevata la inattività degli organi istituzionali già alla data del 1° luglio del '91, successivamente a tale data alcuna altra attività rientrante negli scopi istituzionali del Consorzio è stata più svolta. Conseguentemente era venuto meno anche per i singoli Comuni consorziati l'obbligo del versamento del contributo annuale. Ciò nonostante, il Consorzio ha promosso l'azione giudiziaria perché con deliberazione della Giunta Regionale della Puglia n. 312 dell'8 giugno 1992, era stato posto in liquidazione; inoltre, con deliberazione del Commissario liquidatore in carica n. 1/2012 del 23 febbraio 2012, era stata approvata la situazione finanziaria del Consorzio stesso alla data del 31 dicembre 2011, che accertava un disavanzo complessivo pari a 1.005.663,59 euro, e, al contempo disponeva la sua ripartizione tra gli Enti consorziati (tra i quali il Comune di Fasano), in applicazione delle regole statutarie. Tale disavanzo finanziario, secondo gli organi amministrativi del Consorzio, è stato determinato dal mancato pagamento, nel corso degli anni, dei contributi da parte di alcuni Comuni consorziati (tra cui Fasano), che ha comportato la dichiarazione di “dissesto” dell'Ente consortile.
Il Comune di Fasano, affidando le proprie difese al capo dell'Avvocatura comunale, Ottavio Carparelli, ha proposto subito opposizione al decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Taranto, evidenziando, tra l'altro, che, oltre alla infondatezza della richiesta di pagamento, il Tribunale territorialmente competente a decidere la causa è quello di Brindisi. Con ordinanza del 20 gennaio 2015, il Tribunale di Taranto ha ritenuto valida l'eccezione di incompetenza territoriale fatta valere dal Comune di Fasano, dichiarando competente il Tribunale di Brindisi. In concreto, non è stata data esecutività al decreto ingiuntivo, circostanza questa che avrebbe comportamento per il Comune di Fasano l'obbligo del pagamento. Per il momento, dunque, il “pericolo” per il Comune di Fasano di sborsare, sostanzialmente a vuoto, la rilevante somma di circa 150.000 euro ad un Consorzio che, ormai da tempo, è in liquidazione, è scampato. Si vedrà cosa deciderà il Tribunale di Brindisi, nel caso in cui il Consorzio dovesse decidere di proseguire l'azione giudiziaria, erroneamente intrapresa innanzi al Tribunale di Taranto, ex Sezione Staccata di Martina Franca.
di Redazione
21/01/2015 alle 00:03:57
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