SANITà ALLO SBANDO
Chiude ostetricia ad Ostuni e scoppia la polemica tra Amati e Scianaro
I due consiglieri regionali fasanesi hanno un'opinione decisamente diversa sulla questione sanitaria

FASANO - La ormai prossima chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Ostuni ha scatenato anche una polemica tutta fasanese tra i consiglieri regionali Antonio Scianaro (Forza Italia) e Fabiano Amati (Partito Democratico). Nel primo pomeriggio proprio il consigliere forzista aveva diramato una nota in cui si diceva contrario alla chiusura del reparto invitando le parti ad un tavolo di confronto.
“Sarebbe un gravissimo errore se si chiudesse il reparto di Ostetricia di Ostuni ed è opportuno che si apra un tavolo di confronto per condividere un percorso risolutorio - ha dichiarato Scianaro -. Per questo ho chiesto un incontro per domani (martedì 17 giugno), presso la direzione generale dell'Asl di Brindisi, al direttore della Asl Paola Ciannamea ed al neo sindaco di Ostuni Gianfranco Coppola, al fine di sapere come si intende affrontare il problema e condividerlo. È una questione delicata e ci interessa conoscere i provvedimenti che l'azienda locale pensa di adottare, senza incorrere nella polemica con cui, in questi giorni, si è imbastita la questione sui giornali e da più parti. Tra l'altro, Ostuni è già da ora invasa da migliaia di turisti, stranieri e non, e ci sembrerebbe assurdo chiudere un intero reparto, non garantendo più livelli di assistenza adeguati anche per i territori limitrofi. Per questo auspichiamo una soluzione in tempi brevi che allontani il rischio della chiusura e faccia chiarezza, sebbene non ci risulti ufficialmente alcuna volontà a riguardo”.
Ma la nota di Scianaro non è certo stata presa positivamente da Fabiano Amati che ha immediatamente risposto ricordando che Ostuni i parametri richiesti dalla legge non li ha mentre, almeno in parte, li aveva Fasano il cui reparto di ostetricia, invece, è ormai chiuso da tempo. "Leggo che il collega Tonio Scianaro si sta impegnando per scongiurare la chiusura del reparto di ostetricia di Ostuni - ha sottolineato il consigliere regionale del Pd -. Da pugliese prima e da fasanese poi, francamente non capisco il motivo. Anche a me sarebbe piaciuto difendere Fasano, Ostuni e gli ospedali di ogni città di Puglia e non solo, alla condizione di potenziare il loro livello di specializzazione. Purtroppo non era, e non è, più possibile, perché, quanto a ostetricia, sia le direttive nazionali che l'ultima delibera regionale di organizzazione ospedaliera, non consentono la funzionalità di reparti con meno di 700/800 parti all'anno e con un numero di parti cesari non superiori a un quarto del totale. Questi due requisiti il reparto di ostetricia di Ostuni non li ha mai posseduti, a differenza di Fasano che almeno su quello dei parti cesari si ritrovava sostanzialmente in linea con la media di tutti gli ospedali pugliesi, anche se ciò non era sufficiente a garantirne la funzionalità. Ora che i nodi stanno venendo al pettine, vorrei ricordare che fu questo il motivo che mi spinse a scegliere la strada della lungimiranza, e lo feci non appena compresi che non sarebbe stata più sostenibile la difesa degli ospedali così come li avevamo conosciuti, e a dichiarare "l'avanti tutta " per la costruzione del nuovo ospedale Fasano-Monopoli.
Con l'aiuto utilissimo e serio che ricevetti dai sindaci di Fasano e Monopoli - continua Amati -, in particolare, e dei sindaci di Alberobello, Cisternino, Conversano, Locorotondo, Noci e Polignano a mare, decisi di instradarmi sulla sentiero della consapevolezza, quella che mi portò ad evitare di difendere organizzazioni ospedaliere non all'altezza con le condizioni strutturali e di livello d'assistenza che leggi recenti imponevano ed impongono. Se pur l'avessi fatto, peraltro, avrei fallito, prendendo in giro i cittadini. Ed io tutto faccio tranne che prendere in giro o lisciare il pelo alla protesta eccitata dalla speculazione politica. Sul punto mi ritrovai a combattere con diverse personalità politiche del circondario, che non comprendevano quanto inesorabile fosse il percorso verso le nuove forme di assistenza ospedaliera, mirate all'eccellenza, per cui sarebbe stato conveniente aprirsi al nuovo e alle novità, senza barricarsi in improduttive difese dell'esistente. Invano. Alcuni fecero addirittura saltare la prima localizzazione, oggi dico per fortuna. Tutti proseguirono sulla loro strada e per buona sorte anch'io, testardo come un mulo. Oggi ci ritroviamo prossimi all'avveramento della facile profezia, e per fortuna nel bacino Fasano-Monopoli abbiamo costruito, con il finanziamento già in cassaforte e il procedimento avviato, il futuro dell'assistenza ospedaliera nei nostri territori. Se non l'avessimo fatto, oggi saremmo senza Filippo e il paniere.
Per questo invito il collega Scianaro - conclude Amati -, e chiunque, a destitere da ogni battaglia di retroguardia, che peraltro, e a pensarci bene, fa solo del bene alle ugole dei politici e del male ai cittadini di Ostuni, Fasano, Monopoli ecc.. Si impegnino le energie politiche e i buoni uffici solo per vedere realizzata, e al più presto, la nuova struttura ospedaliera Fasano- Monopoli, in vista della quale almeno io dedicherò prioritariamente tutte le forze politiche che posseggo. Nell'interesse del bacino di Fasano-Monopoli e anche degli straordinari cittadini di Ostuni, che spero non si facciano incantare dalla chimera del piccolo è bello e da captatori di benevolenza reclutati a giornata."
di Redazione
16/06/2014 alle 17:38:42
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