LA SCOMPARSA
L'ultimo saluto della città a Renato Demola
Lacrime e applausi in chiesa per il consigliere comunale del Pd scomparso il Primo Maggio dopo una lunga malattia.
La famiglia Demola segue il feretro
FASANO – «Grazie a tutti per la stima e l'affetto dimostratoci. Vogliamo condividere un ultimo pensiero che è quello che papà voleva bene a ognuno di voi». Con questa frase, letta dal figlio Pierluigi tra le lacrime, si sono conclusi ieri pomeriggio (mercoledì 2 maggio) i funerali del consigliere del Partito Democratico Renato Demola, scomparso il Primo Maggio a causa di un male incurabile. La chiesa di S. Francesco da Paola era gremita in ogni ordine di posto. Tantissimi amici, ex pazienti, compagni d'avventura politica e sportiva: nessuno è voluto mancare nel portare l'ultimo saluto ad un uomo che si era guadagnata una stima incommensurabile da tutti. La celebrazione eucaristica è stata celebrata da Padre Jo Jo e nei primi banchi l'intera famiglia del medico fasanese.
Terminata la messa ecco alcuni toccanti interventi che ha visto innanzi tutto protagonisti due nipoti di Demola. «Ciao Zio! Sì, il nostro zio con la Z maiuscola – ha esordito la prima nipotina -. Il piccolo zio della famiglia ma che per noi rappresentava il pilastro. Mi piace pensarti come un vulcano in eruzione perché come la lava invade la pietra così tu invadevi la nostra vita. Un uomo esplosivo, leale, schietto, a volte fin troppo ma era proprio questo che ti rendeva unico. Il tuo nome risuonava tra di noi: “Arriva zio Renato” “Ascolta ciò che ti dice zio Renato”, “i consigli di zio Renato” perché tu avevi sempre la parola giusta, perché tu eri il salvatore della famiglia. E non a caso hai scelto di fare il medico per aiutare gli altri. Ti sei fatto strada da solo, tra mille difficoltà, e la tua umile famiglia ti ha sempre sostenuto. Ed era proprio nella famiglia che tu ci credevi. Eri sempre pronto ad esporti con il fine di cancellare ogni divisione. Unione, unione e famiglia ed è proprio questo che tu hai seminato nella tua di faniglia con zia Laura, Maria Antonietta e Pierluigi. Nella vostra simbiosi sei riuscito a trasmettere loro gli ideali più belli ed educativi e i frutti li hai raccolti. E di questi frutti ne godiamo anche noi. Non hai dato solo ai familiari le tue belle qualità. Ne hanno goduto anche chi, come te, credeva nei valori della politica e dello sport. Eri amato e stimato da tutti. E nonostante forse, in qualcuno, la tua schiettezza e la tua irruenza facesse male sei comunque riuscito ad entrare nel loro cuore. Ed oggi tutta questa riconoscenza ti dimostra che eri il Renato di tutti. Ora che sei un Angelo lassù, insieme ai nostri cari, sono sicura che anche lì sta rimbombando il tuo nome: è arrivato zio Renato. Ti voglio bene».
«Caro zio Renato – ha invece esordito un nipotino ancora più piccolo -, sei stato per me e mio fratello uno zio speciale. Sempre premuroso, disponibile e attento. Continua a proteggerci anche dal cielo e dai la forza a zia Laura, a Maria Antonietta e a Pierluigi di andare avanti secondo i tuoi desideri, realizzando così i tuoi progetti di vita. Continua a vivere nei nostri cuori perché il nostro amore non finirà mai. Ciao zio Renato».
