DECISIONE PESANTE
Ammanco nelle casse comunali: licenziata la dipendente sotto accusa
Drastica decisione del Comune di Fasano: dopo le mancate audizioni e data la gravità delle accuse l'ente opta per la punizione più pesante
FASANO - Licenziamento senza preavviso con effetto immediato. Questa la decisione presa dal Comune di Fasano nei confronti della dipendente accusata di aver provocato l'ammanco di oltre 350mila euro nel corso degli anni svolgendo il suo incarico da economa. L'atto è stato firmato dal responsabile dell'avvocatura comunale Ottavio Carparelli proprio questa mattina (lunedì 22 settembre). Si conclude nel peggiore dei modi (per la dipendente ovviamente) una questione che tiene banco da diversi mesi da quando, cioè, i revisori dei conti hanno individuato delle anomalie nella contabilità comunale.
La scorsa settimana, per la terza volta (esattamente il 26 agosto, il 10 e 17 settembre le date precise), l'accusata non si era presentata davanti alla commissione disciplinare. Il suo legale aveva chiesto il rinvio dell'audizione motivando la richiesta con la necessità da parte della sua assistita di studiare in modo più approfondito le contestazioni che le venivano mosse. La commissione, dal canto suo, aveva fatto presente all'avvocato che di tempo per studiare la documentazione ed eventualmente controdedurre alle contestazioni cne aveva avuto a sufficienza. Di qui la decisione di negare il rinvio. Tecnicamente, quindi, il procedimento disciplinare a carico dell'ex economa di Palazzo di città si era quindi concluso e oggi ecco giungere l'atto di licenziamentoi senza preavviso in quanto sono stati ritenuti sussistenti i presupposti per la sanzione.
Ad accorgersi che i conti dell'ente non quadravano sono stati, all'inizio dell'estate scorsa, i revisori dei conti, che hanno subito messo al corrente della cosa il segretario generale, i dirigenti e gli amministratori. Immediatamente è scattato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica per il tramite dei carabinieri. Dall'analisi delle contabilità dell'Economato di Palazzo di città è venuto fuori che dalle casse comunali sono usciti, attraverso il meccanismo delle fatture pagate due volte, oltre 350mila euro. Il lavoro di ricognizione si è rivelato, lo hanno sperimentato sulla propria pelle dirigente, funzionari e impiegati a cui è toccato spulciare gli ultimi cinque anni di contabilità dell'Economato comunale, particolarmente complesso.
Si è trattato di mettere a raffronto due contabilità, quella dell'Economato e quella della Ragioneria comunale, per individuare le fatture che sono state pagate due volte. Il meccanismo truffaldino era più o meno sempre lo stesso: il pagamento al fornitore avveniva attraverso la banca che svolge il servizio di tesoreria per conto del Comune, il pagamento “cabriolet” avveniva per cassa in un momento successivo e i soldi finivano nelle tasche dell'impiegato infedele.
Non ci sono notizie ufficiali invece di interventi sulla questione da parte della Procura di Brindisi o della Corte dei Conti.
di Redazione
22/09/2014 alle 14:48:52
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