Pediatria a Fasano rischia di chiudere e Vito Bianchi s'arrabbia

FASANO - L'ospedale di Fasano rischia di perdere ancora pezzo e sulle sorti del nosocomio fasanese interviene Vito Bianchi, rappresentante del movimento “in Comune”. “L'ospedale di Fasano sta correndo un pericolo gravissimo - afferma Bianchi -: quello di vedersi scippato dello storico reparto di Pediatria, ancora una volta in favore di Ostuni. Su questo argomento ho avuto ieri mattina (venerdì 10 ottobre) una discussione, anche abbastanza animata, con la dott. Paola Ciannamea, direttore generale dell'Asl di Brindisi: le ho detto che, insieme alle mamme e ai papà fasanesi, siamo pronti a scatenare una protesta vibrante, se vedremo negati i diritti alla salute persino dei nostri bambini. Mi è stato risposto che ci sarebbe carenza di pediatri, e che bisogna organizzare il servizio con i medici che sono in organico. D'accordo: ma per una volta, che si sposti il personale da Ostuni a Fasano, e non viceversa, come accade ormai da anni.

La dismissione di Pediatria  - continua Bianchi - sarebbe un colpo gravissimo per la nostra comunità, che continua a non essere tutelata a livello regionale, dove si decide il presente e il futuro del sistema sanitario pugliese. Lunedì prossimo, un incontro convocato preso la Asl di Brindisi deciderà le sorti della Pediatria fasanese. L'assessore alla Sanità del Pd, Donato Pentassuglia, si è mobilitato per la sicurezza stradale della SS 172. Bene, che adesso lo stesso assessore si prodighi affinché la nostra città non si veda nuovamente penalizzata con lo scippo del reparto di Pediatria. Almeno stavolta, si cerchi di non darla vinta al solito consigliere regionale ostunese che tanto riesce a ottenere per la sua cittadina. Mentre noi, qui, veniamo presi in giro, aspettando Godot: rimanendo in attesa che venga realizzato l'ospedale dei sogni, quello che dovrebbe nascere fra Fasano e Monopoli, di cui si parla da oltre due anni, per il quale si firmano carte su carte, ma di cui a tutt'oggi non si sa ancora bene dove verrà posta la prima pietra. Frattanto, ci spogliano dei residui dell'ospedale esistente. Possiamo continuare ad assistere inerti a questo spettacolo?”.