ARGOMENTO DEL GIORNO
Stangata Tares: i fasanesi in piazza a protestare
Nonostante la pioggia sono tanti i cittadini che hanno partecipato alla manifestazione organizzata da 'in Comune'
FASANO - Neanche la pioggia ha potuto fermare la protesta. Certo, in caso di condizioni climatiche più clementi sarebbe stata molta di più la gente che questa mattina (domenica 19 gennaio) è scesa in piazza Ciaia per contestare i salatissimi bollettini Tares giunti nella case dei fasanesi. A promuovere l'iniziativa il movimento civico 'in Comune' con in testa il capogruppo consiliare Vito Bianchi. Una manifestazione comunque spontanea, organizzata tramite social network e passaparola in soli due giorni, che ha visto gli attivisti del movimento civico parlare ai presenti e puntare il dito sull'Amministrazione comunale. Da registrare anche l'abbandono, da parte di alcuni cittadini, di rifiuti proprio davanti all'ingresso di Palazzo di Città.
"Cittadini in movimento - ha esordito Bianchi -, recita lo slogan del movimento “in Comune” che volentieri si unisce alla protesta di tutti i cittadini che hanno voluto confluire quest'oggi in piazza, davanti al nostro beneamato municipio. Quello che stiamo per raccontare, in parte probabilmente interpreta i sentimenti di una buona fetta della popolazione fasanese; e in parte servirà a fornire chiarimenti sul come e perché si è giunti a questa domenica di indignazione e protesta collettiva. Vi dico subito che, per una mia mancanza intrinseca, per un mio personale percorso culturale e di vita, non sono troppo predisposto a parlare di numeri e soldi: però quattro conti della serva li so fare anch'io, diamine! E allora, partiamo subito con delle cifre: la Tares è un tributo per i rifiuti e servizi, la cui porzione più grossa, diciamo più o meno dieci milioni di euro all'anno, viene coperta dalle imposte comunali. Ora, per la quasi totalità questa cifra che i cittadini dovrebbero versare serve a pagare il più oneroso contratto che il Comune di Fasano ha stipulato con un'azienda, vale a dire il contratto stipulato con la Tradeco per la raccolta dei rifiuti (attenzione: dico raccolta, soltanto raccolta, perché poi lo smaltimento è altra cosa). Quindi, facendo due più due, è evidente che l'origine del salasso cui vogliono sottoporre i Fasanesi sta proprio nelle condizioni contemplate da quel contratto con la Tradeco, che prevede circa 6,5 milioni di euro all'anno come quota fissa, più una serie di ulteriori oneri derivanti dalla gestione e dal trattamento dei rifiuti, che fanno lievitare il costo, e secondo noi immotivatamente, fino ad arrivare a 10 milioni di euro annui, vale a dire circa un terzo dell'intero bilancio comunale. A questo si aggiungono degli extra gentilmente concessi sempre alla stessa azienda: a settembre, per esempio, per un servizio aggiuntivo che era già abbondantemente contemplato nel capitolato d'appalto sulla raccolta dei rifiuti, sono stati concessi altri 100.000 euro senza colpo ferire. E persino l'ammortamento dei mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti è a carico nostro. Ma alla fine, quei mezzi, a chi andranno? Ce lo siamo mai chiesti? Non possiamo certo dimenticarlo: in questa stessa piazza, diversi mesi fa si presentava in pompa magna la grande parata dei nuovi mezzi per la raccolta dei rifiuti, quasi fosse una festa. Sì, infatti stavano per farci la festa, il sindaco e i suoi accoliti: tra un sorriso e una stretta di mano avevano già preparato la catastrofe dei contribuenti fasanesi. Ci è infatti arrivata la botta definitiva della Tares, con bollettini da follia pura, o da schizofrenia acuta, a seconda dei casi. Ci hanno chiamato, sconvolte, delle povere pensionate che si sono viste recapitare tributi ben più alti della povera pensione da 450 euro al mese; famiglie monoreddito che credevano di aver pagato il più con la Tarsu di giugno e che, invece, si sono viste arrivare un conguaglio da infarto, che raddoppiava o quasi triplicava l'entità dell'importo già versato; famiglie indigenti che vivono in 47 metri quadrati con quattro persone, e che campano con 250 euro al mese, che hanno ricevuto un bollettino in cui la cifra da pagare era ben più alta delle loro pur scarse risorse mensili; persone oneste, che onestamente hanno sempre pagato le tasse, e che non si aspettavano un aumento tale da far traballare la loro onestà. Ci hanno chiamato persino gli stessi dipendenti della Tradeco, i quali non sono in condizione di pagare anche perché, fino a oggi, non hanno ancora ricevuto lo stipendio di dicembre: e magari ci potrebbero anche essere gli estremi, visto l'articolo 32 del capitolato d'appalto, per rescindere il contratto, rimodularlo e farne uno meno oneroso e più razionale, così da abbassare la Tares per i cittadini! Perché tutto parte da lì: dai costi lievitati per la raccolta e la gestione dei rifiuti urbani. Per coprire questi costi così tanto e impropriamente lievitati, ecco che la Tares si è fatta catastrofica.
