SENTENZA COMPLESSA
Lodo Monteco: la Corte dei Conti assolve il sindaco Di Bari
Oltre al primo cittadino anche la dirigente Rosa Belfiore e l'ex segretario generale Cheti Narracci non devono nulla all'Erario
FASANO – Il sindaco di Fasano Lello Di Bari, il dirigente ai lavori pubblici Rosa Belfiore e l'ex segretario Cheti Narracci non dovranno risarcire, così come richiesto dalla Procura regionale, l'Erario di 2.828.986,45. A deciderlo la sezione giurisdizionale regionale per la Puglia della Corte dei Conti che ha respinto la domanda risarcitoria proposta proprio dalla Procura regionale e, per l'effetto, assolve i tre dagli addebiti per responsabilità amministrativa loro ascritti. La vicenda è il famoso “Lodo Monteco”. Una questione giuridica che si protrae ormai da anni. Di Bari, Belfiore e Narracci erano accusati di aver provocato, prima con la revisione dei costi relativi alla raccolta e smaltimento dei rifiuti e successivamente con l'accordo raggiunto con l'azienda salentina (ratificato in consiglio comunale), danni alle casse comunali.
Il Lodo Monteco fece molto discutere all'epoca. Il sindaco Di Bari, qualche settimana dopo il suo insediamento, si ritrovò l'accordo già firmato tra il suo predecessore Vito Ammirabile e la stessa Monteco per un totale di 6.652.681 euro. Lo stesso Di Bari, dopo alcune estenuanti trattative con la proprietà dell'azienda salentina, ottenne che la cifra si abbassasse a 5.965.454, cioè quasi 700mila euro in meno. Un debito fuori bilancio riconosciuto da una delibera di Giunta che però finì ben presto sotto i riflettori della Corte dei Conti. Proprio per pagare questi debiti l'amministrazione comunale introdusse l'addizionale Irpef scatenando polemiche anche in consiglio comunale dove il provvedimento passò in seconda battuta. Allora alcuni consiglieri del centrosinistra ritennero che la vicenda avesse avuto dei lati oscuri.
Molti, infatti, capitolato d'appalto alla mano, sostennero che alla Monteco non andava riconosciuta buona parte di quanto poi le sarebbe stato pagato. E già si prevedevano ricorsi ai tribunali amministrativi in quanto i nodi fondamentali erano due. Il primo relativo al canone che, conti alla mano, per effetto di alcune revisioni, avrebbe fatto risparmiare almeno tre milioni di euro. A questo si aggiunsero le pulizie delle spiagge calcolate a parte quando invece era anch'esso inserito nel capitolato. Insomma tanto si è discusso ma la sentenza, le cui motivazioni sono state consegnate lo scorso 24 luglio, non ammette dubbi: al sindaco Di Bari, alla dirigente Belfiore e all'ex segretario generale Nardelli non va imputato alcun danno erariale. Anzi, ai tre sono state liquidate spese borsuali poco superiori ai 10mila euro.
di Redazione
29/07/2013 alle 14:26:44
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