SPECIALE CONSIGLIO COMUNALE
Villa Comunale: litigano maggioranza e opposizione
L'interpellanza presentata dal Partito Democratico ha fatto nascere un acceso dibattito in aula e qualche sorpresa
FASANO - La villa comunale di Fasano è tornata a far discutere. Questo grazie all'interpellanza (trasformata successivamente in mozione) presentata nel consigflio comunale di ieri (giovedì 28 novembre) dal gruppo consiliare del Partito Democratico. A leggerla è stata Luana Amati.
"In data 21 giugno 2013 - ha esordito la Amati -, il Partito Democratico ha già presentato un'interpellanza con la quale sollecitava l'Amministrazione a fare chiarezza circa la situazione reale della villa a quella data e chiedendo, nel contempo, di rendere noti gli intendimenti della stessa Amministrazione per l'immediato futuro atteso anche che “con l'avvicinarsi della bella stagione aumenta la fruizione di questo piccolo ‘polmone verde' che per molti rappresenta l'unico punto di ristoro e che per tutti i cittadini costituisce motivo di orgoglio per la sua naturale bellezza e che, quindi, è altresì necessario inserire nei percorsi turistici della nostra città”.
In quella stessa occasione - ha ribadito la focosa consigliera -, il Pd ha sottolineato, ed oggi lo ribadisce con forza, che strettamente collegato al gravissimo stato di incuria in cui versa la villa è il problema sicurezza di questo grande bene pubblico! Ed infatti, a parte il degrado e la sporcizia presenti all'interno della stessa, tanti sono i problemi legati alla sicurezza che, si ripete, improcrastinabilmente devono essere affrontati al fine di evitare che accadano spiacevoli episodi come quello occorso qualche tempo fa e che ha già provocato una richiesta di risarcimento danno gravante sulla comunità. Non va dimenticato che, allorquando gli stessi consiglieri del Pd, nel mese di maggio di quest'anno, hanno sollecitato l'Amministrazione ad intervenire per riposizionare e fissare una ringhiera che risultava sradicata e poggiata al relativo muro chiedendo, nel contempo, la rifissazione delle ringhiere adiacenti, il governo di questa città, ha ritenuto di risolvere il problema limitandosi a rimuovere completamente la recinzione senza che questo fosse stato progettato, programmato e condiviso. E' già trascorso oltre un anno dai proclami fatti da questa Amministrazione circa l'opera di risanamento dell'intera villa che si sarebbe dovuta compiere e completare di lì a qualche giorno e che, invece, ad oggi, non risulta essere stata eseguita alcuna opera tranne il lesto smantellamento delle inferriate".
La Amati ha anche ricordato che "la sbandierata iniziale proposta prevedeva, fra l'altro, il potenziamento dell'illuminazione anche con le lampade “da parco” precedentemente rimosse da Viale Toledo, la risistemazione del verde, l'aumento e la sostituzione dei giochi per i bambini ormai logori e malandati (per l'acquisto dei quali gli assessori comunali in carica dichiararono solennemente di rinunciare all'indennità del mese di Agosto 2012". Non solo. Il Pd non si limita a questo e va oltre. "E' pervenuta risposta scritta all'interpellanza del 21 giugno da parte del Sindaco - continua Amati - con la quale si da atto che: “il tecnico comunale incaricato ha emesso in data 30/07/2012 un ordine di servizio alla ditta di manutenzione delle strade comunali con cui si è stabilita la data di inizio per la rimozione della ringhiera in ferro (compreso n.ro quattro cancelli) e della siepe, a costo zero alle seguenti condizioni: parte della recinzione rimane di proprietà dell'Amministrazione comunale, e precisamente il tratto che va dal cancello di via Collodi al cancello di via Unità d'Italia compreso un cancello, e sarà depositata nel locale garage comunale di via Venafra; la parte restante della recinzione rimane alla ditta esecutrice dei lavori di rimozione; la ditta installerà a propria cura e spese 15 corpi illuminanti bassi tipo da giardino, con palo in resina di colore nero del diametro 60 mm e sfera in policarbonato del diametro di 300 mm, al fine di ampliare la pubblica illuminazione all'interno del parco. I lavori di rimozione sono stati puntualmente eseguiti nel mese di agosto 2012 e la parte di ringhiera rimasta di proprietà dell'amministrazione comunale è stata depositata nel garage comunale di via Venafra, come stabilito nell'ordine di servizio prot. N. 25647 del 30/07/2012. Nello stesso garage è stata depositata la recinzione, parzialmente divelta da vandali ignoti negli scorsi giorni, a delimitazione del monumento posto al centro della villa”. Appare evidente che, come prontamente rilevato dal Pd, a fronte di un