Dopo di che ha preso la parola il senatore Nicola Latorre. «Renato, ci hai appena lasciato e già ci rendiamo conto di quanto sia stridente parlare di te al passato – ha detto il parlamentare fasanese -. Tu che hai sempre vissuto il presente come il tempo dell'azione e dei progetti. Con la tenacia che non di rado si trasformava in caparbietà. Tu che in quelle conversazioni che negli ultimi tempi erano costrette a farsi così intense e così frequenti, vivevi il passato non come una rievocazione nostalgica ma come un campo di riflessione per affrontare meglio il futuro. Ne ho avuto la conferma proprio qualche giorno fa. Quando sono venuto a trovarti in ospedale. Eri segnato da una sofferenza atroce, non avevi più voce ma trovasti la forza per chiedermi come andavano le cose fuori da quelle mura. E mentre ti rispondevo i tuoi occhi tornavano vispi e lucidi perché in quelle informazioni tu ritrovavi la tua vita vera. Breve, troppo breve è stato il tratto di vita che il destino ti ha riservato. Ma quel tratto contiene dentro di se una straordinaria e intensa avventura umana, di chi ha profuso sino all'ultimo tutto l'impegno di uomo, di padre premuroso, di marito attento, di bravo e buon medico, di appassionato e infaticabile dirigente politico. Srotolando il gomitolo dei ricordi mi sono tornati alla mente quei giorni in cui raggiungevamo te e Renzo, da Ferrara a Parma, per trascorrere i fine settimana. E tra una partita e una passeggiata, oltre a informarci della puntualità del tuo impegno universitario, il motivo ricorrente dei tutti discorsi era chiedere notizie su cosa accadesse nella nostra città. E negli ultimi anni, ogni volta che tornavamo a sentirci, questa attenzione, questo tuo amore per Fasano riecheggiava ancora più forte, anche quando mi tiravi le orecchie e mi richiamavi a un maggiore impegno per renderla più giusta e più bella questa nostra città. Ed è stato proprio questo legame profondo con la tua, con la nostra terra, a cui si sono aggiunti i valori in cui hai sempre creduto come la solidarietà, della giustizia sociale, del rigore morale, ciò che ha portato a maturare quella passione politica che è stato uno dei tratti essenziali della tua esistenza. La stessa professione, svolta con tanta competenza e tanta dedizione, l'hai sempre vissuta con un generoso altruismo, sempre attento ai più deboli. In un momento così difficile come quello che stiamo attraversando, con tanti segnali di stanchezza, di sfiducia, che vengono dalla società, chi come te ha vissuto l'impegno pubblico di militante politico e di consigliere comunale, nel segno del massimo disinteresse personale e come impegno civile al servizio dei cittadini nella più preziosa testimonianza che la buona politica è possibile. E' davvero difficile per tutti noi prendere commiato da te. Noi tutti, gli amici di sempre, vogliamo stringerci forte a voi, cara Laura, cari Maria Antonietta e Pierluigi, quella famiglia vera a cui era così legato e di cui era così orgoglioso. La nostra speranza è quella di parteciparvi con tutto il cuore l'eredità di affetti che Renato ci ha lasciato. Così vogliamo essere altrettanto vicini alle sorelle e ai fratelli, a tutti i parenti. Anche noi, tutti noi, caro Renato ci sentiamo orgogliosi nell'esserti stati amici. A costituire l'identità di una famiglia, di una società, di una comunità, contribuisce in modo differente ciò che si ricorda e ciò che si dimentica. Tu caro Renato apparterrai sempre a ciò che si ricorda e ciò che non si dimentica. La nostra promessa oggi è quella di continuare nell'impegno che sinora abbiamo condiviso con te, certo e certi, che questo è il desiderio che ti accompagna. Ciao Renato».
Infine il sindaco Lello Di Bari a rappresentare il cordoglio dell'intera città. «Oggi sono qui in duplice veste. Nella veste di primo cittadino sono qui a porgere a nome dell'intera città di Fasano l'estremo saluto al consigliere Renato Demola e le condoglianze dell'intera città ai parenti più cari. In veste personale sono qui per ricordare l'amico, il collega con il quale abbiamo condiviso tante situazioni. Seguiva personalmente i suoi pazienti che considerava tutti amici ed a ognuno di loro teneva in modo eccezionale. Sono qui per ricordare Renato anche come consigliere comunale. Con lui abbiamo avuto diversi scontri per via di alcune vedute non proprio uguali. Però Renato era un consigliere tosto, che si leggeva le carte e che ogni volta parlava con competenza dopo aver approfondito lo studio dei documenti. Mi ha raccontato, nell'ultimo periodo, di come avesse pianificato tutto per non creare alcun tipo di problema alla sua famiglia. Renato ha avuto una vita breve ma è stato un uomo, un professionista e un amministratore serio. Ciao Renato». Un lungo caloroso applauso, sia all'interno che all'esterno della chiesa, ha reso il giusto tributo ad un uomo perbene.
di Alfonso Spagnulo
03/05/2012 alle 01:13:26
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