POLEMICA POLITICA
Questione Tradeco: 'in Comune' chiede una serie di spiegazioni all'Amministrazione comunale
Il movimento civico pone diversi interrogativi al sindaco facente funzione Moncalvo ad un anno dall'avvio del servizio
FASANO - Domani (martedì 1° luglio) sarà esattamente un anno dall'avvio del servizio di raccolta rifiuti gestito dalla Tradeco. Dodici mesi in cui l'azienda altamurana è stata spesso al centro dell'attenzione e delle polemiche. E proprio sulla Tradeco ecco giungere una lettera aperta del movimento civico "in Comune" che chiede, al sindaco facente funzione Gianleo Moncalvo e all'assessore all'ecologia Giuseppe Angelini, spiegazioni in merito al servizio e soprattutto su alcuni punti tanto discussi di recente.
"Gentile signor vicesindaco - si legge nella nota a firma del consigliere comunale Vito Bianchi e del presidente del movimento Giuseppe Pugliese -, appena 5 mesi fa, la Sua amministrazione si rendeva protagonista di un esempio di pessima gestione della cosa pubblica, compiuto con l'invio a domicilio dei contribuenti di avvisi di pagamento Tares per l'anno 2013, contenenti importi esorbitanti, prodotto di calcoli errati, in alcuni casi di refusi ma in altri di “errori colposi”, ovvero dovuti alla sciatteria con cui sono state applicate le norme statali. Invero, il primo danno alla città era stato arrecato qualche mese addietro, quando nell'agosto del 2013 la Sua amministrazione si accingeva ad approvare in fretta e furia (ricordiamo, era il 12 di agosto), il regolamento Tares e le relative tariffe per l'anno 2013, sulla base di un Piano Economico Finanziario redatto praticamente dalla stessa Tradeco, contenente costi inesistenti, per prestazioni mai eseguite nel territorio di Fasano. Il movimento “In Comune” reagì immediatamente con una dura opposizione in piazza, per le strade ed in Consiglio Comunale; riuscì a porre parziale freno alla batosta impositiva Tares ed, allo stesso tempo, mise in evidenza tutta una serie di inefficienze ed inadempienze della Tradeco oltre che la pessima gestione del comparto rifiuti da parte del Comune di Fasano.
Un esempio per tutti - 'scrive "in Comune" -: perchè balle di rifiuti differenziati raccolti tra luglio e dicembre 2013 giacciono ancora non selezionati ed invenduti presso una azienda fasanese? L'intenso stato di agitazione della comunità fasanese costrinse la Giunta Comunale ad approvare, con Delibera n. 16 del 27 gennaio 2013, “Ulteriori misure straordinarie di contenimento per l'anno 2013”, con la quale l'amministrazione comunale ammetteva parzialmente gli errori commessi, prorogava il termine per il pagamento della Tares al 30 aprile 2014, escludeva per le utenze domestiche la doppia applicazione della quota variabile per le pertinenze e, tra le altre, riduceva le tariffe per alcuni settori commerciali. Si trattò di una ”toppa” che la Sua Giunta Comunale dovette applicare a fronte di palesi ed incontestabili errori, storture e superficialità gestionali–amministrative. Ma il problema era più ampio, e riguardava l'intero costo della gestione rifiuti e, pertanto, l'onerosissimo appalto con la Tradeco, ma anche tutta una serie di spese ed elargizioni economiche in corso d'opera che la sua amministrazione ha riconosciuto a favore di altri operatori economici, tutte inerenti le varie fasi della gestione dei rifiuti. A tal proposito, infatti, la Sua Amministrazione proclamò a gran voce, come fosse un intervento risolutivo, l'istituzione di un “tavolo tecnico di concertazione sul contratto con Tradeco e, poco dopo, l'affidamento all'ing. Causo, ovvero il medesimo soggetto che a suo tempo elaborò il Capitolato Tecnico originario dell'appalto, il compito di apportare modifiche al capitolato con il fine di ridurre il costo del servizio e ottimizzare il servizio.
Il movimento “In Comune” - si legge ancora nella lettera aperta -, consapevole dell'inutilità delle iniziative promosse, si dichiarò contrario, essendo a suo parere solo una azione diversiva pensata per smorzare la rabbia e raffreddare il malumore dei cittadini. Inoltre, come movimento avemmo modo di denunciare una serie di inadempienze della Tradeco, secondo noi motivo sufficiente per procedere alla rescissione contrattuale. Servizi ed obblighi mai osservati, ma per i quali il Comune di Fasano ha regolarmente continuato a pagare il canone, come il mancato spazzamento e lavaggio stradale, la mancata consegna delle compostiere, la mancata attivazione di un sistema di misurazione rifiuti (Carta Amica o altre tipologie di sconti), il ritardato pagamento degli stipendi al personale dipendente, la mancata assunzione di personale nel numero di unità previsto. A questo proposito Le ricordiamo che, dei venti nuovi operai, come asseverato dal contratto e capitolato d'appalto, che avrebbero dovuto essere assunti dal 1° aprile al 30 ottobre in aggiunta al personale con contratto annuale, ne sarebbero ad oggi stati ingaggiati solo sedici, con grave danno per il servizio e con ricadute di inefficienza che la comunità fasanese sta sopportando ormai da quasi un anno. Un disagio che si somma al mancato rispetto della raccolta dei rifiuti che, sulla carta, dovrebbe essere “porta a porta”, ma che da plurime segnalazioni risulta essere assolutamente deficitaria in molte zone del territorio: diverse strade, specie, ma non solo, nelle frazioni, non sono percorribili dai mezzi di cui l'azienda appaltatrice si è dotata, per cui parecchi cittadini svantaggiati sono costretti a lasciare i rifiuti lontano dalla propria abitazione.
