TEMA ATTUALE
Vito Bianchi: 'I nuovi campi da golf ci toglieranno l’acqua'
Il capogruppo consiliare del movimento 'in Comune' stigmatizza le problematiche legate agli impianti
FASANO - Vito Bianchi, rappresentante in consiglio comunale del movimento “in Comune” di Fasano, si schiera decisamente contro la realizzazione di nuovi campi da golf (tema di cui ci si appresta a discutere in seno al governo regionale). «Mi pare che con troppo ottimismo sia stata accolta da alcuni politici (tanto di centro-destra quanto di centro-sinistra) la proposta di allestire nuovi campi da golf nelle Puglie – afferma l'archeologo e scrittore – nel nome di una ‘destagionalizzazione turistica' che, in realtà, mi sembra molto virtuale. Più concreto è, invece, il problema di come nuove strutture golfistiche possano essere gestite, per l'impatto che esse avranno sulla natura e sull'avvenire di una regione che, già nell'antichità, era definita ‘sitibonda' per la carenza di acqua. E non è che la situazione sia migliorata, da più di duemila anni in qua, tutt'altro. Come verranno garantiti, a fronte dell'atavica mancanza di risorse idriche delle Puglie, i due milioni di litri d'acqua al giorno (dicasi due milioni!) necessari per irrigare un prato a diciotto buche? Forse, come succede a Fasano, andando a praticare in collina nuove perforazioni per attingere acqua un po' più dolce e non troppo salinizzata dal continuo emungimento dei pozzi artesiani?
E magari – aggiunge Bianchi – costruendo tubazioni lunghe chilometri e chilometri, con cui sostituire il mancato riuso di acque reflue, che non sempre i depuratori riescono a purificare e rendere fruibile per scopi sportivi? Si rendono conto, i fautori dei nuovi impianti golfistici, di vivere in un contesto geo-climatico dove l'acqua è un bene preziosissimo e sempre più raro, tale da non poter essere sprecato con nonchalance per tenere verde un campo da gioco? La destagionalizzazione turistica con cui si vorrebbe giustificare l'operazione può avvenire, piuttosto, mediante sistemi sostenibili, come ad esempio una rete (mai effettivamente concepita e perseguita) di piste ciclabili attraverso gli ulivi secolari, le lame e le masserie, su cui far muovere le carovane di tedeschi, francesi o americani che, già adesso, pur in assenza totale di un coerente piano viario per ciclisti, si riversano nel territorio di Fasano, Monopoli, Ostuni, Locorotondo, Alberobello o Cisternino: e girano, si fermano in più punti, spendono acquistando prodotti locali, e non restano chiusi dentro resort-isole a cinque stelle.
E questo è solo un piccolo esempio delle possibilità di destagionalizzare il turismo. Il golf – conclude l'esponente di “in Comune” – mi pare dunque difficilmente sostenibile da una terra che ha, e avrà ancor più in avvenire, anche per i cambiamenti climatici in atto e per l'innalzamento delle temperature del Pianeta, bisogno estremo di acqua per l'agricoltura e per dissetare la popolazione. Non possiamo svendere il nostro territorio, né il futuro delle prossime generazioni, per far divertire con mazze e buche qualche anziano gentiluomo che arriverà, giocherà e se ne andrà, ignaro dei danni inferti dalla pratica golfistica a una comunità e alle sue possibilità di avere, con l'acqua, una vita e un domani decenti».
di Redazione
05/11/2013 alle 23:26:08
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