CARTE BOLLENTI
Strisce blu a Fasano: l'affare delle multe
Dalla lettura degli incartamenti salterebbero fuori rimborsi ingiustificati alla società concessionaria del servizio
FASANO - In un momento in cui la finanza locale, per assicurare i servizi indispensabili alla collettività, grava sempre più, con pesanti balzelli, sulle tasche dei cittadini, è opportuno che questi ultimi si rendano conto di come vengono amministrati i propri soldi dagli amministratori locali. Per evitare inutili sprechi, facili arricchimenti di pochi con favoritismi ad amici o amici degli amici, è opportuno che si guardino con molta attenzione gli atti amministrativi che interessano soprattutto gli affidamenti di servizi, che in alcune occasioni portano a inspiegabili esborsi, pagati ovviamente dagli ignari contribuenti.
In quest'ottica, vogliamo approfondire una vicenda che dalla lettura degli atti fa trasparire inquietanti dubbi. Stiamo parlando dell'affidamento della gestione delle aree adibite a sosta a pagamento, con parcòmetri e ausiliari del traffico. Con determinazione n. 674 del 23 marzo 2010, il dirigente della Polizia Locale, dott. Pasquale Greco, avviava la procedura per l'affidamento in concessione della «gestione aree adibite a parcheggio a pagamento con parcòmetri e ausiliari del traffico, manutenzione impianti semaforici e postalizzazione dei verbali elevati per violazione al codice della strada», predisponendo il relativo bando di gara e il capitolato speciale. Nel capitolato d'appalto, all'art. 9.1 (pagamenti - servizio di postalizzazione violazioni), era scritto: «Per il servizio di gestione della postalizzazione di tutti i verbali elevati e di competenza del Comando di P.M., nonché per tutti quelli elevati dagli ausiliari del traffico, verrà riconosciuto alla ditta un importo, a base d'asta, pari ad € 8,50 (ottovirgolacinquanta), oltre iva, per ogni verbale correttamente gestito e incassato.
Il servizio consterà, in particolare, di: 1) stampa ed imbustamento degli atti, costituiti da plico (o autoimbustante) contenente il verbale, allegati per le comunicazioni relative in materia di patente a punti, bollettino precompilato per il pagamento e avviso di ricevimento AR precompilato; 2) assunzione delle spese di spedizione di tutti i verbali accertati dal Comando di P.M., previa ricerca degli obbligati attraverso interrogazione delle banche-dati PRA o MCTC da parte del personale di polizia stradale dipendente; 3) rendicontazione generale, compresa quella relativa ai pagamenti; 4) generazione dei ruoli per l'invio dei relativi dati al C.N.C. La somma di cui sopra, addebitata ad ogni contravventore a norma dell'art. 201, comma 4, del Codice della strada, sarà percepita dall'impresa aggiudicataria solo per i verbali effettivamente incassati. Non sarà erogato alcun compenso, né rimborso spese postali e di elaborazione per i verbali spediti e non riscossi che, esperiti tutti i tentativi di legge, per qualsiasi ragione non potranno essere recuperati, essendo state previste tali spese nella somma di cui sopra». (Ndr: i neretti sono nostri). Alla gara prendono parte due ditte: il raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Vigeura Srl di Parabita (Lecce) e dalla Save Srl di Montalbano, e la Sisas Service Srl di Matera.
Il 18 ottobre 2010, con determinazione n. 2236, il dirigente della Polizia Locale dott. Antonio Orefice aggiudica definitivamente la gara alla Vigeura-Save e autorizza la stipula del contratto. Il 22 ottobre 2010, il segretario generale dott. Pasquale Greco, alla presenza del dirigente di Polizia Municipale, Orefice, e del rappresentante della Vigeura-Save, Vincenzo Tarantino, stipula il contratto di concessione del servizio. Non si sa per quale motivo, però, all'art. 2 del contratto (“Corrispettivo, modalità di pagamento e fatturazione”) compare la seguente dicitura: «Per il servizio di postalizzazione delle violazioni verrà erogata mensilmente da parte del Comune di Fasano la somma complessiva calcolata conteggiando l'importo di € 8,33 (oltre iva) per ogni verbale regolarmente ed effettivamente incassato oltre al rimborso delle spese postali di notifica pari ad € 5,60 (cadauno). Per il servizio degli ausiliari del traffico verrà erogato trimestralmente l'importo riveniente dalla somma di € 14,70 oltre iva per ogni verbale elevato dagli stessi ed effettivamente incassato».
