PROTESTA INFINITA
I dializzati di Fasano protestano: 'Ad Oria non vogliamo andarci'
I pazienti in cura nel Presidio fasanese hanno sottoscritto un documento con proposte che però è stato ignorato dalla Direzione generale dell'Asl brindisina
FASANO - "A Oria non ci trasferiamo, anche a rischio di non dializzarci più". E' perentorio Alberico Ignobile, uno dei sedici pazienti che usufruiscono del servizio dialisi a Fasano che questa mattina (lunedì 17 febbraio) ha chiamato a raccolta i giornalisti per ribadire la protesta degli ammalati nei confronti della direzione generale dell'Asl e della direzione sanitaria del Presidio Fasano-Ostuni di trasferirli a Oria in attesa che vengano effettuati i lavori di ampliamento dell'ambulatorio fasanese. "E' inimmaginabile fare sessanta chilometri nelle nostre condizioni - ha ribadito Ignobile -. Eppure le alternative ci sono".
Infatti i sedici pazienti, nei giorni scorsi, hanno inviato una bota al direttore generale dell'Asl Paola Ciannamea in cui proponevano alcune alternative. "I sottoscritti pazienti del centro dialisi di Fasano - si legge nel documento - sottoponiamo alla sua attenzione un problema serio che rischia di trasformarsi in una vera e propria farsa. Abbiamo infatti appreso, e non con poco stupore che i pazienti del centro dialisi di fasano avrebbero dato la disponibilità al trasferimento del centro di Fasano a quello di Oria per consentire i lavori presso il Presidio di Fasano. Vogliamo pensare che si tratti di un semplice malinteso, in quanto se ci fosse una furbesca malafede da parte di qualcuno sarebbe assai grave. Non abbiamo mai dato la disponibilità al trasferimento bensì, invece, abbiamo sempre sollevato i problemi che da questo deriverebbero. Per questo sottoponiamo alla sua attenzione la situazione che si verrebbe a creare se dovessimo essere costretti a utilizzare il centro di Oria in attesa.
Oria dista - continua la nota -, e con una strada non certamente scorrevole, circa 60 chilometri. Una dialisi per alcuni dura circa quattro ore, a queste si aggiunga l'ora del trasferimento per l'andata e l'ora per il rientro. Senza considerare il tempo necessario per attivare i vari strumenti. Insomma, una dialisi di quattro ore si trasformerebbe in un sacrificio di ben otto ore. Forse non tutti sanno che molti di noi lavorano. Ma non solo. Chi ha disposto tale trasferimento è conscio della condizione fisica del paziente a fine dialisi?
Poiché non ci piace solo denunciare il problema, si legge ancora -, ma proporre anche alcune soluzioni, ci permettiamo di suggerire le seguenti alternative: rivedere il progetto di allargamento del sito, utilizzando locali dismessi nell'Ospedale di Fasano; in alternativa prevedere 5 posti per turno (mattino e pomeriggio) rispettando così il requisito spazio-paziente".
I pazienti sarebbero disposti anche a recarsi ad Ostuni ma pare che dalla Città Bianca siano sorti problemi relativi al personale che dovrebbe lavorare anche di sera. Un problema serissimo, dunque, tenendo presente che quasi tutti i fruitori della dialisi a Fasano sono anziani e che quindi un trasferimento a Oria sarebbe anche difficile a livello logistico. Alla conferenza stampa di questa mattina da registrare la completa assenza di esponenti della commissione consiliare sanità che pure, nei giorni scorsi, avevano affrontato la questione. La protesta, come detto, continuerà anche nei prossimi giorni con iniziative anche estreme come, ad esempio, il rifiuto di effettuare la dialisi.
di Alfonso Spagnulo
17/02/2014 alle 13:26:32
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