Eppure - ha continuato Bianchi -, la domanda più ricorrente fra noi cittadini fasanesi è: come mai aiutiamo la Tradeco a riciclare e, per tutta risposta, il centrodestra che governa la città ci moltiplica a dismisura la tassa sulla spazzatura? Che fine fanno le tonnellate di plastica, di carta, di umido, di vetro e di metallo, che costituiscono non dei rifiuti, ma una risorsa economica? Non dovevamo vederci ridurre il tributo, invece che vedercelo aumentato a dismisura? E poi, che cosa abbiamo ricevuto in cambio? Abbiamo ricevuto fra capo e collo una mannaia, che ha decretato la fine delle nostre speranze di poter riemergere da un periodo durissimo di crisi economica generale, di lavoro che manca, di disperazione. L'impatto di questa Tares indiscriminata e assassina ucciderà gli esercizi commerciali: abbiamo, noi del movimento “in Comune”, ascoltato in questi giorni di sdegno e rabbia delle cose allucinanti: a parte bollette raddoppiate o triplicate rispetto alla vecchia Tarsu, abbiamo sentito di esercizi commerciali nemmeno tanto grandi costretti a pagare nove o diecimila euro, tutti d'un colpo. Abbiamo raccolto la testimonianza di un negoziante di Fasano, che ha un negozio con stessa identica metratura a Conversano, che paga lì un quinto di quanto paga qui. Piccole botteghe messe sul lastrico, artigiani in lacrime, ristoratori che stanno meditando seriamente di chiudere baracca e burattini perché non ce la fanno più e non ce la potranno mai fare a pagare tanti soldi, nemmeno con una rateizzazione: questo governo cittadino, con queste tasse bestiali che impone ai cittadini, sta producendo un massacro sociale ed economico. (Ma attenzione: è un massacro con qualche piccolo e gentile intervento chirurgico (parliamo di chirurghi, non a caso), con qualcuno che si salva, mentre la povera gente muore di fame. E chi si salva? Basta la parola: i consueti resort ed esercizi alberghieri di certi imprenditori cari all'uno e all'altro schieramento, che pagano molto meno. Gli altri, i cittadini, tutti ammazzati, senza pietà.) I carnefici sono lì sopra, arroccati nelle loro stanze, incapaci di dare risposte sensate a una comunità e a molti di quei cittadini che, in molti casi, si sono amaramente pentiti anche di averli votati, di essere stati presi per i fondelli dalle pacche sulle spalle, da un telefono sempre acceso e da una porta sempre aperta: ma non basta dire di essere disponibili, per garantire una giustizia e un'amministrazione equa e sostenibile. Non basta la pacca sulla spalla per capire i problemi dei cittadini e risolverli: davanti ti sorridono e da dietro ti pugnalano, infliggendo, come stanno facendo, il definitivo colpo di grazia alla cittadinanza. Una città in ginocchio, un'economia che già stava subendo i colpi della crisi globale, ora viene definitivamente affossata dalle decisioni di politicanti pasticcioni che magari vogliono farci credere che l'aumento della Tares non è nemmeno colpa loro ma dello Stato, che chiede sempre più tasse: è falso, non credetegli! Lo Stato, per la Tares, aveva richiesto ai Comuni fra i 30 e i 40 centesimi in più per ogni metro quadro di abitazione. Cosa significa? Significa che, per una casa di 100 metri quadrati, l'esborso in più avrebbe dovuto essere di 30, massimo 40 euro, non di centinaia o addirittura migliaia di euro! Così come il contributo provinciale è del 5%, altroché! E dunque, non venissero a raccontarci frottole o idiozie, come quella, puntualmente smentita dal sindaco di Brindisi, che si riferiva all'aumento dei costi di conferimento in discarica dei rifiuti: gli aumenti saranno effettivi dal 2014, e noi stiamo pagando la Tares del 2013. Ma che ci hanno preso, per deficienti? Che ci hanno preso, per pecore che devono sempre e soltanto sottostare al volere del mandriano e dei suoi cani da guardia? Non prendeteci più in giro, per favore! Non siamo più disposti a subire le vostre ingiustizie, non vogliamo più che i vostri errori