È evidente la difformità fra ciò che prevedeva il bando di gara, ovvero «assunzione delle spese di spedizione di tutti i verbali», e quanto poi stabilito invece nel contratto di aggiudicazione: «rimborso delle spese postali di notifica pari ad € 5,60 cadauno». Ma, nel capitolato d'appalto, gli € 8,50 non comprendevano tutto? Se così fosse, e non si capisce perché si debba dare un'interpretazione diversa da quella che appare chiara, si sarebbe creato un ingiustificato vantaggio economico per la ditta aggiudicataria del servizio. Ma la cosa non finisce qui. Il 16 novembre 2012 scende in campo la giunta municipale, che esprime in un atto di indirizzo politico la volontà «di definire bonariamente le contestazioni insorte, stabilendo delle condizioni e termini, demandando ai dirigenti del servizio finanziario, della direzione polizia municipale e dell'avvocatura dell'Ente l'adozione dei provvedimenti conseguenti».
Che cosa emerge da questa delibera? Ecco cosa vi si legge: «Durante la vigenza del suddetto contratto, anche in ragione della genericità del contenuto di alcune clausole, sono tuttavia insorte tra i predetti contraenti, tra l'altro, alcune contestazioni in merito alle modalità esecutive delle prestazioni contrattuali sussistenti in capo alla ditta Vigeura Srl. (...) a seguito di numerosi incontri, anche di recente, presso il Comune di Fasano tra i rappresentanti dell'Amministrazione comunale e il legale rappresentante della Vigeura Srl, è emersa, da un lato, la necessità di provvedere ad apportare alcune modifiche e/o integrazioni e/o sostituzioni alle condizioni contrattuali, e, dall'altro, la possibilità di evitare un contenzioso giudiziario, ovvero di definire bonariamente e/o transattivamente le suddette contestazioni; e ciò sul rilievo che le stesse contestazioni hanno avuto scaturigine anche e soprattutto dal fatto che il contratto di appalto reca diverse clausole dal contenuto non del tutto perspicuo, ovvero disarmonico rispetto al testo della lex specialis». Insomma, una candida ammissione che il capitolato è stato fatto con i piedi. La cosa più strana è che le contestazioni a cui si fa cenno sembrano essere state fatte dall'impresa aggiudicataria a voce, in quanto nell'atto amministrativo non si fa alcun riferimento a contestazioni scritte. Un nuovo e decisivo passo verso il definitivo cambio delle condizioni iniziali dell'appalto arriva il 22 marzo 2013, con delibera n. 47 della giunta municipale (assente il solo assessore De Leonardis): i termini contrattuali della concessione vengono di nuovo modificati, anche in considerazione del fatto che il rappresentate della Vigeura Srl ha contestato l'interpretazione attribuita alla volontà della giunta comunale nella parte in cui si stabiliscono le condizioni economiche legate alle spese di notificazione. Così, con quest'ultima delibera, viene fatta una ulteriore e pesante modifica al contratto, e in particolare si prevede il rimborso di 8,33 euro per ogni verbale spedito dalla ditta, indipendentemente se incassato oppure no dall'amministrazione comunale, oltre, chiaramente, agli 5,60 euro già autorizzati al momento della stipula contrattuale per il rimborso delle spese postali, somma che non era espressamente prevista nel bando di gara.
Alla fine di questa “giostra”, è opportuno porsi una domanda: è legittimo e si può consentire che un bando pubblico di gara, successivamente all'aggiudicazione, venga modificato in sede di stipula contrattuale nelle clausole economiche, aumentando solo i costi a carico dell'amministrazione pubblica e quindi dei cittadini (costi che sarebbe opportuno quantificare, perché voci parlano di un possibile danno erariale di circa 300 mila euro), e portando invece vantaggi alla società aggiudicataria? E simili atti, comunque, non risultano fuorvianti per gli altri partecipanti alla gara di affidamento del servizio? È ragionevole credere, infatti, che se le condizioni del bando fossero state più favorevoli per l'impresa vincitrice, altre ditte avrebbero potuto partecipare, e quella esclusa avrebbe anche potuto offrire condizioni migliori per l'amministrazione comunale. Infine, collegata a questa vicenda amministrativa, ve ne sarebbe anche una politica. Da indiscrezioni trapelate, pare infatti che la vera causa della rimozione dell'assessore Sergio Pagliara, nel luglio del 2011, sarebbe legata proprio a questo appalto. Qualche bene informato giura che Pagliara fu defenestrato dal sindaco Lello Di Bari quindici giorni dopo che, con una lettera, aveva ufficialmente chiesto lumi al dirigente Orefice su questo appalto. È un ulteriore mistero che andrebbe chiarito...
di Redazione
17/02/2014 alle 09:27:57
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