SPESE DELLA POLITICA
L'ex ministro Severino sceglie Fasano per le sue vacanze ma è polemica per il costo della scorta
A denunciare lo spreco di risorse umane pubbliche è stato il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Mimmo Mastrulli
FASANO – L'ex ministro della Giustizia Paola Severino sceglie Fasano come sede di vacanza ma scoppia la polemica per le spese della scorta. A chiedere l'apertura immediata di un'inchiesta parlamentare è il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Cosp Mimmo Mastrulli. Come detto dall'altro ieri (giovedì 11 luglio) la Severino è in Puglia (esattamente in un resort a cinque stelle di Fasano) con la famiglia. Ma pare le sia stata assegnata una doppia scorta di polizia penitenziaria composta da quattro unità e due mezzi protetti inviati dal Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria di Bari. Mastrulli parla di carenze di personale, di risorse e di mezzi in Puglia mentre per l'ex ministro non si è badato a spese. «E' giunta notizia - scrive Mastrulli - che la già ministra della Giustizia Paola Severino, di cui il Coosp, a scanso di equivoci, conferma grande stima per spessore politico e serietà istiuzionale dimostrati nella propria attività da Guardasigilli, massima espressione del Governo a cui ci siamo sempre rivolti sia in vacanza in Puglia. Ne siamo compiaciuti cme cittadini pugliese ma le è stata assegnata per la sicurezza una doppia scorta di Polizia penitenziaria composta da quattro unità per turno e due mezzi protetti inviati dal Prap di Bari che coprirebbe l'intero soggiorno per tutte le 24 ore con utilizzo del trattamento di missione continuativa, soggiorno della scorta in albergo e ristoro strutture ristoranti oltre all'utilizzo del budget lavoro straordinario e pieno trattamento missione. Che già al ministro spetti la scorta rientrerebbe nei "privilegi e sicurezza" delle massime autorità dello Stato, per il Coosp sarebbe stato opportuno affidare tale compito ad altre forze di polizia del territotio più vicino al luogo prescelto senza affannare ulteriormente la polizia penitenziaria.
In periodo di vacche grasse (maggiore presenza di personale di polizia, maggiore presenza di mezzi protetti e maggiore numero di mezzi del corpo per traduzioni e spostamenti poliziotti, maggiore assegnazione budget ore straordinario e maggiori stanziamenti economici su capitolo di missione) - continua il sindacalista - il popolo delle divise avrebbe anche potuto comprendere, ma non lo facciamo nella difficolta' della comprensione delle risorse all'italiane che tutti da anni ma da ministro della giustizia che si e' battuta nel 2011-2012 contro lo spreco di tali risorse e che si era con i sindacati “impegnata” al recupero di siffatte discrasie di gestione, non ce lo seremmo proprio aspettato. Se c'e' disponibilita' di quattro uomini di cui uno appartenente anche al ruolo dei funzionari del corpo per quanto appare in abbondanza al prap pugliese sede di Bari, mezzi sufficienti per portare a spasso l'ex guardasigilli e famiglia, con fondi e soldi dello stato distratti dai capitoli di spesa al corpo della polizia penitenziaria, ci saranno anche uomini, donne, automezzi, soldi e stanziamenti per pagare straordinario arretrato ai poliziotti penitenziari?
Come fornire automezzi per le scorte dei detenuti in traduzioni che vanno in fiamme dall'usura sulle strade, ci saranno anche uomini e donne per mantenere nelle carceri il quarto turno di lavoro a sei ore e non i tre turni imposti ad otto ore, ci saranno anche uomini e donne dei bacshi azzurri per vigilare un numero meno consistente di oggi che arriva a controllare anche 80/150 detenuti in un solo reparto come Lecce, Taranto, Bari, Foggia e Lucera da un solo agente con le quotidiane conosciute aggressioni ai danni dei baschi azzurri proprio per numero insufficienti di poliziotti ad intervenire nelle risse e nelle esalazioni psichiatriche della utenza detenuta maggiormente appoggiata in puglia, per poi sedare tentativi di suicidio, suicidi e quant'altro di cui la Regione Puglia non è certamente estranea per i suoi 4.300 reclusi rispetto ai 2.450 posti letto.
Se poi - continua Mastrulli - si considera la scarsa assistenza sanitaria nel difficile panorama nazionale di 67.500 reclusi nelle carceri italiane che ne possono ospitare solo 45.000 allora la preoccupazione sale ancora di piu' per il coosp. Il corpo della polizia penitenziaria conterebbe 45.000 agenti in tutta italia, di questi solo 25.000 sono alla vigilanza delle 216 carceri adulti e minori,10.000 nelle traduzioni e piantonamenti e la rimanenza al pascolo abusivo in settori, uffici e dislocazioni che nulla hanno a che vedere con i compiti istituzionali di cui all'art. 5 legge 395/1990 che la ex guardasigilli certamente conoscerà. Eppure le piante organiche del d.m. 22.3.2013 portano proprio la firma della Severino la cui carenza nelle dotazioni organiche del corpo e' stimata in un numero di poliziotti che oscillerebbero tra gli 8.000 e le 12.000 unità. Solo in puglia ne mancano 600 unità contro la dotazione organica di 2.448 per le carceri e 83 unità per gli uffici esterni per un complessivo numero di 2.531 unita' previste dalla Severino. Il Coosp chiede l'apertura urgente di apposita inchiesta ministeriale e politica sullo spreco a certi inopportuni utilizzo".
di Redazione
13/07/2013 alle 00:10:30
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