nel governare ricadano sui fasanesi. Una nuova cittadinanza è pronta a opporsi alle vostre pazzie, ai vostri sprechi, alle vostre cazzate amministrative! Leggevo su un giornale locale, qualche giorno fa, di quanto l'amministrazione comunale abbia dovuto pagare ultimamente per rifondere i danni derivanti ai cittadini dalle strade sconnesse: la somma raggiunge circa i 60.000 euro. Se a questi si aggiungono i 40.000 euro di illuminazione natalizia spesi dai nostri amministratori della giunta Di Bari in dicembre, raggiungiamo la bella cifra di 100.000 euro: e quanti chilometri di strade potevano essere finalmente riparati con 100.000 euro? Quante opere pubbliche urgenti e necessarie si sarebbero potute fare con 100.000 euro? E questi sono solamente gli ultimissimi esempi di sprechi e cattiva gestione del denaro pubblico: e poi vengono a mettere mani nelle nostre tasche, chiedono ai cittadini di pagare le loro scellerate decisioni. Ci fanno pagare una montagna di tasse in più per avere che cosa? E' migliorato l'aspetto della nostra città negli ultimi dieci-quindici anni? Siamo forse più contenti oggi di vivere a Fasano di quanto non lo fossimo una ventina di anni fa? Non credo: paghiamo molto più di prima, e abbiamo servizi molto più scadenti. Ci avevano chiesto di fare la raccolta differenziata e noi, da bravi cittadini, l'abbiamo fatta.
Ci avevano assicurato - ha attaccato il consigliere comunale di 'in Comune' - che il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti avrebbe donato un nuovo e migliore aspetto alla nostra città. Ci avevano garantito che col riciclo avremmo avuto un territorio più bello e pulito. Ma io mi chiedo: il nostro sindaco, i suoi assessori e consiglieri comunali di maggioranza (e non solo), i loro amici dirigenti, camminano mai per le strade del territorio fasanese? Hanno contezza della situazione di schifo in cui versano, con immondizia da tutte le parti, le giritoie per la Selva, o la Via delle Croci a Pozzo, o la via per Cisternino, o il collegamento interno con l'ipermercato da Vignamarina e chi più ne ha più ne metta? Questa manifestazione di protesta appariva quindi non più rinviabile e irrinunciabile. Irrinunciabile perché tanta, troppa gente è stanca di sopportare i soprusi e le vessazioni da un'amministrazione che scarica sulle tasche dei cittadini la propria incapacità di governare in modo equilibrato e armonico. Tanta, troppa gente non è più disposta a subire una pressione fiscale che deriva dalla cattiva gestione delle risorse pubbliche, da sprechi inutili, dagli ingiusti sotterfugi di bassa ragioneria che in questa città tutelano i pochi, i soliti noti, quelli del “cerchio magico”, cui fanno da infima corona quelli che pietiscono le briciole, quelli che continuano ad abbassare la testa in cambio di miserevoli contentini. In cambio di un panino o di un buono spesa ci becchiamo la condanna al degrado amministrativo che dura anni e anni! Ma che logiche sono queste? Sono le logiche di una realtà che ha perso dignità e civiltà. E noi dobbiamo recuperare quella dignità e quella civiltà mettendo le persone nelle condizioni di non dover vivere in attesa di un favore personale, del contatto giusto con questo o quel politicuccio locale. Dobbiamo diventare tutti cittadini informati e consapevoli dei nostri diritti e dei motivi delle decisioni di chi governa la città. Dobbiamo recuperare alla vita la nostra comunità, ribellarci alla logica che chi è fuori dal giro, chi rifiuta il sistema non ha speranze, è condannato al disastro. Fuori dal giro siamo noi, le nostre famiglie penalizzate da un'amministrazione fatta di personaggi che non scendono veramente fra la gente, che non conoscono i reali problemi della società, che se le strade sono tutte rotte, che se le scuole dell'infanzia non sono a norma, che se la mensa scolastica è quella che è, che se l'ospedale sta chiudendo, che se negli impianti sportivi piove dentro, che se interi quartieri