Aumenta la disoccupazione in Provincia di Brindisi: Fasano però è il Comune con i numeri migliori

FASANO - La soglia del tasso di disoccupazione nella provincia di Brindisi tocca livelli record raggiungendo il 29,63% ma Fasano, secondo i dati e in relazione alle altre realtà provinciali, sembra un'isola felice. E' quanto emerge dalla consueta indagine condotta dall'Osservatorio del Mercato del lavoro della Provincia di Brindisi, da cui si evince che, al giugno 2013 (i dati sono trimestrali), la situazione continua a peggiorare. Secondo esperti di economia del lavoro il numero dei disoccupati cresce anche perché il settore commercio, considerata una delle vie di sbocco per l'occupazione giovanile, sta anch'esso pagando le conseguenze dell'attuale crisi che impedisce alle aziende assunzioni e offerte di lavoro. Ogni giorno centinaia di persone, e non solo giovani, si accalcano all'Ufficio dell'Impiego a Brindisi per cercare opportunità ma spesso e volentieri si va via senza nulla e con sempre meno speranze.

Ma veniamo ai numeri. I disoccupati nella provincia di Brindisi sono 79.031 su una popolazione attiva di 266.742 abitanti. Rispetto al marzo 2013 si registra un aumento dello 0,62%: cioè sono stati altri 1625 in provincia ad iscriversi all'Ufficio di collocamento. Se facciamo un salto di sei mesi la forbice d'aumento dei disoccupati arriva all'1,19% cioè oltre duemila disoccupati in più. Dei 79.031 disoccupati 34.323 sono uomini e 44.703 le donne. Veniamo alle situazioni Comune per Comune. Quello che sta peggio è San Pancrazio Salentino con un tasso di disoccupazione pari al 34,81%. Seguono Torchiarolo (33,49%), Brindisi (33,14%), Mesagne (32,77%), Francavilla Fontana (32,43%), Ceglie Messapica (31,63%), Latiano (31,11%) e S. Pietro Vernotico (30,05%). Sotto il 30% troviamo Torre Santa Susanna (25,47%), Cisternino (25,34%), Carovigno (24,14%) e San Michele Salentino (24,12%). Il più basso tasso di disoccupazione in Provincia è proprio quello di Fasano che segna un 23,92%.

Il dato fasanese è ormai in calo da anni, da quando, cioè, il comparto turistico e la nascita delle molte strutture alberghiere sul territorio hanno portato a centinaia di assunzioni. E' chiaro che anche nella nostra città si registra la crisi in molte aziende ma il boom della politica turistica ha accentuato la disoccupazione. Per la cronaca a pagare lo scotto della mancanza di lavoro sono soprattutto quelli tra i 45 e i 61 anni, seguiti dagli over 55 e la fascia d'età tra i 30 e i 34 anni.