programma ben definito, l'unica operazione condotta in porto riguarda lo smantellamento della recinzione. Cosa grave, lo stesso sindaco dichiara nella stessa nota che “si chiedeva al tecnico incaricato della rimozione della ringhiera presso la villa comunale, di sospendere momentaneamente la posa in opera dei pali di pubblica illuminazione in vista della redazione di un progetto di riqualificazione globale successivamente all'approvazione da parte del consiglio Comunale della proposta integrativa” evidenziando che “nel settembre 2012 veniva sottoposta all'attenzione del Consiglio Comunale una proposta di variazione all'Elenco Annuale 2012 delle Opere Pubbliche del programma Triennale 2012/2014 riguardante, tra l'altro, l'inserimento dell'opera denominata ‘Riqualificazione della villa comunale e area adiacente” per l'importo di 500mila euro. Cosa ancora più grave, nel documento a firma del sindaco si legge “La proposta non è stata approvata” quando, nella realtà, il punto risulta ritirato su precisa richiesta del sindaco che, intervenendo nella seduta del consiglio comunale del 16 ottobre 2012, dichiarava “chiedo il ritiro del punto all'ordine del giorno, perché deve essere ulteriormente approfondito" alla quale seguiva la dichiarazione di ritiro del punto da parte del presidente del Consiglio. Infine, nella citata missiva appare scomparire definitivamente il progetto iniziale di risanamento della villa così come concepito e comunicato nella seduta di consiglio comunale del luglio 2012 ed, anzi, viene dichiarato che “ho indicato tra gli obiettivi verso i quali indirizzare l'azione dei dirigenti di riferimento, la redazione e promozione di un ‘Concorso di progettazione' relativo all'area denominata ‘Parco della Rimembranza' che abbia come obiettivo la riqualificazione dell'intera zona. L'importo proposto in bilancio, pari a 10mila euro, servirà a costituire un premio per la migliore proposta progettuale e a coprire i costi della commissione di valutazione. Sulla base del costo stimato per l'opera con la proposta vincitrice, si provvederà alla programmazione e finanziamento successivi dell'opera pubblica”.
Questa la lunghissima premessa del Partito Democratico che poi passa ad alcune considerazioni. " Tali intendimenti non possono essere condivisi per almeno tre ragioni - spiega la Amati -: l'irragionevole arresto di un progetto già annunciato e già iniziato e che ha fin da ora comportato dei costi senza produrre i risultati auspicati, la mancata risoluzione dei numerosi problemi che riguardano la sicurezza di questa struttura che non possono assolutamente essere differiti oltre, la difficoltà in questo momento storico molto particolare di grande crisi di fronteggiare la spesa di grandi, belle ed ambiziose opere che però così come responsabilmente anticipato dal Sindaco non è prevista nell'immediato futuro ma….. “sulla base del costo stimato con la proposta vincitrice si provvederà alla programmazione e finanziamento successivi dell'opera pubblica”. Ecco quindi che appare lacunosa l'indicazione della tempistica d'azione. Al contrario, è necessario ed urgente intervenire fattivamente per la cura, la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione di questo “gioiello” cittadino anche alla luce del tentativo di far diventare la nostra città riconosciuta meta turistica. Per questa ragione, sono necessari interventi di valorizzazione anche per la villetta di via S. Francesco che valgano anche ad evitare iniziative poco oculate come l'improvviso taglio delle palme ivi esistenti e questi interventi devono essere, comunque, pianificati e condivisi".
L'interpellanza del Pd si concludeva con alcune richieste. "Alla luce di quanto sopra i consiglieri Pd chiedono - ha concluso Amati - quali sono i motivi che hanno indotto il Governo di questa città a bloccare la realizzazione, all'interno della villa comunale, delle opere da esso stesso previste e caldeggiate; quali sono gli intendimenti dell'Amministrazione Comunale circa le attività che nel breve tempo vuole realizzare a tutela e per la valorizzazione immediata della villa comunale e della villetta di Via S.Francesco; quali sono stati i vantaggi in termini di ritorno economico della rimozione delle inferriate e la relativa quantificazione di tutto il ferro tolto, compreso quello rimosso successivamente dall'interno della villa; qual'è la situazione complessiva attuale del bar che insiste all'interno della villa: se è stato alienato, a quali condizioni e se si conoscono i tempi di attivazione. Infine a che punto è il “Concorso di progettazione” relativo all'area denominata “Parco della Rimembranza”.
