CITTADINI ARRABBIATI
I tanti problemi della Selva in una lettera aperta inviata all'Amministrazione comunale
L'iniziativa è dell'associazione Pro Selva che ha ascoltato residenti e commercianti silvani elencando una lunghissima serie di criticità
FASANO - L'estate 2014 sta ormai finendo. E' tempo di bilanci per il territorio fasanese. E se dovessimo tirarli a livello generale non si può che essere più che soddisfatti per presenze turistiche. Ma non è tutto oro quel che luccica. Almeno per l'associazione Pro Selva presieduta da Rosanna Petruzzi Lozupone che da anni si occupa delle problematiche relative alla Selva di Fasano. Ebbene, il sodalizio ha voluto ascoltare residenti e commercianti della frazione collinare fasanese per capire quali possano essere le problematiche da risolvere. Ne è venuta fuori una lunghissima lettera aperta di "perché?" che l'associazione ha inviato al sindaco Lello Di Bari, al sindaco facente funzioni Gianleo Moncalvo, alla polizia municipale, al presidente del consiglio Gianluca Cisternino, agli assessori, al consiglio comunale, ai consiglieri regionali Fabiano Amati e Antonio Scianaro, al senatore Nicola Latorre, alla Tradeco e, naturalmente, alla stampa.
La lettera ha come titolo "A fine estate 2014... tanti perché dalla Selva di Fasano" e contiene considerazioni, talvolta anche molto pesanti, su come si è ridotta la frazione. Pensieri di gente comune, domande a cui seguono ipotetiche risposte polemiche da parte di fantomatici interlocutori che vi riportiamo integralmente:
Perché dovrebbero salire i vigili urbani a Selva di Fasano?... Tanto non c'è nessuno. Salgono solo alla necessità e non alzano le sbarre.
Perché si dovrebbe rispettare il tratto pedonale di viale Toledo? Non vale la pena... per quei quattro gatti, indisciplinati e poltroni.
Preché si dovrebbero lavare le strade e innaffiare le siepi, piantate negli anni '60, curandole almeno con l'acqua? Ha piovuto e non c'è bisogno.
Perché le strade dovrebbero avere i bordi dello stesso livello? tanto... se inciampi, se cadi per il dislivello, non ti ripaga nessuno. Della tua sicurezza o quella dei tuoi bimbi non interessa al pubblico. Sbraiti e soffri. Ma va così.
Perché si dovrebbero far bene le disinfestazioni (anche straordinarie e concentrate) per le zanzare e i pappataci? Tanto la pelle dei silvani e quella dei bambini può sopportare l'aggressione malevola e infetta degli insetti. Fatevela privata la disinfestazione.
Perché si dovrebbero raccogliere le carte e le bottigliette dai bordi stradali, almeno nei viali principali, per ordine, igiene e dignità del luogo, come faceva Angelo, l'operatore ecologico di qualche tempo fa? Ma non è possibile, stiamo facendo i salti mortali per la raccolta differenziata. Chiudete tutti e due gli occhi e guardate il cielo. Oppure ramazzate con scopa e paletta.
Perché non si è creata un'isola ecologica? E' utile in estate, anche per chi viene un solo giorno. Così i bidoni della zona Monacelle (Monopoli) non avrebbero trasbordato di eccessiva spazzatura. Aprite gli occhi!
Perché, qualche volta, si dovrebbero potare gli alberi dei pini, tagliare i rami secchi coperti da pigne pericolosissime? Ma no, che scocciatura! Aspettiamo che secchino, cadano, poi si provvederà con la cooperativa.
Perché si dovrebbero "almeno" alzare le pietre del muro di recinzione del Minareto, rifare il cancello, far togliere ai Carabinieri le antenne devastatrici o mettere un semplice antifurto? O meglio ancora annetterlo, con l'aiuto dei nostri consiglieri regionali, al patrimonio della Città di Fasano? Chi se lo prende? Non ci conviene e non ci appartiene, è della Regione Puglia. Che lo vendesse a un magnate. Se non mi sbaglio c'è di mezzo il Fai, l'associazione Pro Selva. Poveri sognatori in giro a raccogliere firme.
Perché con tutte le tasse che si pagano, anche quella di soggiorno, non si riesce ad attuare qualche progetto di miglioria o recupero o almeno "un'area picnic, "un volo dell'angelo" che ci porti in bocca ai leoni? Sciocchezze. La Selva rimarrà lì, come una vecchia signora in casa di riposo. E' una destinazione d'uso.
Perché si dovrebbero migliorare le strade con i marciapiedi o corridoi pedonali segnalati o provvedere ad aprire gli storici bagni pubblici? Ci si arrangia, rischiando a piedi o in bici e per i bisogni ci sono gli alberi, gli angoli della Casina o due bar di buona volontà.
