POLEMICA TELEVISIVA
Fabiano Amati: 'Il commissario Montalbano in Puglia non sarebbe uno scandalo'
Il consigliere regionale fasanese polemizza con il giornalista di Repubblica Giovanni Valentini su un articolo apparso ieri
"Sbaglia il pugliese Giovanni Valentini nel suo articolo su Repubblica. Il commissario Montalbano è siciliano, non c'è dubbio, ma la scelta sui luoghi ove girare la fiction è una decisione industriale. Se per il produttore la Puglia è più accogliente della Sicilia non penso che ci si debba scandalizzare."
A dichiarare questo il Consigliere regionale della Puglia Fabiano Amati, con riferimento ad un articolo apparso ieri (sabato 20 settembre) sul quotidiano "La Repubblica" dal titolo "La fiction che può giovare all'Italia". "Qualche giorno fa - dice Amati - il produttore del commissario Montalbano Carlo Degli Esposti ha adombrato la possibilità di girare la nuova serie della fiction a Fasano (Torre Canne o Savelletri), prendendo atto della scarsa collaborazione della Regione Sicilia.
Con il suo articolo - continua il consigliere regionale fasanese -, Valentini sostiene che Montalbano non può essere girato in Puglia, perché le sue storie "sono tutte radicate nel contesto sociale dell'isola" e "il commissario e i suoi collaboratori parlano lo slang tipico inventato da Camilleri". Insomma, secondo Valentini l'edizione girata eventualmente a Fasano risulterebbe posticcia e taroccata. Non mi pare che le cose possano essere commentate così. In che modo i luoghi scelti per girare possono condizionare e falsare la rappresentazione del contesto sociale dell'isola? Cosa c'entrano i luoghi delle riprese con il linguaggio dei personaggi rappresentati? Vorrei ricordare che nella storia del cinema non si contano i film girati negli stabilimenti di posa, nonostante il contesto sociale delle opere letterarie da cui erano stati tratti non era mai radicato a Cinecittà. Per la fedeltà al contesto sociale basta un'ottima sceneggiatura e scenografia, e la fiction, appunto, è fatta. Il dottor Zivago cinematografico non fu meno russo di quello del romanzo di Pasternak solo perché il film, se non sbaglio, fu girato in Spagna, Finalndia e Canada. E poi. Gli arenili e gli scogli pugliesi non parlano. Notoriamente. Penso che la stessa inabilità linguistica c'è l'abbiano quelli siciliani.
Per questo - conclude Amati - ci sarebbe da stare tranquilli: lo slang tipico inventato da Camilleri non rischierebbe adulterazioni. A pronunciare bene i "cabasisi" ci devono pensare gli attori, non certo il paesaggio. La scelta di girare in Sicilia o in Puglia, quindi. appartiene alle decisioni industriali della produzione, che premiano il contesto economico e politico con più salde radici, questa volta ci vuole, nella promozione del territorio attraverso il cinema. Se la fiction giova all'Italia, come dice il titolo dell'articolo di Valentini, la Puglia e Fasano sono state in grado di dare un maggiore contributo al Paese in termini di giovamento. Almeno secondo l'intenzione industriale della Palomar. Non è colpa dei pugliesi e dei fasanesi se la Sicilia, almeno quanto al cinema, si presenti in questi anni un po' troppo Buttanissima, come scrive con lo slang tipico il siciliano Buttafuoco nel suo ultimo saggio. Ed io ho capito benissimo cosa significasse "Buttanissima" pur avendo letto il libro stando seduto sotto un leccio secolare della Selva di Fasano."
di Redazione
21/09/2014 alle 03:14:39
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