Da quì si è aperto un dibattito acceso a cominciare dalla risposta affidata all'assessore ai Lavori Pubblici Donato Ammirabile. "Innanzi tutto devo dissentire dal fatto che la villa non sia curata - ha esordito Ammirabile -. Questo perché abbiamo una ditta che si occupa del Parco tre volte a settimane e la Tradeco che ci passa tutti i giorni. Sono d'accordo quando viene sollevata la questione sicurezza tanto è vero che abbiamo fatto fare un ulteriore sopralluogo dai nostri uffici e il risultato è un nuovo progetto di messa in sicurezza a cominciare dalla rimozione di alcuni alberi. Sul progetto presentato e poi ritirato la spiegazione è una. Avevo previsto 500mila euro per la sistemazione della villa inserendo l'opera nel piano triennale delle opere pubbliche ma poi nel confronto politico con le altre forze della maggioranza non si è ritenuto opportuno inserire questo progetto dando priorità ad altre cose. A questo punto si è pensato ad un concorso di idee con una commissione che valutasse gli eventuali progetti. Per quanto concerne i costi della cancellata questo è quanto risulta: abbiamo tolto in totale dalla villa 112 pannelli in ferro per un peso complessivo di 250 chilogrammi con costo di mano d'opera di 1,50 euro a chilogrammo. Se avessimo dovuto pagare una ditta per rimuovere i cancelli avremmo speso 42mila euro. Sul ferro. Costa 15 centesimi al chilogrammo che per 250 chilogrammi il ricavo è poco più di 4mila euro. Di conseguenza l'ente comunale ha risparmiato notevolmente e per di più metà di quella cancellata è ancora nostra. Per quanto riguarda il bar la struttura è privata. E' stata venduta ad altro privato e al Comune non interessa a chi è stato venduto. Chi ha acquistato ha sentito che l'Amministrazione comunale ha intenzione di intervenire sulla villa e attende. Anzi, ci sollecita perché vorrebbe che la riqualificazione cominci subito". Il vicesindaco Moncalvo ha anche detto che ad aprile sarà pronta la videosorveglianza.
La risposta di Ammirabile non è comunque piaciuta a Luana Amati che ha ribattuto duramente alle parole dell'assessore. Sono intervenuti nel dibattito anche altri consiglieri. Giacomo Rosato ha consigliato proprio alla Amati di dare una sorta di scadenziario all'Amministrazione per quanto concerne gli interventi con Ammirabile che ha ribattuto che è già pronto un primo piano di intervento, costo 20mila euro, sulla messa in sicurezza. Ulteriore battibecco tra Amati e Ammirabile si è avuto sul ritardo nell'installazione dei punti luce e proprio a questo proposito si è registrato l'intervento del sindaco Lello Di Bari che, stizzito, ha chiesto a Luana Amati di formalizzare l'interpellanza e di non perdere più tempo in discussioni. Ma le parole del primo cittadino hanno ancor di più fatto inalberare la Amati che ha sottolineato che formalizzerà l'interpellanza solo dopo risposte precise che però non erano ancora arrivate. Il consigliere Antonio Scianaro ha voluto ribadire che l'Amministrazione ha sempre guardato con attenzione alla questione villa e che sia l'assessore che il sindaco hanno già espresso la chiara volontà di intervento. Donato De Carolis ha polemizzato sul fatto che, essendo agronomo, non fosse stato interpellato per la questione alberi e che resta a disposizione per qualsiasi consiglio. Il consigliere socialista ha comunque esortato a velocizzare gli interventi di messa in sicurezza. Vito Bianchi ha ribadito il suo secco no alla "deforestazione" della villa, questione che ha sempre combattuto in passato. Ironico l'intervento del capogruppo dell'Udc Tonio Zizzi. "Intervengo altrimenti la stampa scriverà che l'Udc è sempre in silenzio - ha esordito l'avvocato centrista -. Scherzi a parte ho sentito una serie di interventi sterili. Ognuno dice la sua ma non si conclude niente. Da parte mia ho detto subito al sindaco che dopo la relazione dei tecnici sulla pericolosità di alcuni alberi le responsabilità di eventuali incidenti ricadevano sull'Amministrazione comunale. Perciò quest'ultima ci dica quanto tempo occorre ancora per l'intervento di messa in sicurezza". Anche Ernesto Perrini ha chiesto formalmente un impegno dell'assessore Ammirabile sulla tempistica d'intervento chiedendo il rispetto delle promesse fatte anche a Pezze di Greco.
E' toccato all'assessore Ammirabile concludere la serie di interventi. Il giovane amministratore ha prima bacchettato i consiglieri di maggioranza intervenuti sottolineando come siano a conoscenza delle situazioni e ha poi ribadito che è già pronto un intervento di messa in sicurezza con l'abbattimento di una trentina di alberi. Il tavolo di presidenza ha fatto presente alla consigliera Amati che un'interpellanza, però, non può essere messa in votazione e che questa dovesse essere trasformata in mozione. Cosa che la Amati ha fatto chiedendo che entro tre mesi si effettuasse la potatura degli alberi, la rimozione di quelli pericolanti, il posizionamento dei punti luce promessi e l'installazione dei giochi per bambini. Ma le ore di discussione sono servite a poco in quanto la mozione è stata respinta per 11 voti a 9 (cinque gli assenti nella maggioranza). Il centrodestra ha motivato il suo no con il fatto che gli interventi auspicati dall'opposizione sono già in programma. Ora non resta che continuare ad attendere.
di Alfonso Spagnulo
29/11/2013 alle 07:36:10
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