Perché quel ricercato e richiesto pulmino collina-mare, per alleggerire il traffico e dalla Selva frequentare il mare, non ha soddisfatto? Forse non ci siamo capiti signori: volevamo solamente lasciare le auto e andare, pagando, con un pulmino a mare. E a proposito: e quel semaforo? Non si poteva ritardare un po' il verde alla Vernisina?
Perché si chiede un palazzo dei congressi polifunzionale, con le carte a norma, pittato, pulito, con i locali sottostanti aperti alle attività commerciali, l'area intorno migliorata e quell'antenna "maledettamente inopportuna", inglobata in un progetto di valutazione e area attrezzata con decoro e decenza? Ma tu non capisci, la Selva due mesi e poi dieci mesi dorme. E l'antenna fa tanta luce al tennis, non vi lamentate sempre. La bellezza, l'armonia, l'ordine sono ormai sepolti.
Perché il bar Danpier è rimasto maledettamente chiuso, buio, disadorno, squallido e nessuno ha rilasciato uan dichiarazione in merito? Ma non è compito nostro, è di un privato. E si può lasciare così? non c'è una legge che revoca una licenza di utilizzo? Spiegatecelo. Anche il posteggio pieno di sterpaglie deve rimanere così? Sprofondi con i tacchi e ti sporchi il vestito per il matrimonio? A che serve la freccia direzionale in quel disastro di posteggio? Tanto per dire che abbiamo il posteggio? Stanno meolto meglio nei paesi sottosviluppati.
Per l'edicola storica di mest Pepp, nonostante una richiesta di utilizzo parziale e domenicale, è rimasta con la serranda abbassata, da bacheca alle manifestazioni locali? Insomma le difficoltà si affrontano e si superano o non vale la pena a fare più niente? Tanto ormai la Selva interessa agli anziani malati di cuore e ai bambini per risvegliare l'appetito, oppure la passeggiata, la messa e poi tutti a nanna. Che squallore non avere il coraggio di vivere la realtà ed aiutarla a sopravvivere.
Perché le gravine, l'oasi botanica sono nell'abbandono delle erbacce? L'ambiente, la natura, la cultura ambientale non interessano più a nessuno. Nemmeno a qualche tedesco che passeggia. Una pizza, un panzerotto e si tira a campare. E San Donato con la cripta decadente e gli scalini scivolosi? Un tesoro da tenere in ordine e pulito. Non vede l'ora di crollare, così nessuno lo disturberà più, nemmeno il 6 e 7 agosto. E la strada dlle giritoie? Non merita pulizia del secco e di quanto altro possa renderla fruibile e sicura? E la panoramica? Lì, nel silenzio piena di erbacce.
Perché non si chiede ai proprietari delle casine, con lettera raccomandata, di pulire i bordi stradali, di tagliare i rami sporgenti e di tenere pulite le ville non abitate? Perché se ne sono andati a Rosa Marina? (vedi villa viale Torremoscia - viale dei Pini, ecc...). Quanto fastidio per l'ufficio anagrafe.
Perché non si dice all'Acquedotto Pugliese di pulire l'esterno della sua postazione in viale dei Pini? Raduno di sterpaglie, erbe infestanti, topi e porcherie? non hanno soldi, poverini.
Perché non si sistemano, una buona volta, i numeri civici? Neanche questo si può fare. Non c'è una cooperativa adatta, è troppo complicato. Non lo possono fare alcuni volontari, seri, onesti e con le competenze?
Perché non si rafforza la potenza delle lampadine o si lavano i vetri o si fa un progetto di nuova illuminazione in questo borgo così particolare? Ed anche alla panoramica? Mah, questi sono sogni. State a casa, non passeggiate, perché ci sono pure i cani affamati che mordono.
Perché a quel casotto di fronte al Barrino, in pieno centro, non si trova una soluzione? Quando si vuole, tutto si può fare.
Perché le risorse economiche vengono destinate spesso e volentieri al mare? E gli introiti e tributi della collina silvana quale destinazione prendono? Non siamo tutti figli delle stesso padre e della stessa madre?
Perché quando si apre il cancello del Minareto arrivano stranieri o forestieri da Pesaro, Milano, Pescara e vofliono conoscere la storia, apprezzando l'originalità dell'architettura? Arrivano pure ad ascoltare la musica dal pronao, di domenica, a mezzogiorno e con il sole. Ma chi glielo fa fare? Poveri illusi, anche quelli che organizzano tali momenti.
Perché tanti e tanti percorrono i viali silvani, si allenano, passeggiano e godono l'aria con costanza? Mah, mi ha risposto un burocrate: hanno chili di troppo da smaltire. No, questo non lo permettiamo, è una grossa balla.
