ARGOMENTO DEL GIORNO
Stangata Tares: l'associazione 'Muoviti' denuncia l'esosità del contratto Tradeco
Il responsabile del sodalizio Vito Pignatelli ha fatto richiesta di accesso agli atti della gara per vederci chiaro
FASANO - Non si è ancora spenta l'eco della protesta di centinaia di cittadini per le strade della città (guarda il video). L'enorme partecipazione della gente alla manifestazione spontanea organizzata dal comitato "Libera No Tares" è il chiaro sintomo di come la comunità fasanese si sia compattata in nome della contestazione agli esosi bollettini di saldo Tares inviati dall'Amministrazione comunale. Anche l'associazione "Muoviti" torna sull'argomento sistema raccolta rifiuti proprio in considerazione delle ultime vicende legate all'aumento della Tares.
"Non possiamo esimerci dal ribadire l'illegittimità dell'ultimo balzello posto a carico dei cittadini fasanesi, di cui se ne contestano le modalità di applicazione – dichiara Vito Pignatelli, responsabile del sodalizio -. Ma questo aspetto è solo l'ultimo capitolo di una vicenda che già da qualche mese merita tutte le attenzioni del caso. Qualche giorno fa ho provveduto a formulare richiesta di accesso agli atti per ottenere la documentazione integrale dell'appalto “Tradeco”, al fine di svolgere una indagine conoscitiva dei costi complessivi sopportati per l'erogazione del servizio (compresi quelli affrontati per lo smaltimento dei rifiuti). In attesa di ricevere la documentazione richiesta, per quello che ci consta, l'Amministrazione ha lasciato totale libertà alla ditta appaltatrice di “scegliersi” la filiera di smaltimento alla quale cedere i rifiuti omettendo di vigilare sull'operato della stessa, a discapito dell'interesse della collettività. Per altro, sempre per quello che è a nostra conoscenza, il Comune di Fasano avrebbe diritto ad un versamento a suo favore di una quota pari al 20% del totale dei proventi incamerati dall'impresa appaltatrice a seguito della vendita dei rifiuti differenziati.
Se è vero quanto sopra - conclude Pignatelli -, è legittimo chiedere all'Amministrazione se e quando il Comune ha incamerato dette somme e l'ammontare delle stesse. Inoltre, se la stessa Amministrazione mensilmente richiede copia dei documenti fiscali che attestino i quantitativi di rifiuti differenziati destinati alla vendita e la loro esatta tipologia, onde determinare l'esatto ammontare degli introiti spettanti. Appare quantomeno superfluo sottolineare che i maggiori profitti determinerebbero un minor costo del servizio, con inevitabili ricadute anche sull'ammontare della tassa rifiuti; non vi è dubbio, infatti, che le ripercussioni legate al pagamento dell'esoso balzello con il passare del tempo saranno drammatiche e si tradurranno, con ogni probabilità, in perdita di posti di lavoro a causa della probabile chiusura di molte attività ed aziende impossibilitate ad adempiere al pagamento della suddetta tassa".
di Redazione
24/01/2014 alle 01:29:43
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