Eppure - proseguono Bianchi e Pugliese -, la Tradeco, nel momento in cui si è incaricata di provvedere alla raccolta dei rifiuti a Fasano, avrebbe dovuto prevedere la complessità del comprensorio e attrezzarsi di conseguenza. A noi questa sembra un'altra, clamorosa inadempienza, che incide sul concetto stesso di raccolta “porta a porta” e penalizza doppiamente i cittadini, costretti a raddoppiare o triplicare l'esborso per coprire i costi dell'appalto concernente la raccolta dei rifiuti, e contemporaneamente vittime di un palese disservizio e di una clmorosa inadempienza contrattuale, meritevole di annullamento del contratto. Le nostre osservazioni sono purtroppo tanto veritiere da essere in molti punti coincidenti con la relazione del Nucleo Ecologico della Polizia municipale sul rapporto contrattuale con la società altamurana. Tale rapporto ha evidenziato le inadempienze e le mancanze relative all'espletamento del servizio: l'inesistenza di una serie di mezzi e attrezzature come l'Eco-point mobile, dei cestini getta-rifiuti, dei contenitori per la raccolta di pannolini, degli eco-compattatori, l'assenza di attrezzature tecnologiche che hanno impedito l'attivazione del sistema di controllo e monitoraggio per l'identificazione delle utenze, e di conseguenza il sistema premiante e la Carta Amica. Come se non bastasse non sono state installate nemmeno le telecamere per il monitoraggio dei siti degradati, né il sistema di pesatura per l'utenza nella sede aziendale. E' importante rilevare che si tratta di tutte quelle migliorie tecniche che la Tradeco aveva offerto in sede di gara e che le hanno permesso di vincere l‘appalto, ma che risultavano ancora completamente disattese.
Ad oggi - incalza "in Comune", a distanza di 5 mesi, è possibile osservare che per quanto riguarda i pagamenti della Tares, l'Amministrazione ha maldestramente gestito la cosa, facendo permanere i contribuenti in una situazione di incertezza su quanto e come pagare, sottoponendo i contribuenti a disagi, estenuanti code ed esponendo gli stessi al rischio di versare importi non dovuti. Per quanto riguarda il tema più ampio del servizio di gestione rifiuti e del contratto con la Tradeco, si è invece verificato quanto da noi già previsto, ovvero l'inazione. Nulla è stato fatto per migliorare il servizio rifiuti, per ridurre il costo del servizio, per imporre alla Tradeco il rispetto del contratto. Il dato di fatto è che la società continua ad essere inadempiente sotto molteplici aspetti ma il Comune non diffida e tanto meno eleva sanzioni alla società.
Le domande - prosegue la nota -, quindi, alle quali vorremmo una risposta, non fosse altro che per rispetto verso la cittadinanza, sono più che semplici: quali sono i risultati concreti ed effettivi del lavoro eventualmente realizzato dal tavolo tecnico? A che punto è il procedimento di revisione ed razionalizzazione del contratto per ridurre il costo del servizio, affidato al tecnico incaricato? Perché a fronte di così rilevanti inadempienze rilevate dalla stessa Polizia Locale, la società non si è ancora messa in regola e l'amministrazione non ha ancora redarguito e formalizzato diffide alla Tradeco? A che punto è il Piano Economico Finanziario che dovrà quantificare i costi del servizio e sulla base del quale stabilire le tariffe?
Le nostre preoccupazioni - concludono i rappresentanti del movimento civico - risultano motivate dal fatto che, nonostante il Comune di Fasano sia ancora alle prese con gli strascichi della Tares, è già tempo di definire regolamenti, tariffe e modalità di attuazione della Tari (la nuova tassa rifiuti). Tale tassa è destinata a finanziare integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, e quindi si ripropone il problema di quantificare questo servizio. Di certo non si può continuare a chiedere versamenti in acconto ai cittadini senza essere chiari su quale sarà il costo reale della Tari 2014. Temiamo purtroppo che, anche quest'anno, le tariffe relative a questo tributo verranno presentate ed approvate in fretta e furia durante il mese di agosto approfittando del solleone e della distrazione dei cittadini in vacanza. Il movimento “In Comune” è convinto che siano stati commessi troppi errori e leggerezze; la prima vittima ne è la nostra comunità che ha dovuto assistere a questo spettacolo indecoroso e non merita di essere ancora vessata e disorientata".
di Redazione
30/06/2014 alle 06:59:24
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