Perché quando c'è Mudù alla Casina sembra di esser tornati indietro nel tempo? Non c'è un perché. Qui è una cosa seria. Un luogo è bello perché ha la sua storia e nessuno può permettersi di distruggerla. Hanno distrutto gli alberi, la fontana, la pista da ballo. Hanno distrutto la memoria. Ora basta. Qui c'è bisogno d'aiuto, di unità d'intenti e serietà d'azione. La Casina è dei silvani e di tutta la Città di Fasano. La Casina non si tocca: urge un gruppo di lavoro coeso. Qui siamo arrabbiati ancora di più.
Perché non si vuole provare a rispondere alle tante richieste? Perché tutti si lamentano e nessuno agisce? Ci si accontenta dei balli di gruppo alla Casina, della gara automobilistica, della Mostra Artigiana, delle cover al Barrino il venerdì, di qualche film promosso dal Comune o iniziative dell'ass. Pro Selva e del bar Miramonti per i ragazzi. E il resto? Ognuno a casa, egoisticamente a casa. Il fasanese è così: tira la pietra e nasconde la mano. Si lamenta e poi?
Vi chiedete perché quando si organizza una passeggiata per la visita a ville silvane ne arrivano in centinaia? Ci saranno delle spiegazioni.
Vi chiedete perché tanti vengono a sposarsi a Selva? Ci saranno delle spiegazioni.
Vi chiedete perché quando si parla di Selva tanti hanno le lacrime agli occhi e sono tristi e sconfortati per la fine che le abbiamo fatto fare?
Perché non riusciamo ad essere compatti e anon votare più nelle sezioni collinari? Oppure a non pagare più le tasse? Sarebbe una soluzione opportuna. No, siamo tentati ma non è possibile perché ci comportaimo da cittadini onesti e responsablli. E allora che si fa? Come si risorge a Selva? Non ne possiamo più degli arabi, degli indiani, degli attori, del mare, delle masserie. Noi siamo a Selva, amiamo le bellezze intere del territorio e ne godiamo quando fanno progressi. Ma alla Selva e alle nostre belle ville, che ci costano un occhio, chi ci pensa? Ognuno rema per conto proprio. Da essere i primi nel turismo ci hanno fatto rimanere ultimi.
E per concludere i perché, da silvani, abbiamo chiesto ad un ex consigliere comunale, sempre presente ed attento: perché a Selva non si riesce a portare a termine un progetto o si spendono un po' di soldi per migliorarla, lasciando la sua natura peculiare di villeggiatura, benessere, salute e ambiente? Volete sapere come ci ha risposto? Da follia pura. 'Voi, cari silvani, non capite niente della macchina comunale: c'è il campo sportivo da completare; c'è il cimitero con i loculi da assegnare; c'è la scuola con la strada da congiungere; ci sono il faro, la piazza, i marciapiedi da completare; c'è il braccio del porto da illuminare; ci sono il posteggio, la segnaletica, le isole peronali e altro ancora. E non sapete le nuove regole per le gare di appalto? Un groviglio di norme, carte, responsabilità. Pezze, Speziale, Montalbano, Pozzo Faceto, Savelletri, Torre Canne: nuove metropoli turistiche e poi il nulla'. E alla Selva abbiamo chiesto tutti insieme? 'Non l'avete letto il programma qualche anno fa? Niente. Zero progetti. Fate così: prendete l'aria, imbottigliatela e tenetela sul comodino oppure vendetela all'uscita della chiesa. Potrà servire come ricordo o per curare la bronchite. E state attenti - ci ha ancora detto -. Non fatevi scappare la farmacia annuale perché può darsi che la mettano a Cocolicchio'. Siamo rimasti allibiti, sprofondando dalla rabbia, specialmente se detto dalla bocca di un politico. Proprio a noi che la Selva ha fatto tutti grandi? Conosciuta in tutta Italia e fuori per la sua bellezza e le sue storie musicali? E chi ci torna la decanta? 'Fasano, città della Selva' riporta qualche tabella ancora rimasta. Andiamo tutti via e chiudiamo per anzianità di servizio.
Ci potranno essere delle risposte a questo documento? Se ci saranno avremo tutti fatto il nostro dovere da pubblici e privati. Costruiamo insieme un progetto. Inziiamo subito. Sapete dove trovarci. Davvero, con il cuore in mano. Ma arrabbiatissimi. Molto, molto, molto. Firmato l'associazione Pro Selva con tutti i silvani fasanesi, baresi e forestieri.
di Redazione
08/09/2014 alle 07:14:00
Galleria di immagini: I tanti problemi della Selva in una lettera aperta inviata all'Amministrazione comunale
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