TASSE IN ARRIVO
Arriva la Tasi: altra grana per cittadini e amministratori fasanesi
La nuova tassa va a sostituire la Tares ma il Governo ha dato discrezione ai Comuni sulle aliquote: come si comporterà Fasano?
FASANO - I fasanesi sono ancora alle prese con il saldo Tares 2013 ed ecco che sta per presentarsi un altro fantasma travestito da nuova tassa. Il 30 aprile è stato convertito in legge il decreto sugli enti locali che includeva anche la Tasi, la nuova tassa che andrà a sostituire proprio la Tares. E il conto potrebbe essere salato per i cittadini e tutto dipenderà dalle decisioni che saranno prese dagli amministratori fasanesi. Intanto a giugno dovranno passare dalla cassa tutti i proprietari delle seconde case e a Fasano sono davvero tanti mentre per la prima se ne riparlerà a dicembre. I Comuni hanno un mese di tempo, fino al 31 maggio, per deliberare le nuove aliquote, altrimenti si pagherà un acconto con l'imposta all'1 per mille.
Solo chi abita in comuni virtuosi potrebbe scampare al nuovo salasso. Negli altri casi toccherà mettere mano al portafoglio. La Tasi, come detto, va a sostituire la componente della Tares relativa ai servizi indivisibili (luce, manutenzione delle strade ecc), e prende il posto della maggiorazione prevista per questo sulla tassa per i rifiuti fino al 2013. Si pagherà quindi un pochino di meno per quell'imposta, ma nel cambio si andrà comunque a versare di più in quanto la base imponibile per la Tasi è la stessa dell'Imu, e non semplicemente i metri quadri come previsto per la tassa sui rifiuti. L'imposta sarà a carico anche degli inquilini di case in affitto. In particolare la legge stabilisce che la quota a carico di chi abita nell'appartamento, se diverso dal proprietario, deve oscillare tra il 10 e il 30 per cento. Spetta però ai Comuni, oltre a fissare l'aliquota complessiva per il pagamento, stabilire con quale quota ripartire i versamenti tra i soggetti interessati, in quanto con la Tasi sono stati ampliati i poteri e l'autonomia tributaria dei singoli comuni.
La Tasi si aggiunge all'Imu, per quel che riguarda gli obblighi di pagamento, ma in ogni caso per i proprietari la somma delle aliquote di Tasi e Imu per ciascuna tipologia di immobile non potrà essere superiore all'aliquota massima consentita dalla legge per la sola Imu al 31 dicembre 2013. L'anno scorso l'aliquota massima era stata fissata al 10,5 per mille, esclusa la prima casa, per la quale il tetto massimo resta al 4 per mille. L'aliquota media rilevata nel 2013 era risultata pari all'8,73 per mille, solo un punto in più rispetto all'aliquota ordinaria del 7,6 per mille, e quasi due punti al di sotto di quella massima. I Comuni, però, fin da subito avevano denunciato difficoltà economiche dovute all'abolizione dell'Imu sulla prima casa, e dato battaglia per avere ampie possibilità di manovra in materia di Tasi, ottenendo nel decreto sugli Enti locali i maggiori poteri richiesti. Facile ipotizzare che i sindaci non si lasceranno sfuggire questa possibilità per fare cassa, alcuni peraltro lo hanno già dichiarato, così che sommando Tasi e Imu si arriverà alla tassazione massima del 10,5 per mille.
L'impressione è che stia per arrivare un nuovo salasso per tanti cittadini e soprattutto per artigiani e imprenditori già ampiamente vessati dal regime fiscale italiano. Sarà anche un'altra bella grana per gli amministratori fasanesi che, dopo la bagarre Tares, avranno ora il difficile compito di non far tornare la protesta in piazza.
di Redazione
05/05/2014 alle 07:56:08
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