RASSEGNA SULLA TERRA VIVA
Franco Arminio e i suoi viaggi nei paesi invisibili del Sud
Lo scrittore ha presentato la sua ultima fatica letteraria, Terracarne, ai Portici delle Teresiane leggendo anche alcune sue poesie.
L'incontro con Franco Arminio
FASANO – L'ultimo appuntamento della rassegna di presentazione di libri, frutto della collaborazione tra il Presidio del Libro e l'associazione “Salute Pubblica” ha visto ieri sera (venerdì 25 maggio), alla libreria “Inchiostro” ai Portici di Fasano, la partecipazione del poeta scrittore Franco Arminio, vincitore del premio letterario “Carlo Levi” 2012 che ha presentato la sua nuova opera “Terracarne” (edito da Mondadori). Per l'occasione Giangi Tagliente, del Forum italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio, insieme a due studenti del Liceo Scientifico “L. da Vinci”, hanno rivolto all'autore alcune domande sul tema del suo libro: “un viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del Sud”. Perché è proprio di questo che si tratta!
Di un meraviglioso viaggio nei paesi sperduti del Mezzogiorno d'Italia, di realtà calate in un contesto così antico, che paragonate alle grandi megalopoli del terzo millennio, sembrano quasi surreali. Arminio attraverso un neologismo “paesologia”, dove la poesia e la geografia si incontrano e si confondono, dà vita ad una specie di diario, in cui la sua carne e la sua anima, si lasciano attraversare dalla terra, dalle persone che incontra, dalla bellezza di un tramonto, dalla vista di un cane che zoppica. Raccontare gli altri, entrare in comunione con il mondo, percepirne i profumi, ascoltarne il silenzio, coglierne i dettagli, smussarne gli spigoli . Il tutto sembrerebbe scontato e ovvio, ma quanti di noi si soffermano sul particolare, sull'essenziale? Regna una sorta di intorpidimento emotivo, di annacquamento dei sensi, di “autismo corale” . Così definisce lo scrittore quell'indifferenza e quella stanchezza morale che caratterizza molti individui che diventano ciechi di fronte al mondo. E poi c'è il rovescio della medaglia! Il Sud è anche incuria, sfregio, degrado ambientale, mancanza di servizi. Ma bisogna raccontare quei paesi per quello che sono, nella loro emozionante e inquietante bellezza. Occorre amarlo e criticarlo questo Meridione, con le sue paure e le sue fragilità!
Lo scrittore ha più volte ribadito che il suo scopo nel libro è quello di recuperare l'apparente banalità del viver quotidiano, preservare i posti in cui viviamo, perché le devastazioni urbanistiche, hanno sfigurato l'incanto e la magia di luoghi, che sembrano fuori dal tempo. Inoltre occorre rivoluzionare “un'umanità volubile, decisa ad ingarbugliare la vita degli altri, piuttosto che ad onorare la propria” , riavvicinandosi alla semplice realtà paesana, cercando di ritrovare quella comunione di emozioni, perchè la società odierna ha creato una moltitudine di solitudini. L'uomo deve imparare ad accettare la sua caducità, la sue imperfezioni, il suo smarrimento, cercando nuovi modelli sociali, nuovi modi di sentire, sicuramente più affettuosi e più rispettosi, nei confronti di un mondo di cui siamo solo ospiti. La serata si è conclusa con la lettura, da parte dell'autore, di alcune sue poesie.
di Mary Leggiero
26/05/2012 alle 07:28:42
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