CERIMONIA UFFICIALE
Anche a Fasano commemorati i caduti in guerra
Il sindaco Lello Di Bari ha deposto corone d'alloro al monumento ai caduti in villa comunale e in piazza Ciaia
FASANO - Una cerimonia sentita e partecipata quella tenutasi questa mattina (lunedì 4 novembre) a Fasano. L'Amministrazione comunale, in occasione della giornata nazionale del 4 novembre, in cui si commemorano i Caduti di tutte le guerre, le Forze armate e l'Unità d'Italia ha voluto rinverdire la tradizione. E così il sindaco Lello Di Bari, accompagnato dai vertici delle forze dell'ordine locali e dalle associazioni combattentistiche e d'arma, ha deposto inizialmente una corona di alloro sotto la lapide installata su Palazzo di Città. Dopo di che il corteo ha raggiunto la Chiesa Matrice dove il priore, don Sandro Ramirez, ha celebrato una Santa Messa. Al termine del rito religioso i partecipanti alla manifestazione si sono recati al monumento al marinaio e a quello ai caduti siti nel Parco delle Rimembranze dove il primo cittadino ha deposto altre corone.
Al termine il primo cittadino ha tenuto un breve intervento. "Oggi anche la nostra città è chiamata a festeggiare uno degli anniversari più importanti della storia della nostra Repubblica - ha detto Di Bari - . Una festa che viene da lontano, se ricordiamo che fu istituita nel 1919, esattamente un anno dopo la dine della prima guerra mondiale. Un anniversario importante che, assieme alla festa delle forze armate e a quella dell'unità nazionale, rappresenta una delle tappe importanti che impone il ricordo dei nostri eroi. Ma non solo. Oggi infatti è anche l'occasione per fare sentire la collettività vicina a coloro che, nelle diverse forme di forze armate, rappresentano dei veri e propri "angeli custodi" della democrazia del nostro Paese. Certo, in questi anni anche questa festa ha subito alti e bassi. Basta ricordare il ventennio fascista che nulla ha avuto ed ha a che fare con la democrazia, le contestazioni giovanili degli anni sessanta che distorcevano in maniera strumentale il valore e il ruolo delle forze armate. E come ricordare il periodo dei cosiddetti "gruppi coatto comunisti" che protestavano contro le forze armate per una fantomatica politica anti-armi e pacifista. A vincere, alla fine, è stata la democrazia, la razionalità, il rispetto verso gli uomini e verso gli ideali. Oggi viviamo e siamo protagonisti di un Paese che ha fatto della democrazia l'essenza vitale e forse non sempre siamo in grado di essere consci di questo grande patrimonio. Noi che oggi rappresentiamo la società contemporanea forse dobbiamo avere il coraggio di farci un esame di coscienza. Spesso ci dimentichiamo di questo patrimonio, spesso non siamo in grado di passare nella giusta dimensione il testimone alle nuove generazioni. Dovremmo un po' tutti (nelle istituzioni, nelle scuole, nelle famiglie) parlare di questo patrimonio: è un dover civico, è il vero rispetto verso chi rappresenta la società del domani. Negli ultimi anni, sotto l'impulso di una rinnovata attenzione ai simboli e alle festività nazionali promossa dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la giornata delle Forze Armate è tornata a celebrazioni più estese e partecipate. Una grande decisione, un grande risultato che necessità ancora oggi di un seguito. Parliamo, dicevo, troppo poco nella vostra vita quotidiana di forze armate, di storia, di come l'impegno dei nostri padri, dei nostri nonni, ci hanno consentito di vivere la democrazia. La nostra vita, il nostro modo di affrontarla è cambiata. Siamo testimoni di una innovazione continua, dell'avvento di internet, della tecnologia più avanzata. Siamo insomma testimoni di un mondo che corre fin troppo velocemente. Non voglio in alcun modo mettere sotto accusa lo sviluppo: sarei un irresponsabile, uno, appunto, fuori dal mondo. Penso invece che se una minima parte del nostro tempo lo dedicassimo alla storia, pensassimo all'impegno quotidiano delle nostre forze dell'ordine faremmo cosa giusta. Va inoltre rivolto un appello alle nuove generazioni che bene fanno a diventare provetti utilizzatori dei più moderni strumenti tecnologici e che ancora meglio farebbero se ogni tanto guardassero con attenzione alla storia, ai nostri eroi che sono stati in grado di consegnarci la nostra società, la democrazia. Faremmo bene a parlare più spesso del sacrificio dei nostri uomini impegnati in missioni internazionali che pagano spesso con la vita; faremmo bene a fermarci un attimo e pensare a chi rappresenta gli "angeli custodi" della democrazia, se rispettassimo ancora di più il lavoro dei nostri militari. E io voglio approfittare di questa giornata per lanciare un messaggio che va in questa direzione. Cresciamo, continuiamo ad innovarci, ma nel contempo pensiamo alla storia, pensiamo ai nostri eroi, a coloro che con la loro vita ci hanno consentito di vivere in questa società. Trasmettiamo ai giovani, sin da bambini, questo messaggio per far sì che una giornata come questa non sia un evento, una consuetudine, bensì un momento di crescita storico-culturale. Parliamo ai giovani dell'impegno delle forze armate, parliamo delle missioni internazionali, parliamo loro del sacrificio dei nostri avi, suscitiamo in loro la curiosità del passato. Solo così avremo assolto ad un primario compito che la democrazia ci impone e solo così potremo contribuire a consolidare sempre più la storia e le conquiste dei nostri eroi, delle forze armate, di chi a volte paga con la propria vita per garantire la democrazia e la pace nel nostro Paese e nel mondo. Viva l'Unità d'Italia, viva le Forze Armate, viva la democrazia, viva l'Italia".
Altre manifestazioni sono previste a Montalbano, Pozzo Faceto e Pezze di Greco.
di Redazione
04/11/2013 alle 12:53:00
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