E' tutto pronto per la Mostra dell'Artigianato a Selva di Fasano: preannunciate novità

FASANO - Mancano solo due giorni all'apertura della 43ª rassegna dell'artigianato fasanese. A dire dell'assessore alle Attività produttive Renzo De Leonardis (delegato dal sindaco Lello Di Bari all'organizzazione della rassegna) e dell'equipe di esperti, che lo sta coadiuvando e sostenendo, quest'anno si assisterà a una svolta epocale nella storia della mostra. Sui volti degli organizzatori, che stanno lavorando con alacrità e perizia da diverse settimane, è ben visibile la stanchezza e la tensione, ma anche la serenità di chi si è prodigato con passione e rigore scientifico, sperando in riscontri positivi e di aver contribuito allo sviluppo culturale, produttivo e turistico dell'intero territorio.

L'artigianato fasanese ha da sempre ruotato intorno all'agricoltura, perciò intelligente e lodevole l'iniziativa di abbinare il marchio De.c.o. alla vetrina artigianale. Un'altra grossa e inedita novità rende appetibile la visita alla mostra: l'allestimento del Museo delle arti antiche fasanesi, con un ricercatissimo logo (ancora top secret), all'interno della medesima. Pertanto l'intero foyer del Palazzo dei Congressi ospiterà le storiche botteghe (pettìche) di alcuni vecchi mestieri: calzolaio, funaio, cestaio, vasaio, conciabrocche, calderaio, falegname, ebanista, carradore, sellaio, fabbro, mastellaio, scalpellino, barbiere (con l'esposizione di inediti arnesi e manufatti dell'Ottocento-Novecento, insieme a foto e cataloghi d'epoca). Una ricca sezione museale, inoltre, racconterà il trionfo dell'arte sartoriale, del ricamo, e della tessitura locali. Arti, che, un tempo, raggiunsero grande splendore grazie alla creatività delle donne artigiane di Fasano. Non è stato facile reperire e inventariare tutto il materiale che si potrà ammirare e apprezzare.

Preziosi capi e utensileria provenienti da collezioni private e da vecchie e rinomate botteghe artigiane. Un lavoro certosino, iniziato parecchi mesi fa, e che ha contribuito a recuperare, salvaguardandoli dall'oblio e dall'usura, importanti pezzi della cultura materiale fasanese.