BELLEZZE DEL TERRITORIO
Ville private aperte al pubblico a Selva di Fasano per la Giornata Nazionale del Paesaggio
L'iniziativa organizzata dalla sezione fasanese dell'associazione Ecomuseale di Valle d'Itria e dalla Pro Selva è stata seguita da decine di persone tra cui il regista Gennaro Nunziante
FASANO - Valorizzare paesaggi e patrimoni locali coinvolgendo i cittadini. Questo si proponeva la Giornata Nazionale del Paesaggio a cui hanno aderito, proponendo la terza passeggiata silvana, la sezione fasanese dell'associazione Ecomuseale di Valle d'Itria e la Pro Selva. I due sodalizi hanno voluto incentrare l'iniziativa sull'architettura e la vegetazione della Selva di Fasano. E per questo hanno offerto ai tanti partecipanti intevenuti (ad un certo punto è stato necessario l'intervento di una pattuglia della Polizia municipale per tutelare i pedoni lungo viale delle Acacie) la possibilità di visitare due ville, completamente diverse tra loro sia dal punto di vista architettonico che botanico-naturalistico. Non solo. Si è anche avuto modo di vedere la chiesetta "la Centruda". Non una scelta casuale quelle delle ville. Nel nostro territorio, infatti, ne sono state edificate molteplici tra '800 e '900 da borghesi, nobili e imprenditori, locali e forestieri. Architetture imponenti, testimonianza di una valida ricerca artistica ed espressione delle competenze e del lavoro di tecnici e di schiere di artigiani locali della pietra.
Le due strutture scelte sono state Villa De Tullio - Di Giulio e Villa Colucci - De Stasi. La prima, dall'epigrafe affissa sulla torre della costruzione, risale, come costruzione, al 1900. L'onorevole Vito Nicola De Tullio la fece costruire per sua moglie Camilla De Nicolò. L'attuale villa è il risultato di un ampliamento che l'onorevole realizzò dell'antica casina a trulli di Michele Pepe. Gli attuali proprietari acquistarono la villa nel 1941. Resta sconosciuto il nome del progettista che si dimostra inserito comunque nel dibattito artistico-architettonico dell'epoca, in grado di usare diversi linguaggi storici mediando le differenti sollecitazioni per un risultato unitario. Dietro un ecclettismo slegato dal contesto si nasconde l'intento, all'epoca trainante, di rivalutare l'architettura medievale pugliese. I proprietari hanno permesso di visitare sia gli interni che l'ampio giardino con le guide ecomuseali e Maria De Mola pronte a spiegare ogni dettaglio.
La seconda villa visitata è quella dei Colucci - De Stasi. A differenza della precedente questa, nonostante l'imponenza del fabbricato e dell'enorme giardino, è in completo stato di abbandono. Si notano, comunque, ancora i segni di una dimora lussuosa. Infine, ultima tappa della passeggiata, la chiesetta di San Francesco d'Assisi chiamata "la Centruda" costruita nel 1626 dal priore Francesco Larizza. Per l'occasione la Pro Selva ha fatto apporre una targhetta, inaugurata alla presenza degli assessori Donato Ammirabile e Laura De Mola e benedetta da don Gino Copertino, nell'ambito di un progetto finalizzato alla creazione di un itinerario tra le chiesette silvane.
Infine una piccola curiosità: mischiato tra la folla di visitatori anche il regista Gennaro Nunziante, ovvero colui che ha firmato in passato i successi di Toti e Tata ma che nel presente ha affiancato nei tre film sbanca-botteghino Checco Zalone.
di Redazione
18/08/2014 alle 08:38:14
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