sono abbandonati all'incuria, che se i nostri figli non sanno più dove andare a giocare, che se le persone devono sbattersi per trovare un dannato lavoro o addirittura per mangiare, ebbene, questi personaggi se ne fregano altamente, come se non fossero problemi che li riguardano. Al massimo elargiscono elemosine a chi vogliono loro: ma non hanno una benché minima idea di come far progredire questa nostra città, di come garantire lo sviluppo della nostra comunità. Non hanno una visione di dove stiamo andando e perché, di quali possano essere i presupposti dell'economia fasanese, non capiscono e non riescono a vedere quali settori possono costituire la base per una rinascita di Fasano: sono ignoranti: e costoro devono continuare ad amministrarci? Costoro devono insistere nel tartassarci? Guardate, il massacro della Tares è solo una porzione di una serie di ingiustizie che spesso proditoriamente vengono imposte ai Fasanesi. Il massacro della Tares fa parte dello stesso sciagurato modo di amministrare che comprende la vendita, per ricavare soldi, dei gioielli di famiglia del Comune, come i Portici delle Teresiane, e che annovera ad esempio anche la famigerata tassa per l'ispezione degli impianti termici, che sta tartassando da anni, illegittimamente, le famiglie fasanesi: ma veramente che un controllo oneroso, istituito facendo carte false, dichiarando cioè dei dati falsi in atti pubblici, deve essere ancora sopportato dai cittadini di Fasano? Davvero questo scellerato governo cittadino, questo sindaco, questi assessori possono continuare a far finta di niente, nonostante i ripetuti appelli a un ravvedimento che il sottoscritto ha lanciato e continua a lanciare in consiglio comunale e tramite i media?
Poi l'attacco diretto agli amministratori. "Questa amministrazione comunale - ha concluso Bianchi -, che ci governa da tanto, troppo tempo, è ora che alzi bandiera bianca: sta portando la nostra comunità a un degrado morale, sociale, economico e urbanistico che la storia di questo territorio non aveva mai conosciuto prima. Ci sta massacrando, ci sta togliendo l'aria, sta cancellando il nostro presente e l'avvenire dei nostri figli. Eravamo avanti anni luce a comunità vicine come Locorotondo o Cisternino, che adesso ci hanno sopravanzato. Monopoli od Ostuni, poi, è meglio che non le confrontiamo con Fasano: insomma, avevamo un tempo tutte le possibilità per vivere bene, con un'economia florida garantita da un territorio ricco come il nostro, con attività produttive d'avanguardia, da uomini e donne laboriosi. E invece, siamo stati condannati dalle scelte pazzesche delle ultime amministrazioni comunali ad arretrare, a degradarci, ad abbrutirci. E ora, con la Tares, ci tolgono persino le ultime gocce di sangue. E allora siamo qui, oggi, per testimoniare civilmente ma fermamente, uno sdegno, per affermare, civilmente ma fermamente, che il popolo fasanese si è finalmente risvegliato, per manifestare civilmente ma fermamente, la volontà di non essere più schiacciati dalle scelte folli e assassine che ci vengono imposte da questo disastroso governo cittadino. E siamo qui per fare delle precise ed esplicite richieste, che ciascuno dei convenuti in questa piazza può sottoscrivere sui moduli preparati per la petizione popolare dal movimento “in Comune”: chiediamo l'annullamento del conguaglio Tares, che vengano rifatti i calcoli della Tares riferendoli necessariamente alla vecchia Tarsu, con dati certi e rivedendo le modalità di conteggio, chiediamo la revisione delle tariffe e, soprattutto, chiediamo che venga rimodulato il contratto-capestro con la Tradeco: vigente il quale, i problemi della Tares si ripresenteranno tali e quali per i prossimi sei anni, continuando a massacrare senza pietà tutti i cittadini fasanesi. O, almeno, quei cittadini fasanesi superstiti che saranno rimasti"
di Redazione
19/01/2014 alle 13:22:50
Leggi anche:
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela