CITTADINANZA ATTIVA
A Pezze di Greco escrementi di animali in luoghi dove transitano bambini: parte la protesta dei cittadini LE FOTO
A mettere sotto accusa i proprietari di animali domestici che non rispettano la legge ma anche la Tradeco che non pulirebbe a dovere è l'associazione 'Muoviti'
FASANO - A passeggio per le strade di Pezze di Greco, facendo continui slalom tra i “regalini” che i cani, sia randagi che di proprietà, lasciano sui marciapiedi. A farsi portavoce della protesta di molti cittadini frazionali è l'associazione “Muoviti” (azione servizi pubblici il cui responsabile è Fabio Sibilio) che ha messo al lavoro dei tecnici. Basta fare un giro per le vie più trafficate del centro o di periferia, per notare la presenza di deiezioni canine nei pressi dell'ufficio postale (bancomat compreso), nei pressi della piazza, sui marciapiedi ma anche nelle aree in cui giocano i bambini. A proposito di bambini, è notevole la presenza di escrementi proprio su quelle vie ad altissima percentuale di passaggio di scolari (come via Oroboni o via Bertani) diretti la mattina verso gli istituti di formazione. Tutti sanno che esiste la possibilità che gli animali trasmettano particolari malattie, che sono definite zoonosi.
Nel mondo moderno la diffusione di queste malattie è ulteriormente aggravata dall'aumento degli escrementi lasciati da cani di proprietà o randagi. E' sufficiente venire a contatto con cose ed indumenti (scarpe ad esempio) contaminati da deiezioni animali (feci e urine) sulla strada non sanificata a dovere. E' intuitivo che i bambini sono i più a rischio. I fenomeni patologici legati alla presenza di feci canimali (cani e gatti) non rimosse sulle strade sono: salmonellosi, idatidosi, larva migrans cutanea, larva migrans viscerale, toxoplasmosi. Gli effetti di queste malattie sono molto severi. Per limitare il più possibile il ciclo urbano di questi morbi, si dovrebbe eliminare civilmente il randagismo dei cani e dei gatti, ma soprattutto nei casi in cui gli escrementi sono attribuibili ad animali di proprietà, si dovrebbe attivare una azione repressiva decisa che multi e condanni i proprietari non accorti, che nella loro ottusità continuano a credere di vivere nel Medioevo. E' doveroso sottolineare che l'anno corrente risulta il 2013, non certo il 1000 d.C., ma evidentemente il progresso in questo campo va avanti solo per zone dell'Italia sviluppate moralmente ed intellettualmente, ma non qui da noi.
La parte più interessante di questo discorso si apre parlando di chi dovrebbe provvedere (per gratificante contratto, monetariamente parlando) alla raccolte degli escrementi. La sanificazione delle strade è oggi uno dei problemi più diffusi e discussi in tema di decoro della città. Non sarà di certo il problema più grave del degrado delle nostre strade (vedi manti stradali divorati da insidiosissime voragini degne di paesi sotto-sviluppati), ma è tuttavia un problema drammaticamente rilevante. Il disagio è collegato naturalmente a due fattori: comportamenti scorretti da parte di chi possiede i cani; presunto mancato rispetto delle procedure di pulizia e disinfezione delle strade da parte della Tradeco. La società che si è assicurata per i prossimi sette anni il servizio di raccolta rifiutio sta concentrando il suo business sulla raccolta differenziata porta a porta, tralasciando, a detta dei cittadini di Pezze di Greco che si sono rivolti all'associazione “Muoviti” e a Osservatoriooggi per sollevare questo problema, inesorabilmente le civili operazioni di sanificazione urbana stradale. Eppure l'amministrazione comunale, con tale intento, ha approvato nel capitolato speciale d'appalto con la Tradeco l'articolo 46: “Spazzamento manuale e/o meccanico delle strade e delle aree pubbliche o private ad uso pubblico”. L'articolo recita tra l'altro: “Il servizio dovrà essere eseguito in modo da asportare rifiuti, polvere, cartacce, foglie, escrementi ecc. dalle strade, piazze, marciapiedi, portici sia pubblici che privati ad uso pubblico. Lo spazzamento dovrà essere svolto avendo cura di non sollevare polvere e limitando ogni intralcio al traffico pedonale e veicolare". Quindi I problemi incontestabili sono diversi. Non è che la legge manchi ma manca il controllo sull'applicazione. Inoltre la frequenza ed efficacia del servizio di pulizia è discutibile: la vecchia figura dell'operatore ecologico con mezzi manuali è praticamente estinta. Nonostante l'architettura urbanistica stradale di frazioni come Pezze di Greco prevede strade strette e contorte, spesso intasate di traffico e con parcheggi selvaggi.
Questa situazione, chiaramente, dovrebbe far comprendere che i mezzi-spazzatrici non sono indicati ma è preferibile e logico l'uso massivo di operatori “manuali”. In ogni caso la funzionalità di automezzi di spazzamento, quelli più piccoli, è, per alcuni cittadini, non sufficiente e anzi poco utile. Infatti producono solo un vortice di polvere e detriti carichi di microrganismi patogeni, in quanto spostano solo la massa di sporcizia da un punto all'altro, con movimenti ascensionali, senza effettiva aspirazione. Questo produce una mistura dispersiva aerea, carica di agenti potenzialmente tossici, che si infiltra nelle finestre e nelle case dei cittadini, nelle nostre auto e soprattutto nel nostro organismo. "Qualora un cittadino - spiega un gruppo di residenti di via Oroboni - riesca ad individuare l'operatore ecologico addetto allo spazzamento, è possibile fargli notare il problema delle deiezioni, certo, ma nonostante le tasse che paghiamo ci manca solo che dobbiamo indicare noi dove fare gli interventi? D'altro canto la maggior parte della “popolazione” non si dimostra da meno nella sua ignorante dabbenaggine: Risulta pacifico dalle disposizioni legali attuali che “i proprietari ed i custodi di cani e di altri animali sono tenuti ad evitare che l'animale depositi i propri escrementi sulle aree pubbliche, munendosi di appropriati mezzi di raccolta delle feci emesse dagli animali stessi”. La desolante verità è che questa prassi, tranne onorevoli eccezioni, è inesistente. Si sono verificati dei deplorevoli casi in cui, in seguito a denunce, i proprietari dei cani hanno addirittura rinnegato l'appartenenza della bestiola, pur di evitare complicazioni. E' lampante in questo caso che il vero animale è il padrone. A questo si aggiunge la radicata omertà da parte dei più, che si comportano come le tre scimmiette giapponesi: “non vedo, non sento, non parlo”. Ma urgono interventi per tutelare la nostra salute".
Un quadro della situazione incredibile quello che viene fuori da queste lamentele estendibili anche a tutto il resto del territorio fasanese. Leggendo tra le varie notizie in rete balza all'occhio un provvedimento attuato a Brunete, cittadina di circa 10mila abitanti a poco meno di 30 chilometri da Madrid. Evidentemente l'amministrazione comunale e l'ente di raccolta e pulizia urbana ci tengono molto al decoro perché grazie a una campagna decisamente incisiva, il problema si è ridotto del 70%. Praticamente un gruppo di volontari ha deciso di riportare ai legittimi proprietari quanto lasciato in giro durante le passeggiate con gli amici a quattro zampe. L'operazione è partita con una settimana di osservazione: i volontari disseminati per le vie della città hanno seguito i cani lasciati liberi fin quando non rientravano nelle case dei proprietari. Una volta "beccati", e confermata l'appartenenza, si sono visti recapitare a casa un pacchetto: all'interno hanno trovato quanto lasciato dal proprio cane per le vie della città. Il tutto accompagnato da una multa dei vigili. Come idea non sarebbe davvero male.
di Redazione
17/10/2013 alle 08:16:57
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