TECNOLOGIA AVANZATA
L'azienda fasanese Piò Italia nel progetto DbGlove per aiutare i sordociechi
La società facente capo ad Angelo Scialpi produrrà smartphone che andranno ad interagire con un particolare guanto
FASANO - C'è anche un'azienda fasanese, la Piò Italia (si occupa di produzione e commercializzazione di smartphone), nell'innovativo progetto che aiuterà i sordociechi a poter comunicare con il mondo esterno. A finanziare inizialmente il progetto è stato Principi Attivi, il bando della Regione Puglia che premia con 25.000 euro le idee più innovative e in grado di competere sul mercato e questa volta occorre dire che ha finanziato un prodotto che può davvero rivoluzionare la vita delle persone cieche e sordocieche.
Si chiama DbGlove è un dispositivo tattile che mette in connessione col mondo le persone con questi deficit mediante l'uso digitalizzato del linguaggio Malossi il quale, nella sua versione comune, permette ai sordociechi di comunicare fra loro e con gli altri attraverso la mano toccando e pizzicando leggermente le varie parti di essa, che corrispondono ad una precisa lettera dell'alfabeto. Quindi, la mano di chi riceve il messaggio, è considerata come una macchina da scrivere. Nicholas Caporusso, dalla facoltà di Informatica dell'Università di Bari, ha ripreso questo meccanismo potenziandolo in modo da creare un vero e proprio “guanto magico”, oggi pronto ad essere lanciato grazie al gruppo di lavoro della Qiris. Il guanto ideato grazie al finanziamento regionale è diventato dapprima un prototipo, poi, con l'esperienza fatta dallo stesso Nicholas all'Università di Santa Clara in California e coi contatti da lui intrapresi con gli imprenditori americani, il guanto è divenuto realtà.
Oltre al DbGlove, il gruppo ha creato anche una scocca in materiale ecocompatibile sulla quale vanno installati i circuiti che riproducono il linguaggio Malossi, da inserire nella mano sinistra. I sensori sono percepibili mediante piccoli puntini, tipici del linguaggio Braille. Il DbGlove, inoltre, è altamente tecnologico: basti pensare che il guanto funziona attraverso il collegamento Bluetooth con l'applicazione Android, scaricabile su smartphone, tablet e dispositivi fissi.
E quì, infatti, è entrata in gioco la Piò Italia di Angelo Scialpi, giovane imprenditore fasanese produttore di telefoni ad alta tecnologia. Scialpi ha messo a disposizione la sua esperienza ed ha fatto sì che alcuni suoi smartphone interagissero con il DbGlove: “pizzicandolo” sarà possibile comunicare direttamente sul cellulare; digitando invece sul telefono il messaggio da inviare, si avrà una vibrazione sequenziale sul palmo della mano dell'interlocutore.
I vantaggi rispetto ad un normale dispositivo Braille? Il costo innanzitutto: poche centinaia di euro contro le migliaia necessarie per uno strumento tradizionale. DbGlove è una collaborazione tutta pugliese: infatti oltre alla fasanese Piò Italia ci sono le aziende Nuova Elettronica Progetti (industrializzazione circuito) e Polishape 3d (studio dell'ergonomia).
di Redazione
28/11/2013 alle 07:24:14
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