POLEMICA ACCESA
Il Vito Curlo non si vende: a ribadirlo il vicesindaco Gianleo Moncalvo
Il sindaco facente funzione sottolinea che erano proposte giunte all'Amministrazione ma che nulla è stato fatto
FASANO - Il Vito Curlo non è in vendita. A chiarirlo è il vicesindaco Gianleo Moncalvo. «Posso garantire che attualmente non è stata assunta alcuna decisione in merito. L'Amministrazione comunale sta valutando, da alcuni mesi, la possibilità di mettere a punto uno schema di razionalizzazione delle strutture sportive presenti nel territorio, al fine di ipotizzare un piano di reperimento di risorse utili alla realizzazione di un'eventuale struttura sportiva coperta. Da qui a dare per certa la messa in vendita del “Curlo” o del “Sergio Ancona” di Pezze di Greco o, ancora, del campo sportivo di Montalbano ce ne corre».
Il vicesindaco, peraltro, relativamente alla notizia del coinvolgimento dei tecnici comunali in quest'operazione, sottolinea che «non è stato affidato ad alcun tecnico il compito di valutare operativamente la fattibilità di un piano di razionalizzazione delle strutture sportive e, in quest'ottica, di un'ipotetica vendita di campo sportivo di proprietà comunale: si tratta, e voglio ripeterlo – dichiara Moncalvo - di una valutazione strettamente politico-amministrativa, rispetto ad un'eventuale predisposizione di un piano di fattibilità che punti alla razionalizzazione delle nostre strutture sportive». Il vicesindaco, quindi, si dice «molto dispiaciuto del falso allarme ingenerato, dalle notizie apparse nelle ultime ore, nei cittadini che tengono a cuore il “Vito Curlo”, visto che non c'è alcun rischio che lo stadio venga messo in vendita.
E semmai dovesse balenare nell'Amministrazione comunale una tale intenzione – prosegue Moncalvo – l'ipotesi verrebbe partecipata alla città, affinché una decisione di tale portata possa essere meglio approfondita e condivisa col contributo di idee dei cittadini, com'è giusto che sia e, peraltro, in linea con la filosofia della nostra Amministrazione comunale di far partecipare i cittadini a decisioni e progetti che non sono contenuti nel programma amministrativo con cui ci siamo presentati due anni fa al corpo elettorale. Mi riferisco, ad esempio – sottolinea Moncalvo – a quanto accaduto due anni fa, quando sull'ipotetica decisione di trasferimento di provincia di Fasano dal territorio brindisino a quello barese, indicemmo un referendum consultivo per sentire cosa ne pensassero i nostri concittadini».
di Redazione
30/05/2014 alle 11:18:13
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