SITUAZIONE ALLARMANTE
Movimento 'in Comune': 'Rifiuti tossici anche a Fasano'
Il gruppo civico guidato da Vito Bianchi denuncia la presenza di due siti pericolosi certificati dalla Regione Puglia sul territorio fasanese
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FASANO - “Ecco la mappa ufficiale dei rifiuti tossici nel territorio di Fasano”. A denunciare la presenza di siti pericolosi nel fasanese è il leader del movimento 'in Comune' Vito Bianchi. “Purtroppo i nostri timori erano fondati: a Fasano esistono almeno due siti, ufficialmente riconosciuti dall'assessorato regionale all'Ambiente, e posti sotto sequestro, dove giacciono rifiuti tossici, smaltiti illecitamente in un passato più o meno prossimo. Ci auguriamo di non doverci trovare di fronte a una nuova ‘terra dei fuochi' ”.
E' sconfortato e insieme irato Vito Bianchi, rappresentante del movimento “in Comune”, dopo la risposta pervenutagli da parte di Lorenzo Nicastro, assessore all'Ecologia della Regione Puglia. “Un silenzio assordante era calato sulla vicenda dello smaltimento illecito di rifiuti pericolosi – afferma l'archeologo fasanese – e tantomeno gli organi istituzionali, al di là di un approccio blando e routinario, avevano voluto approfondire la questione. Sapevamo di alcuni dati, sottostimati, forniti dalle forze dell'ordine, riguardanti i rifiuti speciali: in riferimento agli smaltimenti illeciti sul suolo di sostanze tossiche di varia natura, erano stati individuati due siti nella provincia di Bari, tre nella Bat, dodici nella provincia di Lecce, quattro nella provincia di Taranto, zero nella provincia di Foggia e ben quindici nella provincia di Brindisi.
Ebbene, noi di “in Comune” ci siamo fatti carico del problema – spiega Bianchi – al fine di informare debitamente la cittadinanza fasanese: pertanto, abbiamo chiesto al competente assessore regionale di conoscere se il territorio di Fasano, in quali settori e in che forme, includesse uno o più dei quindici siti interessati dallo smaltimento di sostanze tossiche nella provincia di Brindisi. Ed ecco la risposta: come mostriamo nelle mappe allegate, un sito inquinato, il più piccolo (644,82 mq), era già stato individuato dalla Guardia di Finanza nel 2009 a monte della SP 90, nei pressi di un capannone industriale; il secondo è stato invece rilevato di recente, il 4 ottobre 2013, dal Noe di Lecce, e ricade esattamente nella zona industriale-sud di Fasano, al termine della strada che attraversa in lunghezza il polo, e che finisce in terreni semi-incolti: qui, la superficie interessata da smaltimenti illeciti è ben più ampia (16.330 mq).
Cosa si intende fare, adesso, per bonificare queste aree - conclude Bianchi -? Riteniamo, inoltre, assolutamente necessario indagare nel sottosuolo e nei terreni a immediato ridosso del sito ricadente nell'area industriale-sud, per verificarne il grado di inquinamento e scongiurare ulteriori pericoli. La cittadinanza ha il diritto di ottenere una risposta e dei chiarimenti: ne va della salute pubblica e del futuro di un territorio vocato all'agricoltura e al turismo, che certo non merita simili ferite".
di Redazione
09/02/2014 alle 00:34:48
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