BOTTA E RISPOSTA
L'amministrazione replica a Vito Bianchi: 'Nessun rischio epidemia a scuola'
Gli assessori Renzo De Leonardis e Vito Martucci, dopo accurate verifiche, smentiscono gli allarmismi sollevati ieri (mercoledì 2 aprile) dal rappresentante del movimento civico 'in Comune'
FASANO - In relazione alla presa di posizione del consigliere comunale Vito Bianchi del movimento “InComune” circa i “rischi” di epidemia da malattie infettive nella scuola secondaria di primo grado “Giacinto Bianco” (stesso plesso), in cui si accusa anche l'Amministrazione comunale di “inerzia”, gli assessori Renzo De Leonardis (Istruzione) e Vito Martucci (Politiche sociali e sanitarie) intendono sottolineare alcune questioni.
Innanzitutto, Martucci afferma di essersi meravigliato che «il consigliere comunale Vito Bianchi, a me finora noto come persona di “notevole spessore culturale” paventi “rischi di epidemia” di malattie infettive parassitarie a causa di non meglio precisati casi di mononucleosi, scarlattina e pediculosi che si sarebbero verificati in alunni frequentanti la scuola media “Giacinto Bianco” e con ciò esplicitamente accusando noi amministratori di disattenzione, incapacità, inerzia ecc.
A riguardo vorrei far notare al consigliere Bianchi – prosegue l'assessore Martucci - che tutte le malattie citate rientrano in un elenco di malattie infettive e parassitarie per le quali vige l'obbligo, da parte dei medici che effettuano la diagnosi, di denunzia al servizio di Igiene Pubblica il quale, a seconda dei casi, pone in essere tutte le azioni (quali, ad esempio, isolamento del soggetto, ricerca dei contatti, vaccinoprofilassi, chemioprofilassi, allontanamento da scuola, disinfezione e/o disinfestazione ambientale) necessarie a prevenire e/o contenere fenomeni di diffusione sulla base di specifici Protocolli emanati dal ministero della Salute.
Orbene, a tutt'oggi non risulta essere stato notificato alcun caso di mononucleosi né di scarlattina in soggetti frequentanti la citata scuola, mentre per quanto riguarda la pediculosi sono stati individuati un paio di casi isolati per i quali la scuola ha prontamente dato consigli e prescrizioni del caso; risulta invece che gli operatori sanitari dell'Asl periodicamente si propongono presso le direzioni scolastiche locali e con le stesse collaborano per effettuare interventi di informazione ed educazione sanitaria al personale docente e non, al fine di dare corrette informazioni e gli strumenti culturali utili per la prevenzione, il controllo e la gestione delle patologie infettive in generale.
Diffondere ingiustificato allarmismo – conclude l'assessore Martucci - ed ingenerare inutile panico nella popolazione non è certamente il miglior servizio che si possa rendere ai cittadini, soprattutto se proviene da fonti che dovrebbero conoscere meglio di tutti gli elementi basilari della pedagogia».
L'assessore Renzo De Leonardis che ieri, appresa la notizia, ha immediatamente contattato la dirigente scolastica della “Bianco” confessa di «aver sperato che il consigliere Vito Bianchi avesse detto la verità: avesse cioè informato qualche centinaio di famiglie fasanesi dell'imminente rischio di un "disastro", completamente ignorato dall'istituzione scolastica, dall'Asl e, in un ipotetico concorso di responsabilità, dagli uffici comunali.
Ho pensato, infatti, che un rappresentante politico responsabile, solitamente, evita di incorrere in quello che il Codice penale punisce come "procurato allarme", a meno che non sia in possesso di prove inconfutabili a sostegno della propria tesi.
Dal colloquio immediatamente avuto con la dirigente scolastica, invece – sottolinea l'assessore De Leonardis - è emerso che, alla data di emissione del comunicato di Bianchi, erano stati accertati due casi di pediculosi, regolarmente trattati dall'istituzione scolastica e con i genitori che hanno tenuto i due ragazzi prudenzialmente a casa: nessun caso accertato di scarlattina, pertanto, nessun caso accertato di mononucleosi e, dunque, alcuna emergenza da trattare come tale; ma, soprattutto, nessuna accertata azione e/o omissione da parte di alcuno dei soggetti coinvolti, tanto che gli uffici comunali non risultano aver ricevuto alcuna comunicazione sull'argomento.
Sono assolutamente certo che il consigliere Bianchi – sottolinea De Leonardis - sia incappato in un errore e non abbia tentato di creare ad arte un allarme sociale per catturare l'attenzione dei media e qualche "mi piace" sul proprio profilo facebook, così da creare il pretesto per infangare l'onestà, la capacità ed il buon operato di qualche amministratore comunale.
Sono altrettanto certo che, nel futuro, chi intenderà fare campagna elettorale in questa città avrà il buon gusto di utilizzare l'argomento "bambini" con parsimonia ed estremo equilibrio, giacché i piccoli non c'entrano con la conquista di uno "scranno" in più in consiglio comunale».
di Redazione
03/04/2014 alle 13:37:03
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