NOVITà OSPEDALIERE
Nuovo sistema di prenotazione per visite ed esami medici in Puglia: priorità ai casi urgenti
La giunta regionale ha approvato un nuovo documento che suddivide le attività ambulatoriali erogate delle strutture pubbliche e private accreditate sulla base di specifici codici di urgenza clinica
Cambia il sistema delle prenotazioni e delle prescrizioni di visite ed esami specialistici in Puglia, che sarà regolato non più dall'ordine cronologico della richiesta ma dalla priorità clinica dell'accertamento desiderato (entro dieci giorni quelli più urgenti). La giunta regionale della Puglia, infatti, ha approvato il documento “Linee guida per la prescrizione e la prenotazione secondo criteri di priorità delle prestazioni specialistiche ambulatoriali”.
Il documento si rifà al modello di gestione degli accessi alle prestazioni specialistiche ambulatoriali in base a criteri di priorità cliniche secondo il modello RAO (Raggruppamenti di Attesa Omogenei) fondato sul principio che i tempi d'attesa per le prestazioni ambulatoriali devono essere differenziate e specificatamente raggruppati in 5 categorie, in relazione ad oggettive condizioni ( già diagnosticate o sospette) di iso-urgenza e di iso-rilevanza (importanza e urgenza clinica).
L'appartenenza allo specifico gruppo RAO deve essere codificata dal medico mediante la valorizzazione, di una delle 4 lettere “di codice” (U, B, D e P), a ciascuna delle quali corrisponde uno specifico tempo massimo d'attesa. Oltre a barrare la specifica lettera di codice, il medico deve indicare necessariamente parole chiave che servano ad orientare l'erogatore rispetto al problema da gestire. In particolare, le parole chiave corrispondono alla condizione clinica ovvero al sospetto diagnostico che giustifica il ricorso alla priorità.
I codici di priorità per le attività ambulatoriali, da valorizzare nell'apposito campo della ricetta, che indicano i tempi entro i quali devono essere erogate le prestazioni, sono i seguenti: U (Urgente), da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; B (Breve), da eseguire entro 10 giorni; D (Differibile) da eseguire entro 30 giorni per visite e 60 giorni per accertamenti diagnostici; P (Senza priorità/Programmata) ossia prestazione programmabile su indicazione del prescrittore. Le prestazioni contraddistinte da P, nel caso di primo accesso, rappresentano quelle prestazioni non ascrivibili alle classi U, B e D in quanto il tempo di attesa per l'erogazione non influenza lo stato clinico/prognosi del paziente. Qualora la richiesta contenga la classe di priorità P, deve essere assegnata la prima data utile in coda alle liste degli erogatori individuati dall'ASL per la garanzia dei tempi d'attesa (ovvero di qualsiasi agenda, se la ASL non ha effettuato tale scelta).
Ad integrazione delle priorità cliniche previste dal modello dei RAO, le nuove linee guida prevedono la presa in carico anche di alcune situazioni di fragilità socio-sanitaria e sociale, che sono state inserite stabilmente come categorie prioritarie per tutte le prestazioni ambulatoriali: nel Gruppo U rientrano anche gli assistiti ultranovantenni (il calcolo dell'età si considera per anno di nascita e non per la specifica data di nascita: ad es. sono ammessi alla priorità nell'anno 2013 i nati nel 1923) e assistiti di età compresa tra 0 e 14 anni, con disabilità o patologia cronica grave; nel Gruppo B rientrano gli assistiti ultraottantacinquenni (analogamente a quanto detto per gli ultranovantenni, il calcolo dell'età si considera per anno di nascita e non per la specifica data di nascita) e le gestanti con gravidanza presso il termine.
Il rispetto dei codici di priorità per l'accesso alle prestazioni ambulatoriali critiche richiede sarà valutato sulla base di un processo di monitoraggio secondo metodiche condivise tra gli stessi prescrittori (medici di medicina generale e specialisti) ed erogatori delle prestazioni (specialisti), circa l'appropriatezza nell'uso dei criteri. Le ASL devono attivare forme di valutazione/verifica circa l'appropriatezza d'uso dei codici di priorità, secondo il metodo della concordanza tra specialisti, che erogano la prestazione, e prescrittori. E' compito della ASL elaborare i dati di concordanza rilevati. Tali dati, al di là della valutazione che deve essere effettuata sui comportamenti prescrittivi, devono essere discussi tra operatori (audit), affinché siano avviate forme correttive di eventuali inappropriatezze. L'analisi della concordanza è effettuata semestrale a cura di ogni singola Aziende Sanitaria Locale che provvede a relazione agli uffici regionali competenti
Le indicazioni contenute nel documento si applicano alle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate presso le strutture pubbliche e private accreditate, prescritte da tutti i medici dipendenti e convenzionati su ricettario del Servizio Sanitario Regionale.
di Redazione
20/03/2014 alle 10:13:35
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